Belvedere, bancarotta Clinica Tricarico. La “scomparsa” del libro del Collegio sindacale e la gestione diretta di Caldiero

BELVEDERE, BANCAROTTA CLINICA TRICARICO

LA “SCOMPARSA” NEL 2001 DEL LIBRO DEI VERBALI DEL COLLEGIO SINDACALE  CUSTODITO DAL SOLITO FERNANDO CALDIERO E LA DENUNCIA DI IRREPERIBILITA’ DEL LIBRO A FIRMA DI ROSANO CARMEN AI CARABINIERI DI BELVEDERE – LA DIRETTA GESTIONE FINANZIARIA DI FERNANDO CALDIERO NELLE VICENDE PERSONALI E SOCIETARIE DELLA FAMIGLIA TRICARICO

Se la fine dell’anno 2010 verrà ricordata dai dipendenti della Clinica Tricarico come il periodo della speranza per quanto l’avvocato Vincenzo Caridi aveva presentato alla sezione presso il Tribunale di Paola (ricorso per  l’accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all’art. 182 bis della legge fallimentare dell’Istituto Ninetta Rosano srl), gli anni precedenti  saranno ricordati per le tante distrazioni di somme fin troppo semplicemente orchestrate dal solito regista Fernando Caldiero, personaggio che nello stupore generale ed in barba ad ogni etica professionale, in assoluta illegittimità, a gennaio 2017, e dopo un certo numero di anni nei quali aveva cercato di nascondersi dai continui e ben orchestrati rapporti con i fratelli Tricarico, è stato nominato commissario giudiziario nel concordato preventivo che la stessa società ha presentato presso il Tribunale di Paola.

Ogni giorno che passa emergono notizie che lasciano esterrefatti e che riguardano atti tenuti nascosti nel silenzio generale e forse con la complicità di personaggi puntualmente e costantemente vicini a Fernando Caldiero. Basta per esempio ricordare che dalle carte delle indagini condotte dalla Procura del Tribunale di Paola e che hanno portato all’arresto di Ciro, Pasquale e Fabrizio, si evince che la sede di una delle società dei Tricarico, la Cibrima s.r.l. unipersonale, si trova presso lo studio del dott. Fernando Caldiero in Via F. Pirrino n. 37  di Cetraro.

Tornando indietro nel tempo, sicuramente un fatto importante e sul quale non si può soprassedere, è quello che riguarda una denuncia di non reperimento del libro dei verbali del collegio sindacale dell’INR srl che l’amministratore unico dell’Istituto Ninetta Rosano srl denuncia al Comando Stazione Carabinieri di Belvedere Marittimo, Mar. Ca. Brunello Mannarino, in data 9 maggio 2001 precisando anche “…che il libro si trovava, momentaneamente, nel possesso materiale (ai fini dell’estrapolazione di copie rese conformi all’originale)…”.

Aveva dimenticato il legale rappresentante della società, sig.ra Rosano Carmen, che il libro del Collegio Sindacale intanto non poteva essere trattenuto dal proprio consulente, neanche temporaneamente per poter estrapolare  copie che al limite, avrebbe potuto solo svolgere il Presidente e/o uno dei componenti il Collegio stesso, se autorizzato a seguito di apposita deliberazione. Ma cosa ancora più grave, quel libro, che conteneva in un verbale del 20 agosto 2000  le procedure di controllo che interessavano i lavori che avrebbe dovuto svolgere il dott. Fernando Caldiero (corretta tenuta e conservazione dei libri sociali e dei registri obbligatori, nonché il controllo delle rilevazioni contabili), era stato consegnato dal Presidente dott. Gaetano Catalano proprio al dott. Fernando Caldiero per come si può rilevare da una dichiarazione che lo stesso Dott. Catalano ha rilasciato in  una o più copie originali conservati agli atti della società ed il cui contenuto sarà forse già stato acquisito dagli organi inquirenti.

E’ evidente quindi che chi ha reso irreperibile il libro dei verbali del Collegio Sindacale non può che essere  Fernando Caldiero, che quel libro custodiva e forse ancora oggi custodisce. Perché la sig.ra Rosano Carmen arriva persino a denunciare ai carabinieri che il libro detenuto da Caldiero fosse in possesso del consulente della clinica tragicamente scomparso poco tempo prima?

Ma al famigerato Fernando Caldiero che volete che importasse di tutto quanto accadeva a persone e cose, l’importante era solo continuare a gestire il tutto non lasciando traccia della sua attività di controllore e controllato, gestendo a proprio piacimento l’intera proprietà  della famiglia Tricarico, ciecamente fiduciosa delle amicizie e delle protezioni che il GRANDE REGISTA garantiva e che forse continua a garantire.  E perché tutto questo avvenisse con una parvenza di legalità (ad onor del vero dovremmo parlare di atti e comportamenti privi di ogni tipo di pudore), ecco un elenco esemplificativo del “Caldiero show” :

-le fatture che il dott. Fernando Caldiero ha emesso e si è fatto pagare sino a Giugno 2001 per l’attività di sindaco effettivo del Collegio Sindacale dell’Istituto Ninetta Rosano srl;

-le fatture  che si è fatto pagare per le consulenze aziendali svolte dal 2001 in poi dalla società “Caldiero Consulting S.a.s. di Caldiero & C. (allegato) e che, con una sfacciata operazione di storno, ha successivamente annullato emettendo una nota di credito che per il solo anno 2003, gli ha permesso di incassare dall’Istituto Ninetta Rosano srl la modesta somma di euro 21.652,80 per i mesi  da Gennaio ad Agosto 2003 senza averli mai dichiarati all’Erario.

Evidentemente “Nanduzzu”, come lo chiama una ristretta cerchia di amici e amici degli amici. ha ritenuto di ridurre i costi indicati al conto economico della società ed ha tralasciato lo Stato Patrimoniale ove avrebbero dovuto confluire (nel conto cassa o nel conto banca) le somme pagate precedentemente dalla società a Fernando Caldiero dovendo ricordare all’esperto commercialista che anche noi ci siamo fatti un corso fiscale accelerato e ci hanno spiegato che le fatture professionali per consulenze, seguono il principio di cassa e quindi il caro Caldiero quelle somme incassate e per le quali aveva emesso le fatture, avrebbe dovuto restituirle all’Istituto Ninetta Rosano in occasione dell’emissione della nota di accredito, anche se capiamo che un tale corretto comportamento rischiava di mettere in dubbio la sua presenza presso la Clinica e per la gestione dei fatti finanziari della stessa Clinica, che sarebbe risultata senza alcuna copertura documentale e svolta in maniera gratuita.

C’era d’altronde da giustificare :

-perché persino le fatture del dott. Tricarico Rosano Pasquale Ciro e del dott. Tricarico Rosano Ciro, nell’anno 2003, per esempio,  per le rispettive somme di € 105.474,70 ed € 97.864,80, venivano predisposte da Fernando Caldiero e poi inviate a mezzo fax alla Clinica Tricarico;

-perché i rapporti finanziari con le banche, quale per esempio quello con il “MONTE DEI PASCHI DI SIENA”, erano gestiti dallo stesso Fernando Caldiero che manteneva i contatti  anche   con la filiale di Castrolibero (Allegato) e con il Credito Emiliano di Reggio Calabria,  ove era pagabile, al 31 maggio 2003, la rata  a favore di  MPS Merchant S.P.A. a mezzo della stessa Banca Monte dei Paschi di Siena  per un finanziamento ricevuto di € 3.098.741,30;

-perché il Dipartimento dell’AS1 inviava in prima persona al dott. Fernando Caldiero le copie dei mandati di pagamento, come per esempio è avvenuto per quello del 4.6.2004;

-perché era sempre il dott. Fernando Caldiero a ricevere e visionare le fatture emesse dalla Clinica per poi lui stesso trasmetterle all’ AS1 di Paola come per esempio è avvenuto il 14 ottobre 2005;

– perché le Deliberazioni del Direttore Generale dell’AS1 di Paola come quella n. 766 del 15 dicembre 2006, venivano sistematicamente visionate dal Dott. Fernando Caldiero e dallo stesso, come per esempio è avvenuto il 3 marzo 2007, poi trasmesse alla Clinica;

– perché quando a Marzo 2011 e precisamente il 25 marzo 2011, c’era da progettare l’operazione di ristrutturazione dei debiti aziendali, l’Ing. Silvestri inviava proprio a Fernando Caldiero una ipotesi di progetto, sub iudice alla relativa “fattibilità tecnico-legale” che comunque non andrà a buon fine perché  i Tricarico non intendono, a quel punto, restare minoranza al 10-20% del capitale nella composizione societaria della new-co, così determinando quelle “false dimissioni di Caldiero del 5 aprile 2011” delle quali ci siamo già occupati.

La conclusione è quindi di estrema visibilità e di facile lettura e cioè che Fernando Caldiero, abituato da sempre ad essere un REGISTA di estrema e rara furbizia, resta convinto della sua onnipotenza ed impunità garantite dalle ormai ben conosciute amicizie altolocate che ancora oggi, dopo tutto quanto sta emergendo  con disarmanti riscontri (per lo più in possesso della stessa magistratura), gli permettono di raccontare continue e ripetute bugie con il solo ed unico scopo di prendersi gioco del sistema e nel sistema,  continuando ad annoverare incarichi quale per esempio quello di Presidente del Collegio Sindacale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza in rappresentanza della Regione, avvenuta in data 13.12.2018 ove NANDUZZU, ha già avuto modo di vigilare ed attestare sulla legittimità degli atti prodotti dalla stessa azienda arrivando  a raccontarci la favoletta del pareggio di bilancio di cui ci siamo già occupati circa un anno fa.

A ciò va aggiunta anche la nomina di commissario straordinario del Corap avvenuta nell’anno 2019 sempre da parte della Regione Calabria che dal 2011, non va dimenticato, è stata capace (tra il silenzio generale soprattutto da parte delle rappresentanze sindacali oltre che degli organi di controllo preposti), di volturare l’accreditamento dell’Istituto Ninetta Rosano srl a Casa di Cura Tricarico Rosano srl per poi riaccreditare di nuovo l’Istituto Ninetta Rosano srl.

Tutti sappiamo oggi della dichiarazione di  fallimento di entrambe le società, con buona pace del solito Caldiero Fernando pagato anche per avere svolto la carica di Commissario Giudiziale nel concordato preventivo dell’Istituto Ninetta Rosano e che stavolta, forse anche per le nostre puntuali denunce, non gli hanno permesso di poter svolgere le funzioni di curatore fallimentare prima e di liquidatore giudiziale poi, così per come l’ormai leggendario NANDUZZU ci aveva abituato.