Calabria 2020, abbecedario per analfabeti politici: destra e sinistra (di Giovanni Caporale)

ABBECEDARIO PER ANALFABETI POLITICI: DESTRA E SINISTRA

di Giovanni Caporale

“… Che devo dire, non è che mi offende essere di destra. Queste persone dovrebbero venire a spiegarmi nel 2019 cosa significa essere di destra o di sinistra, accetterei una lezione in tal senso. …. Io non sono un politico, sono un imprenditore. Non capisco logiche politiche. Non è questione di destra o sinistra. Se vinco le elezioni e governo, non farò politica, ma gestionehttp://www.strettoweb.com/2019/12/elezioni-regionali-calabria-pippo-callipo-intervista-strettoweb/935019/#JJSJtKdw2AGl35p5.99

Pippo Callipo nell’intervista sopracitata è disarmante nella sua dichiarata incompetenza politica. Lui farà gestione, dice, non politica!
Prendiamo per mano l’anziano apprendista Presidente della Regione e proviamo a spiegargli l’abc della politica utilizzando un linguaggio semplice semplice.
Scelte gestionali e scelte politiche.
Non c’è dubbio che dirigere un’impresa o un Comune, una Regione, uno Stato significa fare delle scelte.
Le scelte sono buone o cattive se adeguate o non adeguate a raggiungere gli scopi prefissati. Se gestisci un’impresa lo scopo del tuo agire è scontato: trarre degli utili dalla tua attività.
In politica le cose si complicano. Se le scelte sono buone o cattive in relazione agli obiettivi che ti prefiggi bisogna porsi una domanda preliminare: quali sono gli scopi della politica? Sono uguali per tutti? Se esistono delle differenze, da cosa dipendono? E come e cosa si sceglie?

Lasciamo da parte una serie di scelte per così dire obbligate perché ovvie. Siamo tutti d’accordo che dare fuoco alle città è cosa sbagliata, prendere a martellate in testa i passanti non è carino e via discorrendo. Diciamo che esistono delle regole di base della comune convivenza condivise da tutti perché fanno riferimento ai valori/regole fondanti di una comunità, senza i quali/le quali la comunità si dissolve. Su questi valori/regole fondanti, salvo rivoluzioni, non si discute se non raramente in politica.
Infatti la politica inizia ad avere un senso laddove c’è da discutere su cosa è meglio e cosa è peggio e, dopo aver discusso, contarsi con il voto.

Ci si divide sulle scelte per ragioni abbastanza ovvie: alcune scelte convengono ad alcuni e non ad altri. Qui inizia la politica: i partiti si chiamano partiti perché rappresentano una parte della società, portatrice di determinati interessi e valori: se sei ricco tenderai a convincerti e a convincere gli altri che fare il bene dei ricchi, dell’industria, dei mercati finanziari, delle banche significa fare il bene di tutti (perché i ricchi sono buoni e dando soldi ai ricchi li utilizzeranno per investimenti produttivi e svilupperanno ricchezza, dare soldi ai poveri invece è inutile perché li utilizzeranno per mangiare e produrranno al massimo escrementi… scherzo, ma non troppo).

La sostanza è economica (direbbe tale Marx, scusate la parola) e se vogliamo dare un senso adeguato al 2019, come vuole Callipo, dobbiamo guardare a come si muovono i soldi e dire che la destra vera e pericolosa è quella che pensa che lo Stato (ma anche le Regioni, i Comuni) abbiano il compito di favorire l’economia (l’ordocapitalismo, lo chiama Foucault, con decenza parlando) o quanto meno di non rompergli i cosiddetti e lasciargli fare i suoi affari (diceva tal Von Hayek che da giovane giudicavo un gran bastardo ma che adesso pare buono e mi viene da dire: magari lo Stato fosse neutrale e non intervenisse in economia. Adesso interviene per rubare ai poveri e dare ai ricchi!).

Insomma i ricchi, più quelli che vorrebbero esserlo, più quelli che si comprano, sostengono che “fare il meglio per sé (e fottersene del resto del mondo) è il meglio per tutti”, insomma pensano solo a se stessi e confidano che la mano invisibile dell’economia li arricchisca (e consenta almeno di sopravvivere ai poveracci),.. quando vanno bene le cose, nei momenti di crisi invece il capitalista piange miseria e dice che se crolla lui crolla il sistema, insomma quando ci sono utili ognuno per sé “le tasse sono un furto legalizzato”, quando ci sono problemi “Stato salvami con i soldi delle tasse che altrimenti devo licenziare!”, Von Hayek Santo subito! Si sarebbe vergognato dell’ordocapitalismo (Lordocapitalismo).

Se i ricchi dicono giustamente – dal loro punto di vista – “ognuno per sé!” (tanto io posso, tu no), e sono contrari alla spesa sociale (compresa quella locale) i poveri dicono “chi ha di più aiuti chi ha di meno perché siamo sulla stessa barca e si salva tutti o si muore tutti” (la facile battuta del ricco sarebbe: io ho lo yacht tu crepa sulla tua barchetta). Se pensi a te stesso come parte di una collettività e senti che oltre che diritti individuali ci sono doveri nei confronti della collettività di cui fai parte, se senti che gli altri sono te stesso e che “chi aiuta gli altri, aiuta se stesso” ecco: hai idee di sinistra. Le tasse non sono un furto ma servono a garantire uno stato sociale e servizi per tutti (chiamasi uguaglianza)

E gli enti locali? Che c’entrano?
E’ vero che lì basta “amministrare bene”??
Manco per niente! Anche a livello locale (figuriamoci regionale) le scelte che fai dipendono dai valori che hai e dagli interessi che rappresenti. A cosa dedichiamo i soldi? Un programma contro la dispersione scolastica o infrastrutture per favorire i centri commerciali? Abbiamo i soldi per entrambi i progetti? No? Quale scegliamo? Possiamo farli più o meno entrambi? Quanti soldi sull’uno quanti sull’altro ? Finanziamenti ad asili privati o asili pubblici ? Sanità privata o Sanità pubblica ? Sono tutte scelte legittime e in una certa misura giuste … ma in che misura? Sono scelte che dipendono dai valori e dagli interessi che si difendono .

Adesso è di moda dire “che schifo la politica, i partiti di sinistra e di destra sono la stessa cosa, sinistra e destra non esistono più”, beh io credo che il sogno del neoliberismo sia quello di evitare l’intermediazione della politica perché senza politica c’è solo l’economia e nell’economia non conta la persona ma contano i soldi.
I migliori amici dei potentati economici sono quelli che dicono che la politica è uno schifo , basta far quadrare i bilanci, cioè basta gestire senza porsi tanti problemi “politici”.

Vero è che i partiti della sinistra hanno fatto di tutto per farci credere che destra e sinistra sono la stessa cosa, alleandosi con la destra e dicendo e facendo cose di destra, ma il fatto che i rappresentanti della sinistra, ammantati di onorate e vetuste bandiere al suono dell’internazionale, si siano venduti in massa non significa che una sinistra non esiste: esisterà una sinistra fintanto che ci sarà sempre una contrapposizione di interessi fra chi ha e chi non ha.

Non sono le cose che dici di te a qualificarti come “di sinistra” ma, come dico sempre, sono le scelte che fai che dicono chi sei, non le chiacchiere né la tessera che porti in tasca, quindi se scegli di ridurre le tasse a scapito dei servizi essenziali puoi avere la tessera del Pcus ma sei di destra, se pensi che l’investimento più redditizio che si può fare con le tasse sia la crescita dei cittadini sei di sinistra, se pensi “un po’ e un po’” non sei né carne né pesce…e se non sai distinguere la destra dalla sinistra? Allora non c’è dubbio! Sei il candidato Presidente della Regione Calabria per il Partito Democratico Pippo Callipo!