Calabria 2020: per gli Occhiuto/Santelli la politica è un affare di famiglia

Povera Calabria: bistrattata, umiliata, insultata. Ostaggio da sempre della più becera malapolitica italiana “esercitata” da politici ladroni, imprenditori predoni e razziatori sociali di ogni ordine e grado. Povera Calabria, terra di nessuno: saccheggiata, depredata, devastata. Relegata agli ultimi posti in tutto: ambiente, sanità, lavoro, scuola, trasporti, economia. Povera Calabria, dove l’unica cosa che conta è spartirsi la torta. Povera Calabria e poveri calabresi costretti a subire l’arroganza del potere masso/mafioso, e guai a chi si ribella!

A conferma di ciò, se mai ce ne fosse bisogno, l’avvicinarsi delle elezioni regionali che confermano, ancora una volta, qual è il solo interesse dei partiti e dei politici nei riguardi di questa Regione: spolparla fino all’osso. Di tutto il resto gli importa poco.

Un esempio concreto: è noto a tutti che esiste da mesi una guerra sotterranea, tutta interna alla coalizione di centrodestra, in merito alla “scelta” del nome del candidato per la corsa alla presidenza della Regione Calabria. Ed è anche noto a tutti che Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, ha del tutto “monopolizzato” questo argomento, imponendosi, da tempo, come l’unico papabile per un centrodestra unito e vittorioso. Una “imposizione” che però non è andata giù alla Lega che sul suo nome ha posto un veto grande come una montagna: troppi sono i problemi giudiziari che affliggono il sindaco Mario Occhiuto, senza contare il grave dissesto che ha prodotto al Comune di Cosenza. Insomma un no irreversibile. A questo punto ci si aspetta da un politico vero e al servizio dei cittadini un passo indietro, e invece, proprio perché l’oggetto del contendere è la spartizione della torta, Mario rilancia e insiste: se non posso essere io il candidato, propongo mio fratello Roberto. Come a dire: siccome la questione principale per gli Occhiuto, e non solo, è quella di mantenere un ruolo nella pubblica amministrazione, così da poter continuare a lucrare sulle casse pubbliche per far fronte ai tanti debiti accumulati con le sue società fittizie (28 milioni di euro), allora, se non può essere lui il candidato deve essere, per forza, uno della sua famiglia, perché la Calabria appartiene a loro. E a loro il denaro pubblico serve come l’ossigeno.

Ma anche sul nome di Roberto sono state sollevate molte riserve. Del resto Roberto è un altro rovinato come lui. Un personaggio da prima Repubblica che non ha mai brillato per niente se non per la percentuale del 20% che aveva l’abitudine di chiedere agli amici degli amici per sbrigare “mmasciate”. Nu mmasciataru. Non proprio il personaggio che ti fa gridare alla discontinuità. Un nome non spendibile per la Lega che in Calabria vuole dare un forte segnale di “cambiamento”.

Voi direte, a questo punto si sarà arreso. Macchè! È talmente vitale per lui restare nella pubblica amministrazione che è costretto ad andare fino in fondo, l’alternativa è restare fuori dalla politica senza la possibilità di rubare dalle casse pubbliche, così come ha fatto con le casse del Comune di Cosenza, per sanare la sua incredibile situazione economica, e dice: se non posso essere io il candidato, né Roberto, allora propongo mia sorella Annunziata. Sempre in famiglia, perché Mario Occhiuto pensa veramente che la Calabria è cosa sua. Ma anche con Annunziata le cose sono precipitate all’indomani della condanna, ad un anno e mezzo, riportata in uno dei tanti procedimenti per bancarotta fraudolenta che coinvolgono la famiglia Occhiuto. Un famiglia di imbroglioni che sa bene che il loro futuro dipende dal denaro pubblico. Per questo non si arrende.

E allora dopo aver esaurito i familiari, eccolo che si fa di nuovo avanti con l’ennesima proposta indecente: Jole Santelli candidata per la presidenza della Regione Calabria. Come se la Santelli fosse una ragazzina di primo pelo che si affaccia, per la prima volta, alla politica con entusiasmo e rigore morale. Jole non solo vive di politica da sempre, ma ha anche attraversato tutti i peggiori governi che l’Italia ha avuto, con responsabilità politiche, senza mai produrre niente per la collettività. Una donna impegnata a sbrigare gli affari di famiglia, più che gli affari del popolo. E poi la Santelli è causa principale del dissesto finanziario del Comune di Cosenza, è attualmente il vicesindaco. Non ha mai fatto niente per arginare lo sciacqua Rosa e viva Agnese a cui ci ha abituato il suo delfino. Lo ha lasciato fare senza mai intervenire. Anzi si è sempre adoperata per coprire le magagne di Mario. Insomma un altro personaggio che con il cambiamento non ha niente a che fare. Ma che per Mario rappresenta l’unico elemento di garanzia per poter mettere, a vittoria elettorale ottenuta, di nuovo le mani nelle casse pubbliche.

Fa specie che la Lega continui ad avallare queste schifezze che, come potete vedere tutti, nulla hanno a che fare con i veri problemi di questa regione. Tutto ruota attorno al bisogno di Mario Occhiuto, non a quello dei calabresi. Se non si trova una soluzione per la famiglia Occhiuto, da qui non se ne esce, è questo l’unico argomento di cui si discute sui tavoli della politica… Altro che programmi e progetti!