Cade Occhiuto: la festa è finita

Prima tappa del piano elaborato a Roma con il benestare di Carletto, per eliminare i concorrenti di Presta alle prossime amministrative a Cosenza, come abbiamo già avuto modo di spiegare, è la sfiducia ad Occhiuto: eccola che arriva bella e confezionata.

Una sfiducia basata su nuove fiducie. Che arriva puntuale come un orologio svizzero. Segno evidente che ognuno ha avuto il suo.

17 firme che costruiscono una nuova santa alleanza per Cosenza. I maggiori casati politici costituiscono una nuova confederazione territoriale: gli AdamoMadameFifìGuccioneGentileMorrone e tutta a razza loro. Una defenestrazione senza preavviso di Occhiuto. Detto fatto.

Un ribaltone che più ribaltone non si può. La nave affonda e i topi scappano. Il partito della nazione può iniziare a muovere i primi passi da Cosenza. Una ammucchiata che ne vedremo delle belle. Una squadra che è tutto un programma. Non c’è da preoccuparsi per la diversità politica dei componenti, sapranno unirsi sulle cose che contano: la spartizione della città.

Ancora una volta è la solita nomenKlatura politica di sempre a decidere il destino dei cosentini. Indipendentemente dal loro parere. Tanto lo sanno che a Cosenza non esiste nessun voto di opinione. O voto libero. Le truppe si sposteranno sempre a comando.

Seguono il generale, non gli ideali. E così il voto di sfiducia cementa l’alleanza e scongiura un eventuale commissariamento del Comune causa inchiesta DDA sul voto di scambio. Se fosse accaduto, sarebbe stato un guaio di non poco conto per Cosenza e i cittadini, ridotti allo stremo dopo 5 anni di occhiutesimo.

manisesto occhiuto 2011

Se prima dell’arrivo di Occhiuto il Comune di Cosenza era già inguaiato, adesso è ancora peggio. Uno sperpero continuo ed ingiustificato di risorse pubbliche date a questo o a quel suo amico. Presto qualcuno tirerà le somme di questo disastro economico, e allora anche i sostenitori più fedeli, ma in buonafede, di Occhiuto, dovranno prendere atto dell’enorme danno prodotto alle casse pubbliche dalla sua amministrazione.

Debiti che peseranno per i prossimi decenni sulle spalle dei cittadini, a cui spetta come sempre il compito di risanare le casse dilapidate dai politici ladroni come Occhiuto: sacrifici, privazioni, e cartelle da pagare. Ovviamente a risentirne saranno i già inesistenti servizi ai cittadini: trasporti, assistenza, mense scolastiche, asili, sanità, quartieri, politiche sociali.

Perché i soldi dei sacrifici dei cittadini serviranno ad appianare i debiti di Occhiuto. Io mi rifiuto di pagare qualsiasi cartella provenga dal Comune se prima non si chiariscono questi conti. E’ mia ferma intenzione non sborsare un solo euro per appianare i debiti prodotti privatamente dal sindaco e addebitati ai cittadini. Io mi comporto così, questo è il mio modo di ribellarmi a questo ladrocinio continuo, poi ognuno facissa come vuole. Vinissa Equitalia, che la sto aspettando alla porta. Scusate lo sfogo. E l’inciso.

ocv

L’era di Occhiuto volge al termine nel modo più squallido che si possa immaginare. Tradito dai suoi per denaro, come lui ha fatto con altri.

Una resa dei conti tra mascalzoni e ricattatori: tra di loro si pagano con la stessa moneta. Una squadra, quella di Occhiuto, nata dalle elezioni amministrative del 2011, che si reggeva solo sugli interessi privati dei partecipanti. Era questo il patto elettorale.

E l’unico collante che li ha tenuti fino ad ora insieme era a guagna. Ora che gli equilibri politici si sono spostati, e con essi a guagna, ti salutu pedi i ficu.

mario gioca

Scaricato, mollato, abbandonato. Come sono lontani i tempi dello sciampagnino al Primadì. Quando si era una squadra unita, coesa, e pronta a mangiarsi il mondo. Le carte di credito fioccavano. Sempre ccuri sordi di caggi.

Ora, Mario, quei tempi sono lontani e quelli che ti aspettano non sono proprio rose e fiori. Dovevi saperlo che a comportarsi da mascalzone e avido come hai fatto tu, alla fine tutti ti avrebbero mollato. Del resto chi ti ha tradito non è certo meglio di te. Tra di voi vi capite.

Inizia ora la parte più difficile per te, Mario. Dovrai affrontare da solo la tempesta che tra poco arriverà. A breve sarai chiamato a dar conto ai cittadini di molti cose, che io ti auguro tu possa spiegare. Anche se è impossibile che ciò avvenga.

Gli imbrogli sono filmati, documentati, certificati. Quello che resterà di te come sindaco per la città saranno solo macerie umane e un divario sociale tra il ricco e il povero che non ha eguali nella storia di Cosenza.

I tuoi servitori sono anch’essi al capolinea, dovranno da domani impegnarsi a trovare un altro lavoro, la pacchia è finita. Si conclude così, miseramente, l’era di Occhiuto, l’uomo che si credeva un architetto.

GdD

L’elenco dei firmatari.

Marco Ambrogio, Giovanni Cipparrone, Maria Lucente, Giuseppe Mazzuca, Salvatore Perugini, Enzo Paolini, Roberto Sacco, Giovanni Perri, Cataldo Savastano, Francesco Perri, Sante Luigi Formoso, Sergio Nucci, Domenico Frammartino, Roberto Bartolomeo, Giuseppe Spadafora, Raffaele Cesario, Luca Morrone.