Calabria 2020, i “travestiti”: Forza Italia schiera il genero di Cesare Marini (!), già dg di Arcea

Hanno cercato in tutti i modi di farla passare in sordina, puntando sul fatto che il suo nome e cognome, apparentemente, non dice nulla, ma tra i blitz dell’ultimora da parte del centrodestra con i soggetti che si sarebbero dovuti candidare con Palla Palla ce n’è uno che fa faville… Ed è persino più “pesante” di Vito Pitaro travestito da Brunello Censore, di Rosalbino Cerra travestito da Orlandino Greco e di Rocco Giusta travestito da Madame Fifì.

Oggi ai lettori di Iacchite’ regaliamo una perla assoluta. Nella lista di Forza Italia è presente nientepopodimenoche… il genero dell’ex senatore Cesare Marini, socialista di lungo corso e ultimamente sempre presente con la sua “vecchia” barba (Marini ormai ha superato gli ottanta) a tutte le iniziative politiche di Palla Palla e Tic Tac (per i nuovi di Iacchite’ Mario Oliverio e Luigi Incarnato). Mai e poi mai avremmo pensato che anche il vecchio “zio Cesare” avrebbe fatto il salto della quaglia e invece dopo decenni di storia socialista, anche l’uomo politico di San Demetrio Corone si è tolto la maschera, anche se fino all’ultimo ha sperato che nessuno se ne accorgesse.

Il genero di Cesare Marini che si è candidato nella lista di Forza Italia e che porterà in dote i voti del suocero si chiama Maurizio Nicolai e non è certo la prima volta che il suo nome appare nelle nostre cronache, anche perché il suocero è stato già molto generoso con lui piazzandolo come direttore generale all’Arcea ovvero Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura.

Si tratta di un indecoroso e indegno carrozzone politico al servizio dei papponi più vergognosi della nostra classe dirigente. Fa parte, a sua volta, di un altro fetido posto di comando quale il Dipartimento per l’Agricoltura, del quale ormai scriviamo da anni raccogliendo anche testimonianze di dirigenti letteralmente schifati da quanto accade, definito – per farvela breve – l’apoteosi del clientelismo.

Il colmo dei colmi è stato toccato comunque a settembre 2018, quando Arcea ha bandito un concorso per 12 assunzioni palesemente farlocco ed irregolare, al punto tale che sono stati costretti prima a sospenderlo per evitare una pioggia di ricorsi che lo avrebbero comunque invalidato e poi a revocarlo. Non solo: a distanza di qualche settimana dall’ennesimo scandalo, anche il direttore generale di Arcea, Maurizio Nicolai, il genero di Cesare Marini appunto, è stato costretto a rassegnare le dimissioni.Di seguito, solo alcuni piccoli esempi della gestione di questo raccomandato pappone che adesso vorrebbe anche il voto per diventare consigliere regionale.

Manifestazione d’interesse per il conferimento di un incarico di Dirigente Arcea a tempo determinato.

Appena viene pubblicata la manifestazione, già si conosceva il nominativo del vincitore, ovvero il Dott. Francesco Scarpelli, dipendente regionale dell’Agricoltura, sindaco di San Nicola Dell’Alto (KR), amico intimo di Pepè Corigliano, quest’ultimo politico del PD Crotonese, vicinissimo al Presidente e noto affarista raccomandatore della Regione. Riassumendo, Scarpelli è il lecchino di un lecchino.

Il responsabile del procedimento è direttamente il Direttore Generale di ARCEA, il Dott. Maurizio Nicolai, stipendio mensile di circa 11 mila € esclusa la retribuzione di risultato, presuntuosissimo dirigente, famoso per i suoi orologi Vacheron Constantin e Audemars Piguet e per essere – come vi rivelavamo in perfetta solitudine già un anno fa – il genero dell’ex senatore socialista Cesare Marini, ma non certo per le sue capacità: chiedere alle aziende calabresi per i ritardi infiniti sui pagamenti PSR e per i tagli della CEE alla Calabria.

Per la manifestazione, viene incaricato il Dipartimento ad individuare gli idonei tramite commissione, per poi scegliere tra questi il vincitore. Il problema è che la commissione incaricata esclude Scarpelli. Apriti cielo! Il Dott. Maurizio Nicolai, in combutta con l’Ing. Salvino, cosa possono fare? In spregio al diritto amministrativo, Nicolai si inventa una sua personalissima procedura. Tutti coloro i quali fanno ricorso vengono ammessi, anche chi non ha il benché minimo requisito, compreso Scarpelli, che Palla Palla in seguito ha potuto nominare Dirigente.

Il rappresentante politico di tutti questi “giochini agricoli”, in quanto consigliere delegato, è Mauro D’Acri, che si vanta di essere un agricoltore ed effettivamente dovrebbe tornare a farlo in maniera assidua con una zappa in mano. Si è impossessato del PSR (Programma di sviluppo rurale) facendolo riscrivere a suo piacimento anzi, al totale asservimento dei grandi gruppi di potere, che ora avranno enormi finanziamenti grazie alle variazioni fatte ad hoc sul testo del PSR. E non a caso anche il signor D’Acri oggi – come Nicolai – ha fatto il salto della quaglia candidandosi  con la Santelli in una lista civica, quella dei papponi…

Per tale motivo un bravissimo dirigente, Giovanni Aramini, che si è rifiutato di fare tali cambiamenti è stato spedito al Dipartimento Ambiente. A gennaio 2017 la Regione Calabria aveva perso circa 20 milioni di euro in quanto nel mese precedente c’erano stati problemi tra il settore guidato da Aramini ed ARCEA, diretta appunto da Maurizio Nicolai; il presidente ha istituito una commissione costituita da dirigenti esterni al Dipartimento, per individuare le colpe; la commissione ha stabilito che le colpe erano esclusivamente del dottore Nicolai. Quindi, come logica voleva, Aramini è stato spedito all’Ambiente e Nicolai è rimasto Direttore Generale di ARCEA… Fino a settembre dello scorso anno, però, perché finalmente qualcuno ha deciso di mettere fine a questa triste e disastrosa esperienza. “Costringendo” suocero e genero a riciclarsi in Forza Italia. Che tristezza…