Calabria 2021. Al via il tentativo di “mascariare” Tansi mentre FI avvisa Abramo e soci (di Danilo Colacino)

di Danilo Colacino

Il percorso di Carlo Tansi in Politica allo stato lo sa solo lui e di certo non si farà dettare l’agenda da chi – pur essendo persona perbene – ha purtroppo un palese conflitto d’interessi che solo un cieco potrebbe non vedere. Senza contare che Lino Polimeni – è come ovvio lui il soggetto a cui mi riferisco – non ce l’ha raccontata giusta avantieri. E spiego il perché.

La rottura con Tansi è sembrata infatti una sorta di “mascariata” – nel dialetto siciliano un’azione compiuta per danneggiare l’immagine di qualcuno – considerato come non si capisca il motivo (se non appunto quello di “procacciarsi” il pretesto per rompere, tentando poi di indebolire la figura adamantina di Tansi) per cui con il diretto interessato in ospedale a Roma, reduce da un delicato intervento e quindi convalescente, senza conoscere la data delle elezioni e in particolare non avendo imbastito il benché minimo ragionamento su una faccenda tanto delicata, Polimeni senior si sia di fatto autoproclamato aspirante governatore in nome e per conto del soggetto politico tansiano Tesoro di Calabria. Una fuga in avanti (in realtà un furbo espediente per smarcarsi e attaccare) così insensata che, secondo me, mai sarebbe stata compiuta da un uomo della sua esperienza in circostanze…normali.

La paura dopo l’esito delle elezioni per il Comune di Crotone fa 90

È stato bello sostenere Vincenzo Voce a Crotone, posizione che per alcuni Masanielli calabresi ha fatto tanto…curriculum. È successo, però, che la vittoria in pompa magna di questo ingegnere fra i più outsider dei candidati ha spaventato parecchi e soprattutto i maggiorenti dei partiti locali, i quali hanno capito come – essendo un successo targato anche e soprattutto Tansi – bisognasse spegnere sul nascere un incendio potenzialmente devastante in caso di propagazione. E a riguardo il sospetto di qualche immediata contromossa per sabotare il progetto tansiano mi è subito affiorato nella mente di malizioso quale notoriamente sono.

Le possibili alleanze del… Sor Carletto per diventare presidente di Regione

Le colpe addebitate da Polimeni senior a Tansi è di una, allo stato peraltro del tutto presunta, alleanza con il Pd. E se anche fosse – ma attualmente vi garantisco che non è – sarebbe la pietra dello scandalo? Tansi pur di vincere può e deve confrontarsi con tutti, convincendo pure gli elettori di centrodestra se appunto nutre l’ambizione di diventare governatore. La sua pregiudiziale, il discrimine almeno a mio avviso che da cronista libero e non da anchorman (fa già ridere così, lo so da me) non parlo certo a nome di Tizio o di Caio, dev’essere solo quella di rifiutare le avances di gente chiacchierata, malfattori, sporcaccioni (i lordoni) vari, non certo dei Democrat, dei Pentastellati, degli esponenti delle forze di Sinistra più marcata o dei movimenti civici e addirittura – lo ribadisco – di quanti hanno avuto simpatie per il centrodestra, ma sono delusi, nel caso in cui tutti questi in effetti lo cercassero e si dichiarassero disposti a sostenerlo. Nessuno, allora, può pensare – sempre per ricorrere al gergo siculo – di “tragediare”. Di confondere le acque, cioè, spaccando il fronte del rinnovamento.

I vuoti di memoria di Polimeni senior su Tansi e non solo

Il Polimeni che ha bocciato la figura del mio amico e collega giornalista Bruno Palermo quale possibile assessore o capo ufficio Stampa al Comune di Crotone perché “ci vuole gente con il sorriso e la cultura dell’accoglienza” non deve avere vuoti di memoria, dimenticandosi ad esempio di essersi proposto quale presidente di Regione malgrado quanto sia stato assai poco sorridente e accogliente lui stesso (eufemismo!) nel condurre l’inchiesta televisiva (peraltro benemerita) su Sandro Principe. Ma aggiungerei: in nome di quell’Articolo 21 che lo ha reso famoso (e anche meritatamente per il sudato lavoro svolto), avendo annunciato di voler continuare a rompere il culo a tutti via etere, dovrebbe prendere posizione sull’amministrazione municipale di Catanzaro (quella, per dire, della cosiddetta guerra dei soppalchi su cui ci sono carte interessanti) e farci ufficialmente sapere se ritiene il figlio Marco idoneo per la carica di sindaco magari anche gridandolo a Palazzo De Nobili dove non rischia alcuna aggressione come l’attacco subìto nella città di Pitagora, facendoci vivere atti di trepidazione per la sua incolumità. Sulla fondamentale questione, tuttavia, il buon Lino sembra come una delle voci dei sondaggi: “Non sa, non risponde!”.

Gli avvertimenti (pardon l’appello) di Forza Italia del capoluogo al Sergìun e soci

Tanto per non essere monotematico sulla querelle Polimeni-Tansi, mi soffermo su quanto scritto – nell’occasione nelle vesti di coordinatore degli Azzurri catanzaresi – da Ivan Cardamone che ha rivolto un appello all’unità agli alleati in vista delle Regionali e delle Comunali. Una nota che chi non è addetto ai lavori potrebbe leggere come una sorta di primo manifesto del centrodestra finalmente riunito non solo in apparenza e unicamente finalizzata a battere gli avversari nelle urne. Ma che in realtà, ad occhi più attenti, dà due informazioni-chiave. Si tratta della conferma da “fonte autentica” – direbbero i giuristi – che si voterà a breve pure in cima ai Tre Colli. Strano, però. Perché se il Sergìun non fosse in lizza per il governatorato, di elezioni nel capoluogo con la maggioranza bulgara che c’è se ne dovrebbe parlare a inizio estate 2022. E invece…Ma vi è di più: F.I. tende sì una mano ad Abramo & company, ma ammonisce, con l’astuta criptica frase: “…La coalizione si trova a un bivio decisivo davanti a cui bisogna compattarsi e dialogare a livelli più alti, mettendo da parte gli egoismi…”. Che tradotto significa: “Noi e Mimmo Tallini restiamo centrali, nomma vi venanu strani idee come l’anno scorso quindi!“.

Non si può servire Dio e Mammona

I tanti trisex del sottobosco politico come li chiama il sottoscritto, che da prostitute quali sono di padroni ne hanno innumerevoli e sempre intercambiabili, se ne infischieranno. Ma io, che sono notoriamente tignoso, ricordo a me stesso un passo del Vangelo secondo Matteo: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”. Eppure c’è gente di questo tipo – e lo vedremo con le prossime candidature su cui ci sarà da sbizzarrirsi nel narrare storie interessanti – che nel recente passato ha finto di fare la rivoluzione, reclamando una…verginità con tale spudoratezza da far davvero accapponare la pelle.