Calabria 2019/20, Palla Palla e il cazzaro contro tutti

Per quanto fanno finta di combattersi, ma la verità è che sottobanco hanno sempre intrallazzato insieme: Mario Occhiuto e Mario Oliverio sono, ancora una volta, accomunati dallo stesso destino: giudiziario e politico.
Un destino amaro il loro: entrambi i partiti di appartenenza, Forza Italia e il Pd, li hanno abbandonati, scaricati, mollati. Dice Ghedini di Occhiuto: «La candidatura di Mario Occhiuto è difficilmente sostenibile con il carico di vicende giudiziarie che lo riguardano». Dice Zingaretti di Oliverio (che non parla mai delle vicende giudiziarie che riguardano Palla Palla) affidandosi ad un sondaggio commissionato proprio dal Pd in Calabria: il 90% dei calabresi non vuol sentire più parlare di Oliverio. Quasi la totalità dei cittadini calabresi ritiene chiusa negativamente la sua esperienza di governo regionale. Un modo “elegante” e pavido, da parte di Zingaretti, per dire ad Oliverio che non potrà mai essere il candidato del Pd alla presidenza della Regione Calabria.

Entrambi, oltre ai problemi politici, sono coimputati in un procedimento penale della Dda di Catanzaro denominato “Passepartout”. Per Oliverio, inoltre, è stato chiesto il rinvio a giudizio in merito ad un’altra inchiesta, sempre della Dda di Catanzaro denominata “Lande desolate”. Occhiuto invece è coinvolto in diversi altri procedimenti penali, come quello della Dda di Roma, per riciclaggio e associazione a delinquere, insieme ad altri due procedimenti penali della procura di Cosenza: le ruberie all’economato insieme a Cirò, e per una bancarotta fraudolenta di 28 milioni di euro. Senza contare le decine di procedimenti per vrusci vari e fallimenti a dire basta.

Due soggetti di cui, diciamolo francamente, la Calabria può fare a meno. Non fosse altro per la mole di problemi che si portano dietro. Problemi che potrebbero coinvolgere i cittadini che di sicuro non hanno colpe nelle loro ruberie. Un rischio che i due partiti non hanno voglia prendersi. Infatti sia il Pd che Forza Italia li ritengono superati e non più spendibili sul piano elettorale, in una parola: impresentabili.
Sono talmente sgraditi ai cittadini calabresi, ad eccezione dei pochi affezionati clienti che li sostengono per mero interesse economico, che una loro candidatura è vista dai loro rispettivi partiti come un suicidio politico. Persino Forza Italia, oramai quasi scomparsa, ha posto il veto sul nome di Occhiuto, proprio con la speranza di rallentare l’estinzione.

In quanto a guai sembrano due gemelli siamesi, ed è proprio da questa comunanza di problemi che può nascere un nuovo polo, alternativo alla destra, alla sinistra e ai 5 Stelle, dove i due Mario si mettono insieme per rendere la “giusta pariglia” a chi li ha mollati. Un’ alleanza elettorale tra i due Mario metterebbe ancor di più in crisi gli altri partiti, specie il Pd che a tutt’ora non ha idea di come muoversi per le prossime elezioni regionali.

Certo, sa un po’ di fantapolitica, ma se ci pensate bene, e se a questo ci mettiamo pure la faccia di pietra senza vergogna che entrambi si ritrovano, l’idea non risulta così sballata.
Se non ci hanno già pensato, cosa altamente probabile, questo potrebbe essere l’argomento “politico” dei prossimi mesi, una novità che romperebbe diverse uova nei tanti panieri poitici che si sono già formati. Anche se c’è da dire che la vera novità politica di questi giorni è il ritorno di Agazio Loiero che ha annunciato la sua ridiscesa in campo alle prossime elezioni regionali.
Un consiglio ad Agazio: prova a parlare con i due Mario, magari un posto per te nel loro “cartello” c’è. E questo sì che farebbe tremare le vene e i polsi a tutti gli avversari politici.