Brunori Sas e il suo sorriso verso il mondo al No Borders Music Festival

Articolo di Roberta Ghio | Foto di Andrea Ripamonti

Fonte: Rock on (https://www.rockon.it/reportage-live/brunori-sas-e-il-suo-sorriso-verso-il-mondo-al-no-borders-music-festival/)

L’ ospite del No Borders Music Festival di domenica 31 luglio sui Laghi di Fusine a Tarvisio, è Brunori Sas ed il palco su cui si esibisce insieme ai suoi musicisti e amici di sempre – ovvero Mirko Onofrio ai fiati, Lucia Sagretti violino e percussioni, Dario Della Rossa tastiere e piano, Stefano Amato al basso e violoncello, Massimo Palermo batteria – è lo stesso calcato il giorno procedente da Mannarino, ovvero, la distesa verde racchiusa tra il lago (uno dei quattro) di Fusine e le Alpi Giulie.

Dopo l’esibizione di Mox, cantautore romano, alle 14.30, davanti ad un pubblico che da un lato inneggia a Dario, dall’altro allo stare seduti, eccoli arrivare, sorridenti ed appagati da una vista così mozzafiato! Ed è proprio con un pensiero verso la natura che Brunori ci dà il benvenuto:

Dovremmo organizzare spesso questi pellegrinaggi in montagna, perché la montagna rende la nostra vicenda umana un po’ meno rilevante e, forse, aiuterebbe gli esseri umani a vivere in unione con tutto quello che c’è intorno! Buon concerto!

Al pianoforte, dà il via al live con le riflessioni de Il mondo si divide seguita, sempre al piano, da Mio fratello Alessandro sulla quale Dario, con la sua arte oratoria, ci invita ad abbracciare una sorta di egoismo altruistico – ovvero – curare gli altri per curare noi stessi, con il sax e il violino a rafforzare l’intensità del testo. La connessione tra palco e pubblico è viva fin dai primi minuti.

Il live accelera, imbracciata la chitarra si prosegue con Capita così seguita dal pubblico con tanto di manine (così chiama e invoca il battimano) e l’attesissima e ballatissima (almeno con le braccia) Lamezia Milano.

Chi lo conosce lo sa, Brunori è un grande comunicatore e durante i live instaura un rapporto di confidenza e complicità col pubblico, non solo con le sue musiche ed i suoi testi, ma anche con un dialogo spiritoso, diretto ed intimo, che crea in maniera immediata con migliaia di persone, grazie ad una grande intelligenza ed ironia.

E così si ride, quando smitizza il trasporto dell’artista sui brani drammatici, dovuto – stando allo scherzo – alla digestione in corso (ma è anche occasione per rendere omaggio al frico, un buonissimo piatto della cucina locale), piuttosto che inneggiare all’ozio per fare in modo che si resti seduti (tante le famiglie con bimbi piccoli presenti): Ballate questo valzerino con le braccia, tipo lo zecchino d’oro, come un metronomo storto! ci invita quando annuncia Bello appare il mondo.

Tra il pubblico, oltre alla compagna Simona e alla piccola Fiammetta, Mammarella, ovvero, la mamma di Dario che orgogliosa da centro prato tende le braccia al figlio su Le quattro volte: i due, da lontano, si guardano e sembrano quasi duettare sulle strofe:

E scriverò poesie d’amore soltanto per mia madre/Devo solo arrivare agli esami di maturità/Prendermi ‘sto diploma e poi dopo si vedrà

Momento di orgoglio e gratitudine palpabili.

È il momento di un inno brunoriano, ovvero, Il costume da torero, in cui il pubblico non sbaglia un attacco, seguendo sapientemente le istruzioni che arrivano dal palco, e accoglie divertito il finale roboante per sferragliamento di corde e tripudio di percussioni. Segue l’allegra e scanzonata Fuori dal Mondo, con tanto di corsetta di Dario, che sempre con la chitarra a tracolla, raggiunge ad uno ad uno tutti i suoi compagni per piccoli duetti e, come li chiama lui, balletti. Sul palco, artisti, professionisti, che si divertono insieme con grande complicità, in un costante invio di vibrazioni positive.

Si rallenta e ci facciamo accarezzare dalle atmosfere delicate e soffici di Come stai, per addentrarci poi nell’introspettiva Kurt Kobain. Dopo l’intima ballata Per due che come noi, veniamo nuovamente scossi dalla simpatia travolgente: il ricordo degli amori consumati in solitudine con Edwige Fenech ed un appello agli onanisti di tutto il mondo introducono l’allegra Italian dandy. Ed in un attimo siamo nella amata e simpaticamente odiata Guardia ’82 con tutte le risate che porta con sé nell’introduzione ed un pubblico sempre sul pezzo.

Dopo una prima uscita, su Canzone contro la paura, il finale è lasciato a La Verità divenuta ormai un manifesto (Facciamo quella?! Facciamo quella…Manine!) e Secondo me, con ringraziamenti sinceri, ma senza mai perdere l’ironia:

Grazie di cuore Tarvisio, che bel festival, dovete esserne orgogliosi! Non volevo, ma, purtroppo, mi avete ridato fiducia nell’umanità!

Ed è tanta umanità che trasmette Brunori, che nel momento in cui sale sul palco diventa una persona di casa, l’amico di sempre che ti diverte e ti fa riflettere, che ti strappa una lacrima, ma che ti fa cogliere le gioie nelle piccole cose e ti insegna che in fondo, alla fine, va bene così.

BRUNORI SAS – La setlist del concerto del No Borders Music Festival

Il mondo si divide
Mio fratello Alessandro
Capita così
Lamezia Milano
Al di là dell’amore
Uomo nero
Le quattro volte
Bello appare il mondo
Il costume da torero
Fuori dal mondo
Come stai
Kurt Kobain
Per due che come noi
Italian dandy
Guardia ’82
Canzone contro la paura

Quelli che arriveranno
La verità
Secondo me