Calabria. L’ultimo miglio di Peppe ‘ndrina: la campagna elettorale al Mater Domini e Santino Gratteri usato come “scudo”

Peppe 'ndrina e il commissario Giuliano

Siamo venuti a conoscenza nelle ultime settimane della campagna elettorale per le Regionali di una “storia” che viene raccontata, anche con dovizia di particolari, nei corridoi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini, meglio conosciuta a Catanzaro come il Policlinico Universitario. Potrebbe essere una ordinaria storia di malcostume, quello che ormai non scandalizza nemmeno più, la solita pagina di taroccamento di titoli e curriculum perché c’è da favorire l’amico dell’amico di turno, quello che nell’ambiente ospedaliero ed universitario è quasi un fatto di normalità. Però non sembra essere proprio così. Ma c’è un elemento in più rispetto alla “regola”: il cognome.

Parliamo di un cognome pesante, che ti lascia interdetto ma ti lascia altrettanto stupito, perché l’agire del singolo che si presta al giochino ed il cui cognome pesa, rischia di lambire l’immagine e anche la credibilità di un’altra persona, il cui stesso cognome è però un monumento ed un simbolo assolutamente riconosciuto a livello internazionale essendo speranza in Calabria, e che non può essere sporcato da una storia di dozzinale follia certamente organizzata segretamente, secondo un meccanismo autoctono interno al Policlinico universitario di Catanzaro. Così alcune carriere vedono l’aiutino come in questo caso oppure l’altro aiutino, quello sempre extradocenza, dove per “merito” si diventa professore con i piedi ancorati alla cattedra e la mente alle scuderie del Quirinale, un prodotto umano ambivalente dove non ne esce bene l’arte e, meno che meno, la medicina. Ma funziona così fra la nobiltà universitaria e l’AOU Mater Domini non può fare eccezione.

Il cognome di spessore che fa tremare la coscienza dei calabresi perbene è solo uno: Gratteri.

Al centro della vicenda che abbiamo conosciuto c’è un altro Gratteri, il prof. Santino Gratteri, fratello del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Noi  siamo certi che il magistrato sia all’oscuro di quanto può essere accaduto e del tentativo di qualcuno di giocare a nascondino dietro il suo cognome per utilità personale o nel tentativo di costruirsi un possibile “Green pass” futuro… per evitare di essere arrestato o quantomeno indagato.

La regia di questa sagra degli abusi, sui quali proprio la procura di Catanzaro dovrebbe ora metterci il naso, è dell’ormai ex commissario straordinario del Mater Domini, Giuseppe Giuliano (oggi a Vibo e più avanti vi spiegheremo perché), che da una parte sottoscrive una polizza “rischi” offshore favorendo il prof. Santino Gratteri; dall’altra si lascia sponsorizzare per migliori lidi futuri da Peppe ‘ndrina, come ormai tutti chiamano il già senatore oggi deputato e presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Mangialavori, alla ricerca di consensi a Catanzaro per il suo candidato alle elezioni regionali in quel braccio di ferro, fra voti discutibili ed alleanze alle locali di ‘ndrangheta, che lo contrappone all’altro mafioso di Forza Italia, Domenico Tallini, già indagato per concorso esterno ed associazione mafiosa nell’operazione Farmabusiness.

Ritorniamo ai fatti. Il prof. Santino Gratteri – fratello del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri – pur non possedendo la specializzazione in Medicina Legale, ma semplicemente in Farmacologia, è stato nominato già nel 2020 primario della Medicina Legale dal commissario straordinario del AOU Mater Domini, Giuseppe Giuliano. Tale nomina è stata poi confermata con una nuova delibera adottata sempre da Giuseppe Giuliano.

Come se non bastasse, il prof. Santino Gratteri ha ottenuto un altro incarico sempre dall’allora commissario straordinario dell’AOU Mater Domini, Giuseppe Giuliano, senza alcuna selezione pubblica ed anche in questo caso senza averne i requisiti. Ordinaria follia? Non lo sappiamo, di certo ordinario imbroglio, quello che il procuratore Nicola Gratteri certamente non conosce e tutti fanno a gara nel nasconderglielo. 

Il contratto sottoscritto dal prof. Santino Gratteri è avvenuto in violazione delle norme previste dai contratti nazionali del lavoro, ma c’è di più. Questo contratto è stato inventato e controfirmato dal commissario Giuliano senza aver mai adottato, né prima, né dopo alcuna delibera formale – senza indicare gli obiettivi da raggiungere dal prof. Gratteri per come obbligatoriamente previsto -, in violazione di Legge e senza alcuna trasparenza.

Oltre a tutto questo – che non ci sembra proprio una virgola -, c’è da dire che sempre il commissario Giuliano ha “pilotato” la valutazione delle prestazioni dello stesso prof. Santino Gratteri, il tutto al fine di procedere alla sua (ri)conferma nell’incarico già conferito illegalmente nel 2020, come Primario di Medicina Legale dell’AOU Mater Domini.

E’ del 02 agosto 2021 la delibera del commissario straordinario Giuseppe Giuliano con la quale conferma per ulteriori cinque anni l’incarico di Primario della Medicina Legale dell’AOU Mater Domini, al prof. Santino Gratteri, che resta sempre non in possesso dei requisiti previsti per Legge – la necessità della specializzazione in Medicina Legale -, delibera che peraltro non registra l’accordo con il Rettore De Sarro, come obbligatoriamente previsto.

In presenza di un altro atto illegale del commissario Giuliano (sembra che li sforni come panini), il Rettore De Sarro ha chiesto (?) la revoca dell’atto che riconfermava per ulteriori cinque anni, il prof. Santino Gratteri alla guida della Medicina Legale dell’AOU Mater Domini. Ha chiesto? Cioè, il Rettore ha alzato il ditino ed ha chiesto… finito qui?

De Sarro ha chiesto ma sapendo bene di non essere calcolato, come del resto è avvenuto, visto che il commissario Giuliano consuma gli abusi d’ufficio con la stessa frequenza con la quale si cambia le magliette. Aggiungiamo noi: e se invece di chiedere soltanto in modo falsamente utile, avesse fatto esplicita querela in procura a Catanzaro, forse l’altro Gratteri, quello buono e di nome Nicola, sarebbe venuto a conoscenza dei fatti, mandando in quel di Germaneto i suoi bonificatori e tutti avrebbero fatto la fine dei capponi di Renzo? Non era la soluzione più legittima e legale, senza consumare reati in complicità, come ha fatto il Rettore De Sarro, che chiede e tace, chissà perché?

La commedia non finisce qui, c’è la controcopertina riservata all’oroscopo elettorale, il commissario Giuseppe Giuliano veste i panni dell’astrologo come il Divino Othelma e dissemina come è costume le previsioni elettorali delle ‘ndrine vibonesi di ulteriori azioni illegali. Traffico d’influenze? Voto di scambio? Forza Mafia!

Il commissario Giuseppe Giuliano abusa del proprio ruolo, voto di scambio, favorendo le richieste del già senatore oggi deputato Giuseppe Mangialavori, alias Peppe ‘ndrina, che ha chiesto e ottenuto (visto che è stato eletto alla grande e con una mole consistente di voti) sostegno elettorale per il suo candidato vibonese Michele Comito (un altro medico!), mettendo così a disposizione il suo tempo e la struttura dell’AOU Mater Domini.

Tranquilli, non è passione politica quella di Giuliano, ma solo il compito da svolgere (vale a dire il voto di scambio) se vuole essere destinato a nuovi incarichi, così come gli ha promesso e puntualmente mantenuto Peppe ‘ndrina, visto che all’Asp di Vibo Valentia è approdato proprio il “bandito” Giuliano con regolare nomina del presidente-parassita che sta alla Regione. Del resto, lo aveva confessato a qualche “amico” proprio Giuseppe Giuliano: se l’Asp di Vibo chiama, lui risponde presente! E lui lì adesso s’è piazzato… grazie alla “restaurazione” del presidente parassita della Regione.

Ora, a nessuno è sfuggito che non più tardi di qualche settimana fa la Dda di Catanzaro – e quindi Gratteri – abbia assestato un duro colpo con il blitz “Maestrale” all’Asp di Vibo. Certo, non è caduta la “testa del serpente” ma vivaddio ci sono tutti i presupposti per far commissariare per mafia l’Asp di Vibo così com’è già accaduto per quelle di Catanzaro e Reggio. Ma tocca alla Prefettura farlo e Palazzo del governo, che da qualche tempo ha un nuovo inquilino, però non ha ancora dato segnali di vita.

Giuliano e Comito, allora, in attesa che qualcuno se ne accorga ufficialmente, fanno come le Kessler, ballano nei corridoi del Policlinico intercettando tutti i primari, che conoscono anche loro il modo di fare carriera secondo il manuale del commissario Giuliano, alla ricerca di voti a sostegno del “pupillo” del senatore Mangialavori, Santino Gratteri docet…

C’è tuttavia l’incognita. Quella che mette in predicato la calda estate per Peppe ‘ndrina, magari con qualche tempo di ritardo per come già avvenuto a Catanzaro il 19 novembre 2020 per l’altro mafioso di azzurro vestito, Domenico Tallini, per quanto poi sia riuscito a venirne fuori “comprandosi” qualche giudice.

La voce è insistente e si mormora in procura a Catanzaro, e le avvisaglie ci sono tutte, non ultimo il fatto che Nicola Gratteri ha “puntato” con decisione non solo l’Asp di Vibo ma persino il Pugliese di Catanzaro e si schifa di partecipare a manifestazioni pubbliche dove c’è Peppe ‘ndrina, che se invitato accidentalmente a prendere la parola, ha dovuto tacere per un contrordine sopraggiunto e non discutibile… In questo caso Peppe muto… almeno per adesso, poi si vedrà.