Amantea, Menichino (M5s): “Non è un terremoto, è un tumore con metastasi (Pd)”

Enzo Giacco e Madame Fifì

Il consiglio comunale di Amantea è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri per accertati condizionamenti criminali. Possiamo dire con tranquillità che si è trattato di una lunga agonia, perché già il 29 giugno 2018, dopo la celeberrima operazione “Multiservizi” della procura di Paola il suo destino sembrava irrimediabilmente segnato ma qualcuno all’interno del Pd ancora non si era rassegnato. Riteniamo pertanto più che mai opportuno ripubblicare quanto scriveva in quel periodo Francesca Menichino, consigliere comunale del M5s, che dava nomi e cognomi al tumore con metastasi che aveva aggredito ormai da molto tempo la bella città tirrenica. 

di Francesca Menichino – consigliere comunale M5s Amantea – 

Ieri, 29 giugno 2018, era la data scelta per il resoconto amministrativo del PD.
E proprio ieri hanno arrestato ad Amantea
l’assessore del PD Emma Pati,
il comandante dei vigili Emilio Caruso 
il suo vice Giacomo Bazzarelli 
il funzionario Mario Aloe,
il coordinatore dell’Apa Multiservizi Fabrizio Ruggiero che insieme al Quadrifoglio gestisce da anni quasi tutti i servizi comunali
e poi il mitico indimenticabile Domenico Pileggi ex responsabile ufficio manutentivo.
Pochi giorni fa l’ arresto del titolare della ditta che gestisce anche ad Amantea le strisce blu (Ottavio Chiappetta, ndr).

Un TERREMOTO dicono in tanti.
Il terremoto in realtà è un evento imprevedibile improvviso ed inevitabile.
Quello che è successo oggi ad Amantea è gravissimo ma non è un terremoto. Abbiamo speso fiumi di parole anche in campagna elettorale.
Il sistema degli appalti amanteani legati indissolubilmente al consenso elettorale è noto a tutti.

E’ noto alle ditte concorrenti che non partecipano nemmeno alle gare amanteane (ricordiamo la gara del trasporto scolastico della giunta Pizzino con un solo partecipante e solo l’1% di ribasso).
E’ noto alla politica che da tempo lo ha creato e alimentato.
Ed è noto soprattutto ai lavoratori delle cooperative e alle loro famiglie, a chi viene contrattualizzato a due o tre ore e per un pezzo risicato di pane in cambio del voto e del silenzio e della dignità, al fine di creare un bacino elettorale oggetto di ricatto.
Un sistema che ha aumentato la povertà sociale abbattendo la concorrenza e ha concentrato tra pochi “furbi” il capitale pubblico.

I giudici dovranno accertare se e in quale misura in questo “sistema” vi siano dei reati, ma non occorre una sentenza per dire che si tratta di un sistema malato, un flagello della nostra comunità.
Ecco perché non è un terremoto, ma una malattia di cui conoscevamo benissimo i sintomi ed oggi è stata certificata la diagnosi: é un tumore con metastasi.

SI PUÒ GUARIRE 
Come in tutte le malattie si guarisce se si attivano gli anticorpi e se reagisce la parte sana del Comune e della Comunità. Ma occorre guardare in faccia la malattia riconoscerla e affrontarla.
Oggi con la consigliera Francesca Sicoli abbiamo parlato a lungo col sindaco, con gli altri amministratori e con la segretaria.
Ero convinta che si sarebbero dimessi.
Ma Pizzino non vede alcun problema.
Tre operazioni giudiziarie per Pizzino non sono un problema.
E Giacco può dare inizio al suo cieco resoconto (imbeccato come sempre da Madame Fifì… viva il Pd, ndr).