Calabria 2020, ricordate la figuraccia di Jole Santelli sull’emigrazione?

Su Raitre doveva andare in onda l’ultimo confronto tra i quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria, moderato dal giornalista Gennaro Cosentino. Ebbene, dopo la clamorosa figuraccia di Jole Santelli sulla cosiddetta “nuova emigrazione” che le era costata una sorta di “forche caudine” per ore e ore sui social e sui media, la capra al servizio di Salvini e Berlusconi aveva pensato bene di evitare altre disfatte. Ma per fortuna i calabresi ricordano perfettamente cosa aveva detto e se proprio non lo ricordassero, eccoci qui. Anche perché in questi mesi di emergenza virus, la sua posizione sull’emigrazione ha subito una ulteriore “evoluzione” sulla quale altro non si può fare che stendere un velo pietoso, visto e considerato il soggetto.

Era il 10 gennaio (in fondo solo tre mesi e mezzo fa) e c’era attesa soprattutto per l’atteggiamento – con tutto il rispetto per gli altri due – dei due candidati che si contendevano la vittoria ovvero Pippo Callipo e Jole Santelli.

Callipo aveva chiesto un voto per la sua storia di imprenditore pulito e onesto che sa stare da una vita in mezzo alla gente, che tratta con rispetto e dignità i lavoratori. Non aveva lesinato battute alla malapolitica e alla malapianta della burocrazia (con tanto di battuta in dialetto: nani su iji e nani vonnu cu loro) e aveva ribadito l’invito ai calabresi per un cambiamento nel nome della legalità.

Ma tutti attendevano la performance di Jole Santelli, notoriamente a disagio nei confronti televisivi per la sua atavica ignoranza e l’incapacità di reggere un discorso con senso compiuto e un contraddittorio. E puntualmente è arrivato il momento nel quale si è esibita nella sua solita figuraccia. Sollecitata a dare un parere sulle foto di questi giorni relative alle migliaia e migliaia di calabresi costretti ad emigrare, la Santelli, cercando probabilmente di andare controcorrente, è incorsa nell’ennesimo capitombolo.

“Anch’io sono partita quando avevo 18 anni per andare a studiare e poi sono tornata… E’ per questo che sono convinta che a questi giovani faccia bene l’esperienza di andare a studiare fuori nella prospettiva del ritorno…”. Una risposta che ha lasciato di sasso non solo gli altri candidati ma soprattutto il giornalista che moderava il dibattito, al quale non è rimasto altro da fare che ribattere per provare a farle capire che ormai da anni, purtroppo, c’è una “nuova emigrazione” di gente costretta a partire per lavorare, altro che studiare. Su dieci calabresi che partono, otto cercano lavoro e al massimo un paio vanno a laurearsi fuori, ché se fosse solo per prendere la laurea ormai non partirebbe quasi più nessuno. Un concetto elementare ma che la Santelli, chiusa nella sua torre d’avorio di lusso e privilegi, non è in grado di vedere e neanche di commentare. E oggi, che in tanti le chiedono quasi piangendo di poter tornare dal Nord, riesce anche a fare la faccia truce. Tanto, i suoi compari che dovevano ritornare sono già tutti a casa. E hanno fatto anche parecchi danni…Â