Cacciari e Freccero: “Obbligo vaccino over 50? Non cambia nulla ed è anche incostituzionale”

(di Enzo Bonaiuto – adnkronos.com) – “Praticamente, non cambia nulla: prima l’obbligo era sottinteso, ora viene formalizzato; ma si tratta di un provvedimento che non può avere sanzioni, perché non vedo come la sanzione sia riscuotibile. Insomma, si continua come prima, non c’è nessuna differenza…“. E’ la ‘lettura’ sugli ultimi provvedimenti del Governo relativi alle misure anti-Covid, che esprime all’AdnKronos il filosofo Massimo Cacciari. “Ma, a questo punto, le persone che si vaccinano non dovranno più firmare alcuna assunzione di responsabilità sulle eventuali conseguenze – sottolinea Cacciari – che ovviamente ricadranno sul soggetto che ha imposto questo obbligo: l’unica differenza è tutta qui. Lo Stato viene responsabilizzato di ogni conseguenza per aver imposto il trattamento obbligatorio”.

Per il resto, osserva Cacciari, “non cambia assolutamente niente. Già prima non si poteva andare al lavoro o al ristorante”. Si poteva, presentando un tampone… “Sì, ma un tampone ogni due giorni, con una spesa ogni volta di almeno 15 euro, rendeva tutto fasullo – risponde – Di fatto, l’obbligo c’era anche prima. Solo che ora, con questa decisione, i Governo si assume totalmente ogni responsabilità e questo può anche essere positivo”.

Resto però il fatto che questo obbligo, ‘surrettizio’ o ‘indiretto’ che si voglia, aveva comunque permesso a oltre due milioni di italiani over 50 di non vaccinarsi… “E’ vero – ammette Cacciari – ma questo crea un’altra discriminazione, perché bisognerebbe andare a vedere chi sono questi due milioni che hanno potuto per vari motivi non vaccinarsi: forse potevano svolgere la propria attività lavorativa in casa o nel proprio studio privato, spostandosi con la propria automobile, o magari potevano fare a meno di lavorare, o pagavano per ricevere i vari servizi direttamente a casa. Allora, l e nuove norme aumentano le discriminazioni, come se già non fossero abbastanza le discriminazioni economiche e sociali!”.

Freccero: “Questi non sono vaccini ma soltanto farmaci, obbligo è incostituzionale”

“Non producono immunità, dicono che renderebbero solo più leggero il decorso della malattia”

(di Enzo Bonaiuto – adnkronos.com) – I vaccini anti-Covid sono in realtà semplicemente dei medicinali che alleviano il decorso della malattia; dunque, in quanto medicinali, non possono essere imposti prevedendo un obbligo. E’ il ragionamento che propone all’AdnKronos il massmediologo, già direttore di Rai2 ed ex consigliere nel cda Rai, Carlo Freccero, a proposito dell’obbligo di vaccino disposto dal Governo per gli over 50.

Questa volta, mi trovo d’accordo con Crisanti – esordisce Freccero – Come lui spiega benissimo, gli attuali vaccini non producono immunità, che invece dovrebbero produrre per inibire i contagi. Al contrario, sembrano contribuire alla diffusione della malattia… L’ultima funzione che viene loro attribuita è di rendere più leggero il decorso della malattia: si tratterebbe quindi di farmaci e non di vaccini”.

E allora, prosegue Freccero, “la loro obbligatorietà creerebbe il precedente anticostituzionale di imporre un obbligo terapeutico: cosa che è sanzionata da tutti i trattati internazionali, a cominciare dal Codice di Norimberga”, redatto dopo i crimini commessi dai medici nazisti.