Calabria 2020/21, (ri)ritenta sarai più fortunata: tutte le “prodezze” dell’assessore “cascetta”

Ma chi è la signora Francesca Loredana Pastore, alias cascetta (contenitore per frutta e verdura in dialetto cosentino, ndr) assessore al Commercio della giunta Occhiuto e addirittura candidata, per fortuna non eletta, alla Regione in una lista civica e nuovamente ricandidata dopo la morte di Jole Santelli, questa volta sotto le insegne di Fratelli di ‘ndrangheta, pardon d’Italia e nuovamente non eletta? In attesa del ballottaggio, la signora Pastore spera che vinca lo zerbino di Occhiuto per confermare la sua poltrona di assessore ma non è per niente scontato che Francesco Caruso vinca, anzi. Ma torniamo alla “cascetta”.
Le nostre fonti ci dicono che è improvvisamente balzata alla ribalta delle cronache politiche meno di cinque anni fa. Nata in Canada, 51 anni, pare che sia impiegata in un ente pubblico ma con qualifiche non direttive e possiede la licenza media superiore.
Il 20 maggio del 2015 il sindaco Occhiuto l’ha nominata assessore al posto di Domenico Luciani (l’assessore in quota Bartolomeo&Falbo!!!) con deleghe alla “Crescita Economica Urbana; Attività produttive, fiere e mercati (escluse le manifestazioni a prevalente carattere socio-artistico-culturale, quali Lungofiume Boulevard, Invasioni, Buone Feste Cosentine, ed altre)”.
In sostanza, otto/nove mesi di assessorato, considerando che a febbraio Occhiuto era decaduto e si era insediato il commissario.
Ma il sindaco ci ha tenuto a farla candidare nelle sue liste e la signora Pastore ha ottenuto un risultato di tutto rispetto: 412 voti. Quanto basta per riconfermarla assessore, togliendo il posto a tanti altri pretendenti, tra i quali naturalmente anche De Cicco.
“Il mio “debutto” da assessore alla crescita economica urbana – ha dichiarato la Pastore quando ha presentato la sua candidatura – è coinciso con due importanti manifestazioni : la Sagra dell’Uva ( “Sapori d’autunno”) e l’edizione 2015 della Festa del Cioccolato. Manifestazioni già collaudate che hanno richiamato tantissima gente e che hanno dato ossigeno a molte aziende in una realtà economica alquanto asfittica per gli effetti della crisi.
Siamo intervenuti poi per far ripartire l’esperienza dei temporary store nel centro storico con l’apertura di una serie di botteghe artigiane che racchiudono le tipicità, la tradizione e la storia della nostra Calabria e che trovano, nella parte antica di Cosenza, un approdo quasi naturale”.
Tradotto in soldoni, praticamente NULLA.
La Pastore, tuttavia, ci ha preso gusto ed eccola nel “cerchio magico” di Occhiuto ma attaccata e criticata per la sua assoluta pochezza ed inconsistenza.
A quanto pare, tuttavia, questa signora cinquantenne è dotata di una grande grinta ed aggressività e non ha paura di confrontarsi con “veterani” della politica come Spataro, De Cicco e tutti gli altri.
Sono in molti ad affermare, inoltre, che la signora in questione è molto trasversale ed è particolarmente gradita anche al clan di Madame Fifì.
Dev’essere per questo che su FB un fake notoriamente vicino al PD qualche anno fa aveva diffuso un post che sembrava scritto proprio da lei e che, comunque, era molto verosimile, ci mancherebbe altro, a proposito dei dissidenti che insidiavano la di lei poltrona.
Ecco i motivi per cui dissentono:

Uno lo fa perchè non gli è stato dato il posto alla fidanzata
Un altro lo fa perchè vuole sistemato il figlio
Un altro ancora lo fa perchè gli manca lo stipendio di assessore
Un altro lo fa perchè vorrebbe candidarsi a consigliere provinciale
Infine, l’altro è arrabbiato perchè alle ultime decisioni politiche di partito lo hanno scaricato.
Questa è la politica dei 5 dissidenti di Occhiuto.

Il sesto motivo, che il fake ovviamente si è “dimenticato”, riguardava la posizione della signora Pastore. Bene, oggi più che mai Loredana Pastore incarna la figura della “pasionaria” del cerchio magico del cazzaro. Ma ci manca ancora qualche tassello per delinearne il profilo a tutto tondo.

7 novembre 2016 – LA LITE CON DE CICCO – 

Era appena iniziata la discussione in consiglio comunale su come designare gli scrutatori, quando l’assessore Loredana Pastore, che già da un po’ guardava in cagnesco Francesco De Cicco, dal banco della presidenza si avvicina allo scranno dove è seduto De Cicco.

La Pastore dice qualcosa a De Cicco, che la invita ad uscire dall’aula dove si svolge l’assise comunale per discutere nei corridoi. Non passa qualche secondo che si sentono urla e rumori di vasi rotti. Tutto il Consiglio si ferma per cercare di capire cosa sta succedendo fuori dall’aula. Nei corridoi la Pastore e De Cicco sono nel pieno di una furibonda lite.

L’assessore accusa De Cicco di sparlare continuamente di lei. Lo accusa di non perder occasione per offenderla in tutti i modi. E che lei di questi suoi modi di fare esuberanti non ne può più. Lo accusa di essere invidioso della sua nomina. Dice a De Cicco di farsene una ragione e che nessuno gli ha usurpato niente.

De Cicco replica all’assessore dicendole che è brava ad inventarsi le cose per passare da vittima e che è solo una raccomandata.

Dopo tutto questo casino durato quasi un’ora il consiglio comunale è ripreso da dove si era interrotto senza dire una sola parola su quanto accaduto. Come dire: il segreto di Pulcinella.

31 agosto 2019 – IL FORNO A LEGNA DI SCARPELLI – 

Che Gianfranco Scarpelli fosse un uomo potente questo lo sapevamo già. Già primario all’ospedale in quota Cinghiale, con il figlio prediletto – Attilio bambino mio – ha trasformato piazza Riforma, non a caso ribattezzata piazza Scarpelli da tutti i cosentini, in una macchina da soldi e da guerra.

Che Scarpelli fosse legato alle costruzioni e all’ambiente dell’edilizia, attraverso il genero ingegnere (e dipendente comunale!) Pianini, tanto da poter affittare delle “catapecchie” come alloggi popolari in edilizia agevolata al Comune di Cosenza per centinaia di migliaia di euro, questo lo sapevamo pure.

Che si sentisse il padrone di piazza Riforma tanto da chiedere al cazzaro, alias Mario Occhiuto, appena diventato sindaco della Città di Cosenza di demolire un chiosco dopo cinquant’anni di storia e sbattere in mezzo alla strada un’intera famiglia, questo lo avevamo scritto e denunciato in tempi non sospetti.

Un indizio però resta un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E Scarpelli oggi ne ha fatta un’altra delle sue con la complicità del cazzaro e dell’assessore alle Attivita Produttive, Francesca Loredana Pastore, detta anche “cascetta” dalle amiche più care. Oggi, come un fungo uscito dopo la pioggia, hanno sistemato un bel forno a legna con tanto di canna fumaria per la produzione di pizze fresche in quello che rimane della piazza. Sì, questa è la definitiva prova che piazza Riforma è a tutti gli effetti piazza Scarpelli. Il suolo pubblico in quella piazza ormai scompare miracolosamente, il decoro urbano in quella piazza non deve esistere, perché quella è la piazza di Scarpelli. Amico degli amici di Mario Occhiuto. Nei secoli dei secoli, amen… O nei secoli fedele, come i carabinieri, fate voi…

E alla fine Scarpelli è stato costretto, davanti all’evidenza dei fatti, a rimuovere il grottesco forno a legna per le pizze che aveva sistemato senza autorizzazione nella sua piazza, per il momento ex Riforma.

Dai controlli della polizia municipale era subito apparso chiaro che “il manufatto è irregolare… Ad oggi, infatti, agli uffici competenti non è pervenuta alcuna richiesta e quindi nessuna autorizzazione poteva mai essere rilasciata dal Comune”. Si temeva qualche intervento dall’alto per prolungare il paradosso ma evidentemente a tutto c’è un limite.

12 settembre 2019 – VOLANO GLI STRACCI CON LA DE MARCO 

Tutti hanno potuto assistere alla ennesima litigata tra l’eterna “primadonna”, l’assessore Francesca Loredana Pastore, alias ‘a cascetta, esperta in assicurazioni e la consigliera di Cosenza Positiva – ma in questo periodo vicina più alle posizioni di Piercarlo Chiappetta – Maria Teresa De Marco, che proprio come il protagonista del film di De Santis, è entrata nella stanza del sindaco per riprendersi “ciò che era suo”.

Ma veniamo ai fatti. Ieri, mercoledì 11 settembre 2019 alle ore 11, conferenza stampa, che poi è l’arte dell’apparire e farsi fare qualche foto da “postare” su Facebook. A San Domenico si presenta l’evento della fiera del benessere, “l’unico evento fieristico in Calabria interamente dedicato allo sport, alla sana alimentazione e al benessere della persona”, questa era la frase scritta nel comunicato che pompava la presenza della celeberrima “cascetta”, dimenticando che ci sono centinaia di manifestazioni in Calabria di questo genere. L’assessore al Commercio patrocina la fiera del benessere… Ma cosa c’entra la Pastore col benessere francamente non si capisce.Alla conferenza stampa, come spesso capita, ci sono più relatori che giornalisti, ma poco importa, subito si fanno i selfie modello “culo di gallina”, sorrisi e baci. Tutto a posto? Proprio per niente, tempo dieci minuti e al terzo piano di Palazzo dei Bruzi si sentono distintamente le urla della consigliera delegata dal sindaco alla Salute e al Benessere, Maria Teresa De Marco, che insieme a Piercarlo Chiappetta, esperto di “taglia e cuci”, commentano lo sgarro della Pastore.

Quando la De Marco chiama la Pastore per chiedere spiegazioni, l’assessore non le risponde al telefono. Apriti cielo. Allora la consigliera dì Cosenza Positiva si fionda per le scale del Comune saltando i gradini a quattro a quattro… I capelli rossi “fiamma” fanno tinta unica con il viso e lo sguardo apre come per magia la stanza del sindaco! La De Marco rivendica la sua delega e il suo ruolo e pretende di essere ascoltata e “vomita” tutto il suo nobile pensiero sulla primadonna del Comune di Cosenza, la “cascetta” appunto.

Maria Teresa De Marco

Il cazzaro (il primo e l’inimitabile) la fa sfogare e per riuscire nell’impresa di calmarla è costretto a chiamare per telefono l’assessore Pastore davanti alla consigliera seduta sul divano. “Loredana – esordisce il truffatore “prescritto” -, dobbiamo stare attenti” e poi ci va giù pesante: “Sei stata birichina, ma cercate di non litigare, baci”. Ma dall’altra parte del telefono la Pastore non la prende con filosofia e per il duro attacco “crolla” in un pianto singhiozzante.

È chiaro che tra il sindaco e là Pastore c’è un rapporto molto stretto che punta ad “assicurare” una campagna elettorale “serena”, quindi la telefonata è tutta una sceneggiata. Ed ha funzionato. La De Marco esce dalla stanza con una pacca sulla spalla e si scusa per lo sfogo lasciando il sindaco cazzaro con la massima di Francesco, protagonista del film “Non c’è pace tra gli ulivi”: “Volevo solo “riprendermi” ciò che è mio”. Intanto il cazzaro manda un sms alla Pastore: “Stai serena Loredana”… E alla Pastore ritorna il sorriso stampato sulla “cascetta”. Povera Cusenza nostra!

LA “CASCETTA” E LE SPESE ASSICURATE

Certo che ognuno può fare quello che vuole ed essere convinto di poter essere ciò che vuole. Può raccontare le cazzate che vuole e persino essere convinto di dire cose vere.
Il cazzaro (il primo e inimitabile), al secolo Occhiuto Mario, è convinto di fare il candidato a presidente della Calabria per il centrodestra senza avere l’appoggio del… centrodestra. Fa gli “incontri in giro per la Calabria” portandosi dietro la “claque” del Comune di cui è sindaco (qualche assessore, pochi consiglieri, tanti consulenti e plauditori vari). Addirittura si fa portare la macchina dai vigili urbani del Comune che vengono pagati come “Progetto scorta sindaco” (determina n. 2324) senza che la Prefettura (guidata da una prefetta sempre più complice ed impresentabile, a tutti i livelli…) abbia mai “autorizzato nessuna scorta”.

Racconta che a Cosenza ha fatto cose che nessuno è riuscito a fare prima, mutuando un cliché di Scopelliti, con il “modello Cosenza” e fa pure finta di crederci. Insomma, un cazzaro genuino ed autentico, che non teme imitazioni- Mario Occhiuto ha messo su un tour in giro per posti remoti della regione come San Giacomo d’Acri e Sant’Ilario dello Jonio dicendo che è il candidato di Forza Italia, ma quando prova ad avvicinarsi a Catanzaro il sindaco forzista Sergio Abramo se ne scappa, quando sbarca a Vibo Valentia il deputato di Forza italia Giuseppe Mangialavori se la dà a gambe e via di questo passo.

Ormai è il suo stesso partito che lo tratta ai livelli di Pippo, che quando passa ride tutta la città… Ma lo spettacolo deve continuare, “tappa dopo tappa” con il palco, il presentatore (da Cetraro con furore), il super schermo videowall costosissimo, il pianoforte a coda con pianista (non sparate su di lui, per favore!) e si va in giro per la Calabria con tanto di service, camion e operai e tecnici.

Ma tutto ‘sto gran casino è gratis? La rete da giorni si interroga su chi finanzi il tour del cazzaro Occhiuto. Bene, abbiamo indagato a fondo e oggi possiamo dire di sospettare chi mette “la pila”. Certo non è Mario Occhiuto, che ha lo stipendio pignorato, è fallito più volte ed è pure indagato tra l’altro per bancarotta fraudolenta. Ma allora chi ha “assicurato” le spese alla mega-galattica organizzazione del tour? Chi può mettere a disposizione una “cascetta” di soldini? Presto faremo luce sulla questione e ad Occhiuto mandiamo un messaggio che lui certamente codificherà: SARA’ molto facile arrivarci. Parola di Pier…silvio!

MARIA GRAZIA CAVALIERE

Questo è il giudizio, più volte espresso sui social, dalla commerciante Maria Grazia Cavaliere.

“L’assessore cascetta in questi anni non ha MAI lavorato per i commercianti di Cosenza ma solo per se stessa e una decina di amici suoi (vedi determine di spesa…).
Si vanta di aver creato alcune iniziative tra le quali la Fiera di San Giuseppe (istituita da Federico II di Svevia nel 1234…) che da quando c’è lei è diventata una vera porcheria e la Festa del Cioccolato, che esiste da circa 18 anni ed è una creatura del Signor Pino De Rose.

L’assessore ha anche la cattiva abitudine di vantarsi di iniziative che in realtà non iniziano mai, tipo il ripristino della zona commerciale di Via Padre Giglio, che versa ormai nel degrado più assoluto, la cura del Mercato di Via Asmara, dove non c’è mai un controllo o un vigile urbano e quindi vige il caos più assoluto e lo spostamento dell’area mercatale di Piazza Amendola.

Allora… Piazza Amendola… una decina di scuole, migliaia di studenti, insegnanti, residenti, tutti i giorni concentrati in pochissimi metri quadri, auto parcheggiate ovunque, sui marciapiedi e in doppia fila, mai un vigile anche qui, e il venerdì il mercato al centro di questo caos.
L’assessore aveva annunciato lo spostamento del mercato in una zona meno congestionata, poi alcuni commercianti suoi elettori, hanno minacciato di non votarla più e lei per favorire quattro persone, ne lascia nel disagio più totale, migliaia. Questo ovviamente con il placet del SUO sinnaco, lo scienziato, che non capisce niente e che per quattro moine che gli fa una capra, lascia che tutto scorra.

Il suo ruolo di assessore al Commercio in sostanza consiste in qualche viaggetto pagato da noi, all’estero, tipo vacanza premio per non aver fatto mai una “beneamata”, e in un ufficio dove si danno i “permessini” agli ambulanti che vendono prodotti contraffatti con la garanzia di tolleranza da parte dei vigili urbani. Con tanto di sospetta appartenenza occulta ad alcune attività pseudo imprenditoriali da lei molto sponsorizzate e sostenute con i soldi nostri e la facilità di erogare licenze alle grandi catene che le garantiscono qualche posticino di lavoro da distribuire ai suoi parenti (vedi Lidl, Mango e presto Eurospin).

Un detto napoletano dice più o meno così … l’acialli s’accoppiano ‘ncielo e le chiaviche ‘nterra, e questi due si erano degnamente accoppiati.
Ora però la coppia è scoppiata per l’ingordigia dell’assessore che appena Occhiuto non le garantiva più la pappa, lo ha tradito, e quel cazzone ancora le da uno stipendio.
Povero commercio e poveri commercianti cosentini…
Ora la cascetta si (ri)candida alla Regione (ri)proponendo impegno, valore e sviluppo…”.