Calabria 2020, ecco perché Pippo Callipo incrocia le dita e tifa Santelli

Ma perché il Movimento Cinquestelle (a parte il grottesco professore Aiello, sempre più simile alla caricatura del celeberrimo cartone animato Napo Orso Capo…) non ha ancora fatto nessun passo “ufficiale” nella direzione dell’investitura dell’imprenditore Pippo Callipo a candidato governatore per la Calabria? Eppure Callipo sarebbe perfetto per un’alleanza strategica anche in Calabria tra M5s e Pd e Zingaretti si è giù buttato “a pesce” sul re del tonno annunciando urbi et orbi che sarà il candidato dem. Al momento l’unica ad aver parlato ufficialmente del re del tonno è la sua “figlioccia” Anna Laura Orrico, nominata sottosegretaria alla Cultura dopo essere stata a lungo stretta collaboratrice di Callipo. E se qualche mese fa la Orrico sollevava il problema della reale volontà dell’imprenditore a scendere in campo, adesso questo problema non c’è più. I cronisti fanno una gran fatica a penetrare la “cortina fumogena” degli attivisti pentastellati ma alla fine non possono non carpire un certo imbarazzo, che in un primo tempo era solo da parte di Callipo a ritornare in campo e che adesso si trasferisce al M5s, che ormai non si capisce più da che parte sta (ed è davvero il minimo che si possa dire della linea-banderuola del Movimento).

Il motivo è semplice e fino a qualche mese fa l’aveva ricordato solo un giornalista fuori dal coro ovvero Saverio Paletta (oggi invece lo ricorda persino la principessa delle impresentabili ovvero Madame Fifì, che con gli avversari ha sempre fatto affari!!!). Nel 2014, alle ultime Regionali (non a quelle nelle quali fu candidato, nel 2010), Pippo Callipo si avventurò in un grottesco peana per Wanda Ferro, candidata per il centrodestra contro Palla Palla Oliverio e uscita perdente.

“… Lo sponsor di Callipo – ricorda Paletta sul suo sito L’Indygesto –, tra l’altro fatto assieme a Paolo Abramo (allora presidente della Camera di Commercio di Catanzaro fratello maggiore di Sergio, sindaco di Catanzaro e già candidato a governatore nel 2005 contro Loiero) fu piuttosto deciso e gli valse, a Feroleto Antico, il plauso dei dirigenti di Forza Italia. «… Wanda, se vinci tu vincerà la Calabria e questa è l’ultima possibilità. Pieno appoggio a Wanda perché non ha scorie»…”. Erano i primi di novembre del 2014 quando Callipo si produsse in questo sfacciato endorsement.

Cosa c’entra con le elezioni di oggi? Beh, tutti sanno che all’interno del centrodestra è in atto una guerra furiosa tra bande per accaparrarsi la candidatura unitaria e tra queste ci sono anche – guarda un po’ il caso – quelle di Wanda Ferro e dello stesso Sergio Abramo, oltre che quelle di Mario Occhiuto e Jole Santelli (oggi clamorosamente divisi), di altri candidati forzisti ma “civici” (come per esempio la figlia di Chiaravalloti, Caterina, e il dottore Misaggi, tanto caro a Berlusconi) e dei candidati leghisti. Paradossalmente, oggi Pippo Callipo è il tifoso più sfegatato di Jole Santelli dopo esserlo stato di Mario Occhiuto, perché se dall’altra parte ci fossero Wanda Ferro o Sergio Abramo, Pippo Callipo avrebbe seri problemi a recitare la parte del candidato progressista e incazzato contro la destra reazionaria, sovranista e persino berlusconiana. Insomma, in molti ritengono che il passaggio da ammiratore della Ferro e amico di Abramo a rappresentante del M5s e del Pd sia un po’ eccessivo anche per un imprenditore certamente onesto come Callipo. Ma si pensa anche, tuttavia, ad un altro fatto: se davvero il centrodestra candidasse la “capra” (nel senso di ignoranza) Santelli, non c’è dubbio che i voti della Ferro, di Abramo e di tanti altri personaggi politici delusi andrebbero certamente a Callipo.

In attesa dell’ufficialità della candidatura del centrodestra, dunque, difficilmente si muoverà qualcosa sul fronte Callipo ed è naturale che ci siano… avvoltoi pronti a piombare sopra Callipo. La prima è certamente la deputata Dalila Nesci, che ha avuto modo di annunciare pubblicamente la sua voglia di scendere in campo nonostante la mega figuraccia dell’investitura del suo collaboratore Scaffidi a direttore generale dell’Asp di Vibo, tirata fuori naturalmente dai suoi avversari. E poi a ruota segue anche qualche buffone, ex pappone alla corte di Palla Palla, che vorrebbe rifarsi una verginità politica in nome di un falso civismo che serve solo ad occupare poltrone. Non resta che attendere, allora. E nel mentre Callipo incrocia le dita: la sua scesa in campo preoccupa il centrodestra perché potrebbe essere vincente ma Salvini non è fesso e sa bene che se il candidato del cemtrodestra sarà Jole Santelli, la sconfitta sarebbe cosa certa! E allora, si parte daccapo.