Calabria 2020, gli impresentabili: Rocco Giusta, il “regalo” di Madame Fifì e La Rupa a Jole Santelli

Grandi manovre sul Tirreno Cosentino. Tutti i potentati sono scesi in campo alle ultime Regionali e se Aieta da Cetraro e Di Natale da Paola hanno vinto la battaglia risultando eletti, nel centrodestra non c’era solo il fisioterapista Luigi Novello da San Lucido (arruolato da Salvini e Invernizzi e “trombato” per una manciata di voti) oltre agli impresentabili Emira Ciodaro, Basilio Ferrari, Enrico Granata e Carlo Cesareo (tutti fuori ma che hanno portato in dote una buona percentuale di voti), ma è arrivato anche un colpo a sorpresa targato Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio, non nuova a queste “magarìe”, specie dopo che anche Palla Palla l’ha mandata a cagare… La brillante idea è stata quella di far candidare Rocco Giusta da Amantea nella lista del centrodestra capeggiata da Pino Gentile a sostegno di Jole Santelli. Ovviamente non ce l’ha fatta neanche lui ma il segnale è arrivato, eccome se è arrivato. Per il presente ma soprattutto per il futuro…

E così, raccontano ad Amantea, l’allora sindaco Pizzino, notoriamente vicino alla magara, ha accompagnato personalmente (come si vede dalla foto di Tirreno News) Rocco Giusta a firmare per la candidatura. Certamente il più deluso sarà Gioacchino Lorelli, sindaco di San Pietro in Amantea, anche lui candidato con il centrodestra (Fratelli d’Italia, arrassusia…) , che probabilmente pensava di poter avere molti voti da Amantea, proprio perché la città non aveva nemmeno un candidato.

FOTO TIRRENO NEWS

Ma torniamo a Rocco Giusta. Ad Amantea tutti sanno che, oltre ad essere un sodale di Madame Fifì, del marito e del sindaco, è anche un uomo del clan di Franco La Rupa, il corrottissimo politico che ha nel suo “palmares” arresti e processi a volontà, in combutta con i clan del posto. Rocco Giusta è stato assessore per ben due volte e per sei anni complessivi delle giunte La Rupa prima di diventare assessore anche per il sindaco Pizzino.

Pizzino, Giusta e tale Giovanni Battista Morelli sono tra le pedine più fedeli del “boss” La Rupa. Morelli, in particolare, è il vero e proprio sponsor occulto di questa candidatura di Rocco Giusta alla Regione per conto di Madame Fifì, Nicola Adamo e Franco La Rupa. Morelli, ex vicesindaco di Amantea con l’amministrazione La Rupa, è stato anche presidente dell’Appennino Paolano Spa, società per la gestione dei rifiuti sciolta per infiltrazioni mafiose… Ebbene, tutto questo “sistema” ha sostenuto prima la scalata di Pizzino al Comune di Amantea nel 2017 e ora sostiene Giusta alla Regione.

Vinte le elezioni del 2017, Rocco Giusta viene nominato assessore al Bilancio della giunta di Amantea, indagato per truffa, ma è stato costretto a dimettersi, a pochi mesi dalla sua investitura. Giusta era infatti tra i soggetti coinvolti, nella sua attività di commercialista, nell’inchiesta della Guardia di Finanza denominata Factotum. Rocco Giusta, 55 anni, era stato eletto in Consiglio con 400 voti ma aveva deciso di rassegnare le dimissioni perché accusato di irregolarità commesse nello svolgimento della sua attività professionale. Con Giusta sono indagate altre quattro persone. Si tratta di un imprenditore di Amantea di 59 anni, già indagato per altri reati connessi, che sarebbe l’ideatore di tutto il sistema truffaldino, e dei tre legali rappresentanti di società e associazioni no profit, coinvolte nel sistema. Nel particolare, una donna ucraina residente a Roma, di 34 anni, una donna di 48 anni residente a Siena e un uomo di 79 anch’egli residente a Siena, tutti avrebbero avuto il ruolo di prestanomi, utilizzati dall’imprenditore amanteano per evadere le imposte e creare il meccanismo di false fatturazioni. Un profilo perfetto per la banda del centrodestra di Jole Santelli e compari.