Calabria, appello alla Regione dei lavoratori della Cultura e dello Spettacolo

Ecco l’appello rivolto alla Regione Calabria da parte di
Approdi. Lavoratrici e lavoratori della Cultura e dello Spettacolo Calabria.

PER LO SPETTACOLO DAL VIVO

Silenzio. Le città in questi mesi sono diventate spazio vuoto, metafisico, abbiamo bisogno che ritornino a parlare, a vivere degli echi delle voci, seppur lontane, a ritrovare la loro ANIMA.

Cosa sarebbe la vita di ognuno di noi senza l’arte? Senza musica, libri, film, teatro?
Che estate ci aspetta?

Riteniamo che, nel rispetto dei protocolli di sicurezza sia possibile immaginare momenti di condivisione all’interno dei tanti piccoli borghi che costellano il nostro territorio.
Ci servono regole chiare sul distanziamento fisico, che ogni regione dovrà emanare a seconda delle caratteristiche dei territori e della situazione sanitaria specifica.
Chiediamo un TAVOLO DI CONFRONTO urgente con le istituzioni regionali, come già sta avvenendo a livello nazionale, per decidere, dialogando con chi in questo settore lavora, quali possono essere le azioni da mettere in campo, per garantire la sicurezza sanitaria all’interno delle manifestazioni culturali negli spazi all’aperto.

Piccole rassegne teatrali ( monologhi), concerti, letture, arene per il cinema, danza ed arti performative in generale.

L’investimento economico deve essere preso in carico dalle regioni e dai comuni, i quali hanno l’opportunità di essere agenti di una nuova vitalità culturale, non basata sull’occasionalità dei grandi eventi bensì sulla costruzione di un tessuto culturale capillare che incida realmente sulle comunità: realizzare progetti nei parchi, nelle ville, nelle piazze delle città e dei paesi, nei boschi, sulle spiagge.

E’il momento di investire sulle PROFESSIONALITÀ DEL TERRITORIO, immaginando momenti in cui ricostruire la socialità perduta in questi mesi di necessario blocco di tutte le attività, tutelando e valorizzando gli artisti e le maestranze.

Ci vuole testa e cuore per immaginare una socialità in tempi di pandemia, ma non è cosa impossibile.

E’ indispensabile un piano di comunicazione immediato fra le istituzioni locali (Regione e Comuni) e le lavoratrici e i lavoratori che conoscono le reali dinamiche del settore, per progettare i prossimi mesi in cui, nell’assoluto rispetto delle norme sanitarie, si possa tornare a essere ancora una COMUNITÀ, in cui si puo’ riflettere, sognare e vivere INSIEME.

Chiediamo quindi un intervento economico importante da parte delle istituzioni locali, un FONDO STRAORDINARIO PER LA CULTURA, che ci traghetti fino al momento in cui l’emergenza sanitaria sarà realmente superata, a sostegno dei professionisti e per tutta la comunità.