Calabria 2021. Per dire certe cose ci vuole la faccia di Misiti

Certo che ci vuole una certa faccia da Misiti per dire alcune cose senza provare un minimo di sana vergogna. Il dottore Massimo Misiti, eletto nel 2018 alla Camera dei deputati con il Movimento 5 Stelle, è tra gli sponsor principali della candidata paravento del Pd, nonché la garante degli intrallazzi trasversali tra il Pd e il centrodestra, la signora Amalia Bruni, nota prenditrice di denaro pubblico, investito, a suo dire, in “scoperte scientifiche” che all’oggi non sono mai arrivate. E questa non è una calunnia o una diffamazione come si ostinano a dire alcuni sodali della Bruni: le “carte” che abbiamo pubblicato che sono atti pubblici e ufficiali, parlano chiaro.

Chi ha voglia di confutare la nostra tesi lo faccia partendo dai documenti pubblicati che dicono chiaramente quali erano gli obiettivi scientifici prefissati da perseguire, pagati dalla collettività, e mai raggiunti dalla signora Bruni. Non ci vuole una scienziata come la Bruni per capirlo. Basta solo saper leggere, è messo tutto nero su bianco, e confrontare quello che dicono le “carte” con la realtà medica gestita dalla signora Bruni. E i “difetti” saranno chiari a tutti. Una operazione semplice che non richiede doti straordinarie, questa comparazione tra ciò che è scritto negli atti ufficiali, e ciò che è stato effettivamente realizzato, possono farla tutti, anche gli imbecilli che si ostinano ad accusarci di infangare la Bruni. Le carte le trovate nel sito negli articoli dedicati alla scienziata. E poi se la signora Bruni si sente diffamata dai nostri articoli, può sempre ricorrere al Tribunale, così ci facciamo quattro risate. L’occasione giusta e pubblica per snocciolare, carte alla mano, davanti a un giudice, tutti i finanziamenti ricevuti dalla Bruni, e verificare se ciò per cui è stata lautamente pagata è stato realizzato o no.

Detto questo e ritornando a Misiti Laqualunque, il dottore a 5 Stelle accusa De Magistris di avere come unico scopo lo stipendio da consigliere, di tutto il resto non gliene frega niente. Perché De Magistris in fin dei conti è uno straccione in cerca di lavoro. Così la pensa Misiti cuor di Leone. Partiamo da un primo dato che il sodale Misiti conosce benissimo, visto che da tempo ha assimilato metodi e pratiche tipiche del PD: se davvero fosse stato questo lo scopo di De Magistris, avrebbe accettato senza indugio l’indecente proposta del Pd: la direzione di qualche autorità a non meno di 250mila euro all’anno. Più lavoro di così, dove lo trovi? Una proposta che non solo ha rispedito al mittente, ma che ha reputato offensiva, abituato com’è a fare politica solo nell’interesse dei cittadini. Questo, comunque la pensiate, resta un dato di fatto.

Misiti IlPappagallo, che ripete a menadito tutto ciò che gli dicono quelli del Pd, dovrebbe ricordare a stesso, prima di accusare altri di cose non vere, la sua storia politica che non è certo costellata di sacrifici e coerenza. Misiti ha fatto di tutto, compreso vendersi politicamente al miglior offerente, pur di mantenere la sua poltrona e lo stipendio da parlamentare, senza dare niente in cambio ai suoi elettori che lo hanno votato al grido “mai col Pd”, e “apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno”.

Misiti Iscariota non solo si è alleato con il Pd tradendo il suo mandato politico, ma pure con la Lega, Forza Italia, Draghi (nemico giurato dei 5 Stelle da sempre) Renzi, e tutti i ladri di stato possibili e immaginabili. Misiti il fariseo è quello che ha votato la riforma della giustizia dove Forza Italia ha preteso ed ottenuto l’improcedibilità anche per reati amministrativi commessi dai politici. E tutto questo sempre giustificato con la becera logica del “meno peggio”.

La verità è che personaggi come Misiti l’Arlecchino non vogliono far cadere questo governo che va contro tutti i loro principi, solo per restare sulla poltrona fino a fine legislatura. Sanno bene che il miracolo che li ha toccati non si ripeterà più, e vogliono godersela fino alla fine. Ed è per questo che va bene tutto, anche Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio, Iacucci, Boccia, Graziano, e tutti politici che hanno sempre contestato. Inoltre Misiti Pilato sa benissimo che la Bruni non ha nessuna possibilità di vincere, e nonostante ciò si è prestato a fare da paravento all’accordo trasversale, che conosce benissimo, tra il Pd e Occhiuto. È chiaro a tutti, specie a Misiti Ilsommo, che il Pd gioca per gli Occhiuto. Ma siccome questa operazione è funzionale a mantenere intatti gli equilibri romani, e quindi la sua poltrona, Misiti Labanderuola, non ha avuto problemi ad aderire alla coalizione, anche se va detto che elettoralmente parlando il Misiti di Siviglia, non vale niente.

Misiti Azzeccagarbugli tanto ci teneva all’onestà e alla lotta alla corruzione che firmò, insieme ad altri 7 suoi colleghi, una richiesta di ispezione al tribunale corrotto di Cosenza, indirizzata all’allora ministro Bonafede; richiesta che non ha mai avuto una conclusione, se non quella espressa in tre righe da Bonafede che liquidava la richiesta con un “tutto va bene madama la Marchesa”. Ecco, racconti ai suoi elettori, Misiti il Baldanzoso, cosa è realmente successo in quell’occasione. Chi ha fermato l’ispezione e perché, ma soprattutto perchè Misiti il Crociato non ha subito denunciato all’opinione pubblica la manovra d’insabbiamento dell’ispezione messa in atto da politici corrotti e massomafiosi? Ha avuto forse paura, Misiti Cuor di Leone, di fare i nomi di queste potenti persone? Certo che ha avuto paura. Lui deve pensare anche che tra poco ritornerà alla “vita civile” e avere de nemici potenti non gli conviene.

Ed è per questo che Misiti Lapezza ha pensato bene di rispolverare gli studi classici e porsi al pari del grande Cesare:  Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico! E così ha fatto! E ci ha messo pura la faccia, quella di Misiti, appunto!