Calabria 2021, sceneggiata Pd-Tansi-M5s. Il geologo (per il momento) “scappa” ma la strada è ancora lunga

La telenovela o se preferite la sceneggiata per designare il prossimo candidato alla presidenza della Regione Calabria nell’area del centrosinistra è in pieno svolgimento. Ieri, come abbiamo anticipato, era in programma la seconda “interpartitica” promossa da Pd e M5s e la novità era rappresentata dalla presenza – virtuale – di Carlo Tansi, tirato per la giacchetta da più parti, visto e considerato che né i piddini e né i grillini hanno un candidato sul quale puntare. Tansi, dal canto suo, che ha una particolare propensione per alimentare telenovele e sceneggiate, dopo non avere avvertito praticamente nessuno della sua partecipazione al tavolo virtuale ed avere incassato le prime sonore legnate (anche meritate, a dirla tutta) da parte dei media di regime, ha informato i suoi aficionados – costretti a sapere dell’incontro per vie traverse – tramite Fb di avere abbandonato il tavolo.

Il post del geologo è volutamente plateale e ambiguo, nel suo tradizionale stile insomma, e fa sapere che “… Poco fa (era circa la mezzanotte, ndr) ho lasciato il tavolo di confronto appena aperto perché non voglio essere complice del Pd… che vuole chiaramente lo sfacelo della Calabria”. Tansi definisce “Mario Merola” il commissario del Pd Stefano Graziano e continua a definire PUT (Partito Unico della Torta) il sistema di potere trasversale di centrosinistra e centrodestra. Al di là della teatralità del geologo, viene da chiedersi quasi in maniera spontanea cosa si sia seduto a fare a quel tavolo se davanti aveva il referente principale del cosiddetto PUT ed è del tutto evidente che siamo nel bel mezzo della telenovela perché sia Tansi sia il Pd sia il M5s sanno bene che correre separatamente alle Regionali significa spianare la strada ancora una volta al centrodestra unito.

Ma in tutto questo casino di primedonne delle telenovele, re delle sceneggiate, nani e anche ballerine, tutti sanno che ben difficilmente si voterà il 14 febbraio, come da decreto di Spirlì, e allora ognuno si prepara alle prossime puntate della telenovela, che magari divertiranno i protagonisti (che si credono realmente degli attori) ma che invece hanno già ampiamente stufato gli elettori, che sono perfettamente in grado di riconoscere i responsabili dello sfacelo generale e quelli che ci “giocano”. Tattiche e schermaglie, insomma, in perfetto stile Calabria Saudita. E una certezza che prende sempre più piede: il commissario del Pd calabrese Stefano Graziano, sì insomma Mario Merola, ha le ore contate. Molto presto le redini della situazione saranno prese in mano da qualcun altro, anche nell’ottica di dare una guida stabile al Pd calabrese con un “regolare” segretario regionale. Ormai è questione di giorni.