Amantea, Comune sciolto per mafia: la relazione del prefetto

Continuiamo il nostro appuntamento con l’approfondimento delle motivazioni che hanno portato allo scioglimento del Comune di Amantea per accertati condizionamenti criminali. Oggi iniziamo la pubblicazione della relazione del prefetto rispetto alla grave situazione del comune tirrenico e la dedichiamo idealmente a tutti quei politici, complici e conniventi con i mafiosi, che ancora adesso cercano di strumentalizzare ogni vicenda che riguarda Amantea, a partire dai migranti. 

Il 12 aprile 2019, a seguito di delega specifica da parte del Ministro pro tempore, la scrivente ha ordinato l’accesso presso gli uffici del Comune di Amantea… Allo scopo è stata incaricata una Commissione di indagine… Detta Commissione in data 11 ottobre 2019 ha rassegnato le proprie conclusioni, che di seguito si riassumono.

Amantea, comune tirrenico posizionato al confine con la provincia di Catanzaro, ha una estensione di 28,63 kmq e una popolazione di 14.009 abitanti. la sua vocazione turistica, testimoniata dalla presenza di importanti strutture ricettive, è sopravvenuta in un’economia storicamente basata, essenzialmente, sul commercio e sull’agricoltura.

… Due procedimenti penali, quello denominato “Tela del Ragno” ed avviato nell’anno 2000, e quello denominato “Nepetia”, nell’anno 2006, hanno descritto le dinamiche criminali riconducibili alla cosca inizialmente chiamata “Africano”, la quale, annoverando tra gli elementi di vertice OMISSIS e OMISSIS, ha successivamente assunto il nome di “Africano-Gentile-Besaldo”. Con il decreto di fermo giudiziario di fine 2017, relativo all’operazione “Nepetia”, si erano intraviste le propaggini “politiche” dell’organizzazione criminale, dal momento che tra i fermati era comparso anche un assessore del Comune di Amantea, OMISSIS, oggi consigliere di minoranza, accusato di essere politico di riferimento del clan (prima definendolo “partecipe”, poi “concorrente esterno” all’associazione) in quanto, eletto alla carica di consigliere comunale con i voti procacciati dalla stessa organizzazione criminale, aveva favorito il sodalizio nell’acquisizione di appalti e servizi pubblici. Dal punto di vista processuale, OMISSIS sarà poi assolto in Appello poiché quanto era emerso in sede di condanna di primo grado “… non basta tuttavia per far ritenere OMISSIS partecipe o concorrente esterno alla cosca, non essendo stata raggiunta la prova…”, ma è la stessa sentenza di Appello a riconoscere “… che OMISSIS fosse vicino a OMISSIS e che quest’ultimo, probabilmente, si è adoperato per la raccolta di voti in favore dello stesso OMISSIS…”.

Il decreto di fermo aveva poi fatto riferimento al fattivo impegno dell’ex sindaco e successivamente consigliere regionale OMISSIS per assicurare alla compagine criminale la concessione del servizio pubblico di gestione del porto di Amantea sin dal 2003 attraverso una mirata turbativa degli incanti, nonché l’affidamento di altri lavori pubblici nell’area portuale nell’arco temporale 2003-2007. Anche per OMISSIS alla condanna in primo grado seguirà l’assoluzione in Appello perché, come ricostruito nel decreto di sequestro beni emesso nei suoi confronti dal Tribunale di Catanzaro… in data 4 ottobre 2018 “… difettava la prova che i voti fossero stati procacciati con l’utilizzo dei metodi tipici dell’operare mafioso” ma “… la stessa sentenza di assoluzione… ha tuttavia dato atto dell’esistenza di rapporti diretti tra OMISSIS e la ‘ndrangheta… In particolare nel procedimento “Nepetia” sono stati accertati rapporti con la cosca Gentile”. Lo stesso decreto ricorda, inoltre, che OMISSIS è stato condannato per scambio elettorale politico-mafioso con altra cosca della provincia, la Forastefano di Cassano allo Ionio.

Questi due esponenti della politica amanteana, originariamente alleati per poi ritrovarsi fortemente contrapposti, tornano ad essere protagonisti – direttamente o indirettamente – delle vicende locali con le consultazioni amministrative del giugno 2017: il primo quale candidato sindaco per la lista “Una città nel cuore-Sindaco Tommaso Signorelli”, il secondo quale strenuo sostenitore della lista contrapposta, la civica “Listazzurra, la cultura del fare”, che avrebbe poi espresso il sindaco in carica, OMISSIS, e l’attuale maggioranza consiliare. La competizione ha infine registrato la presenza di una terza lista, quella del “Movimento Cinquestelle”.

Ebbene, correlando l’appena riassunta “storia politico-processuale” del OMISSIS e del OMISSIS con gli approfondimenti effettuati dalla Commissione d’accesso sui soggetti sottoscrittori delle liste partecipanti alle ultime amministrative, sono di assoluto interesse alcune emergenze.

Anzitutto, nella lista “Una città nel cuore-Sindaco Tommaso Signorelli” si ritrovano tra i sottoscrittori OMISSIS, figlia di quel OMISSIS ritenuto elemento di vertice della cosca di ‘ndrangheta “Africano-Gentile-Besaldo”; OMISSIS, destinatario di provvedimento cautelare per reati inerenti gli stupefacenti nell’ambito della già richiamata operazione “Nepetia”nonché notato-controllato con più pregiudicati per associazione mafiosa e con personaggi del calibro dei citati OMISSIS e OMIISSIS, elementi di vertice del clan locale; con quest’ultimo è stato più volte notato-controllato anche il sottoscrittore OMISSIS, nonché con OMISSIS, definitivamente condannato, nell’ambito dell’indagine “Nepetia”, per associazione mafiosa, e con OMISSIS, nipote dei più volte menzionati fratelli OMISSIS e OMISSIS, e già definitivamente condannato per “estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso”; OMISSIS, il quale è stato notato-controllato in numerose occasioni con OMISSIS, ma anche con OMISSIS, con OMISSIS, con OMISSIS (altro soggetto rivestente un ruolo di vertice nell’ambito del sodalizio di ‘ndrangheta Africano-Gentile-Besaldo), con OMISSIS, destinatario di provvedimento cautelare per associazione mafiosa nell’ambito della già richiamata operazione “Nepetia” e con OMISSIS, pregiudicato per associazione mafiosa.

La storia della “Listazzurra” è invece legata indissolubilmente alla figura di OMISSIS, ed a lui e alla sua lista è legata anche la storia politica del sindaco OMISSIS. A partire dalle consultazioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale del 16 novembre 1997, quando OMISSIS assunse anche la carica di assessore, venendo eletto nella lista denominata “Listazzurra-I democratici”, capeggiata da OMISSIS; ancora il 12/13 giugno 2004 ed ancora una volta nominato assessore e venendo eletto nell’ambito di una lista denominata “Listazzurra”, sempre capeggiata da OMISSIS.

La figura del OMISSIS era già venuta all’attenzione in occasione di un primo accesso effettuato presso il Comune di Amantea che condusse allo scioglimento di quel Consiglio con DPR del 4 agosto 2008, decreto che sarebbe stato poi annullato dal Consiglio di Stato con pronuncia del 30 marzo 2010, riformatrice della favorevole sentenza del Tar Calabria. Il 4 ottobre 2019 egli è stato destinatario di un provvedimento di sequestro di beni, ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Catanzaro su proposta della DDA, all’interno del quale si richiamava la condanna da lui subita e divenuta irrevocabile per “scambio elettorale politico-mafioso” in occasione del consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale del 2005, allorquando si accordava con OMISSIS, elemento di vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta egemone in Cassano allo Ionio, al fine di ottenere voti in cambio di denaro. Il provvedimento giudiziario ablatorio annovera altra condanna per il medesimo reato di scambio elettorale politico-mafioso, quella ad anni sette di reclusione subita in primo grado nel processo “Nepetia” e quindi relativo alla criminalità organizzata amanteana.

Con queste “premesse” si inserisce l’ulteriore vicenda giudiziaria che dimostra l’intensità del legame tra OMISSIS e la maggioranza in carica sin dalla fase della presentazione della lista (due suoi nipoti tra i sottoscrittori) e nello svolgimento della campagna elettorale.

Il 21 luglio 2017 infatti è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Paola nei confronti del citato OMISSIS e di OMISSIS, quest’ultimo da poco eletto al consiglio comunale di Amantea. L’imputazione per entrambi è di voto di scambio in concorso e tentata estorsione aggravata in concorso mentre solo per OMISSIS anche di tentata violenza privata. Da quanto si evince dagli stessi capi d’imputazione, i reati in contestazione erano stati commessi in occasione della campagna elettorale inerente le richiamate elezioni dell’11 giugno 2017: nello specifico, OMISSIS, “… in qualità di referente e sostenitore della Listazzurra, candidato a sindaco Mario Pizzino…”, lista di appartenenza di OMISSIS. L’ordinanza del Gip, inizialmente annullata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, a seguito di sentenza della Corte di Cassazione ha registrato un nuovo annullamento solo “sotto il profilo della insussistenza dell’attualità delle esigenze cautelari” mentre per la condotta posta in essere da OMISSIS e OMISSIS, sono state confermate pienamente le citate imputazioni, rivelative dell’illecito impegno del primo per l’elezione del secondo…”.

2 – (continua)