C’è un politico catanzarese, che risponde al nome di Domenico Tallini, per gli amici Mimmo, che per non perdere la sua poltrona di consigliere regionale di Forza Italia, prima ha incensato Mario Occhiuto, pensando che fosse il cavallo vincente e subito dopo – come tanti altri, beninteso – si è “buttato” con Jole Santelli, ed è stato addirittura nominato presidente del Consiglio regionale!
Il soggetto – Domenico Tallini appunto -, arrestato da Gratteri per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio e successivamente scarcerato, non è per niente nuovo in Calabria, anche al di là delle ormai note vicende legate alle truffe che nascondevano – com’è stato dimostrato dalla Dda – accordi inconfessabili con il clan Grande Aracri.
Ora il suo nome è su tutti i media ma non c’è dubbio che il culmine della sua “popolarità” lo avesse già raggiunto nella primavera del 2012, quando, da assessore al Personale della famigerata giunta Scopelliti, è rimasto coinvolto in una vicenda che, al di là dei suoi sviluppi giudiziari, è comunque indicativa della “caratura” del soggetto. Ecco quanto scriveva Lucio Musolino su Il Fatto Quotidiano nel giugno del 2012.
Un assessore della Regione Calabria indagato per una promozione sospetta, in una vicenda che però si salda a una delle più importanti inchieste di ‘ndrangheta al nord degli ultimi anni, quella contro il clan Valle-Lampada, che ha portato, tra gli altri, all’arresto del giudice Vincenzo Giglio. L’assessore al Personale Domenico Tallini si è visto notificare un provvedimento di acquisizione dal pm di Catanzaro Gerardo Dominijanni. Con lui era indagata, a quanto si sa per abuso d’ufficio, la dirigente regionale Rosalia Marasco. L’inchiesta riguarda la nomina a dirigente generale del dipartimento Controlli di Alessandra Sarlo, moglie del giudice arrestato.
Il dipartimento Controlli fu istituito da zero nel 2011, secondo gli inquirenti con l’esclusivo scopo di creare un posto di vertice per Alessandra Sarlo. A supporto di questa ipotesi, la rapidità nel conferimento dell’incarico, affidato pochi giorni dopo la pubblicazione del bando, per di più il 16 agosto. E l’idea di istituire il nuovo dipartimento era stata proprio dell’assessore Tallini. Alessandra Sarlo diventa direttore generale esterno, dopo essere stata commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Un incarico che sta alla base dell’ accusa di corruzione contestata al consigliere regionale Franco Morelli nell’ambito dell’indagine della Dda di Milano sul clan Valle.