Calabria 2021. De Magistris: “Mentre Scopelliti smantellava la sanità, Occhiuto applaudiva in platea”

SANITÀ. Luigi De Magistris: “Mentre Scopelliti smantellava la Sanità Roberto Occhiuto applaudiva in platea…”
Alla luce degli ultimi squallidi eventi riguardanti la sanità, quanto diceva De Magistris nella campagna elettorale del 2021 risuona quasi profetico…
di Luigi De Magistris
Dovrebbe essere Roberto Occhiuto in primis a rispondere del fatto che in Calabria mancano medici, infermieri, che 18 ospedali sono ancora chiusi e che, negli ultimi giorni, complice il covid, per sostituire medici ammalati a loro volta, in zone come Corigliano Calabro, si sia costretti a togliere personale ad altri ospedali. Come sta succedendo a Trebisacce, per garantire il funzionamento del Pronto Soccorso della vasta area urbana di Corigliano Rossano.
Occhiuto, infatti, eletto deputato nel 2008 con l’Udc, nella maggioranza di governo di centrodestra, da Roma avrebbe potuto e dovuto trovare ogni tipo di soluzione per evitare il piano di rientro dal debito sanitario, deciso dall’ex presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. Invece, l’onorevole Occhiuto quando Scopelliti presentava lo smantellamento della sanità pubblica calabrese, nel gremito “Teatro Morelli” di Cosenza, era lì seduto in prima fila a battere soddisfatto le mani.
E oggi – a distanza di 11 anni, a causa di questo disastro doloso trasversale, iniziato dal centrodestra e proseguito dal centrosinistra, che tenta invano di pulirsi la faccia candidando la dottoressa Bruni – con una sanità pubblica inesistente, che paga 320 miloni di euro alle altre regioni d’Italia, complice anche la pandemia, non ci sono più medici e infermieri. Ovunque, sia nell’Alto Jonio Cosentino, sia più a sud, nella vasta area urbana e rurale del Reggino, a causa delle graduatorie delle Asp bloccate non scattano nuove assunzioni.
In questi giorni una nuova denuncia arriva dallo Smi, sindacato dei medici italiani, sullo stato di crisi del 118 nella Sibaritide. Ci sono pochissimi medici in servizio nelle postazioni di Pronto Soccorso di molti centri dello Jonio cosentino, tra Corigliano Rossano, Cassano, Cariati, Trebisacce. Proprio il Pronto soccorso dell’ospedale “Guido Campagna” della ex Corigliano Calabro a fine agosto era stato chiuso perché un medico era risultato positivo al covid. Negli ultimi giorni il commissario Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ne ha disposto la riapertura, prendendo “in prestito” due medici al reparto di chirurgia dello stesso ospedale e un altro camice bianco dal nosocomio civile “G. Chichidimo” di Trebisacce. Risultato: a Trebisacce chirurgia è stata chiusa e il Pronto Soccorso aperto solo nelle ore diurne.
Cioè, per dirla in calabrese, una sanità pubblica “arripezzata”, come il caso di Giffone, 1700 anime nella Piana di Gioia Tauro, dove, nonostante gli appelli accorati del sindaco al commissario ad acta e al Quirinale, da fine agosto manca il medico di base perché il dottore che c’era è andato in pensione.
Questa è la dimostrazione che la medicina territoriale pubblica – che sta alla base del diritto alla salute dei cittadini – in Calabria non esiste più. Centrodestra e centrosinistra, impegnati a coalizzarsi contro di noi, sono gli artefici dell’assassinio sociale, politico ed economico di questa terra.