Berardi torna ed è tutta un’altra storia: il talento calabrese trasforma il Sassuolo

di Stefano Fogliani

Fonte: Il Resto del Carlino 

Hanno perso all’Olimpico anche se non lo meritavano, in neroverdi. Ma alzi la mano chi non ha notato che il Sassuolo, con Berardi, è un altro Sassuolo. Il fatto che la prima stagionale in campo del talentino calabrese sia coincisa con la prima sconfitta in campionato per gli uomini di Dionisi è coincidenza che non sfugge, ma è appunto coincidenza, perché per il Sassuolo, Berardi, si conferma anche oggi quel valore aggiunto che è sempre stato. In tanti, ripensandone l’estate che lo voleva lontano dai neroverdi e poi trattenuto a forza, immaginavano impatto ‘tiepido’ sulla sua decima stagione a Sassuolo, e invece… Invece chiedere a Vina, che lo marcava, cui il Berardinho dell’Olimpico ha fatto girare la testa più del jet lag da cui lo ha costretto ad affrancarsi Mourinho, mandandolo in campo nonostante fosse appena rientrato dalla nazionale.

Un gol annullato – ma in fuorigioco c’era Raspadori – e un assist, 5 tiri (su 13) verso la porta giallorossa, 2 (su 7) in porta, un’occasione da gol e anche – unico attaccante – due recuperi a dare la misura dell’impatto sulla manovra neroverde dell’unico indispensabile, che avrà perso la fascia di capitano ma non ci ha fatto troppo caso. Giocando con il piglio e con la voglia che non sono quelli di uno rimasto controvoglia, quasi l’attaccante abbia fatto pace con se stesso dopo le – legittime – perplessità estive. In neroverde, per lui, parlano le 276 presenze e quei 97 gol che non tarderanno a diventare 100, e per lui parla una prova che restituisce al Sassuolo il suo miglior attaccante di sempre, oltre che un simbolo cui ‘appendere’ il nuovo Sassuolo di Dionisi come vi si era aggrappato il Sassuolo delle stagioni scorse, dal primo di Di Francesco in cui l’attaccante debuttava prima in B poi in A all’ultimo di De Zerbi.

Le prime due giornate, che hanno fruttato quattro punti, avevano suggerito come di Berardi si potesse fare anche a meno, la sconfitta di Roma suggerisce invece che, se vuol pensare in grande, il Sassuolo di Berardi ha bisogno. E visto come gioca, suggerisce pure che anche Berardi ha bisogno del Sassuolo, per esprimersi sui livelli che gli competono. Poi è vero che una partita è una partita e ne mancano parecchie altre, e magari Berardinho, con l’avvicinarsi della finestra invernale di mercato, ripensa all’addio. Ma finchè c’è, tanto vale goderselo, e costruire attorno al talento purissimo di un giocatore che si temeva di poter perdere un’altra stagione da ‘mine vaganti’…