Calabria corrotta, fondi teatro. Il pm ribadisce: “A giudizio la compagna di Oliverio”

Un patto collusivo per dirottare altrove i contributi del Fondo Unico Cultura, senza alcun preavviso pubblico o smentendo pareri dati in precedenza. Con l’accusa di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, il pm ha ribadito, in aula la richiesta di rinvio a giudizio per sette degli nove imputati tra esponenti dell’avvocatura regionale, direttore artistici e dirigenti regionali finiti nell’inchiesta sui fondi del teatro dirottati, che hanno optato per l’ordinaria udienza preliminare, mentre altri due imputati hanno scelto il rito alternativo.

In particolare il pubblico ministero ha chiesto, in aula, il processo per Adriana Toman, 61 anni, compagna del governatore Mario Oliverio, Antonio Sicoli, 71 anni, di Cosenza;  Giorgio Pasquale Piraino, 62 anni, di San Costantino Calabro; Marco Silani, 52 anni, di Cosenza; Gianclaudio Festa, 51 anni, di Reggio Calabria, Dario Borruto, 67 anni, di Reggio Calabria; Angela Rotella 67 anni, di Catanzaro. Il gup ha aggiornato l’udienza nei loro confronti al prossimo 23 marzo, mentre per Sonia Tallarico, 61 anni, di Catanzaro e Giacinto Gaetano, 63 anni, di Catanzaro, che hanno optato per il rito abbreviato,  si ritornerà in aula il 12 giugno.

Nel corso dell’udienza si sono costituite parte civile la Regione Calabria, rappresentata dall’avvocato Gianni Caridi, l’associazione “Officina teatrale”, difesa dal legale Michele Gigliotti, entrambe individuate dalla Procura come parte offesa. Ammessa la costituzione di parte civile anche di “Dracma”, rappresentata dall’avvocato Michele Gigliotti, nonostante gli altri legali si siano opposti alla sua costituzione, perché non individuata come parte offesa dalla Procura e perché, a detta dei difensori degli imputati, Dracma non è portatrice di interessi diffusi. Il gup ha dato ragione all’avvocato Gigliotti: Dracma è riconosciuta dal Mibac con residenza stabile in Calabria.

Sonia Tallaricodirigente generale del dipartimento regionale “Turismo e Beni Culturali Istruzione Cultura”, Adriana Toman sfruttando la posizione “privilegiata” all’interno della Regione Calabria per essere la compagna del presidente Mario Oliverio, Antonio Sicoli critico d’arte, direttore del Maon- Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende, con collusioni e mezzi fraudolenti avrebbero turbato il procedimento per l’affidamento dei contributi sul Fondo Unico Cultura, secondo la Procura avrebbero eluso l’obbligo di affidamento dei fondi con avviso pubblico previsto dalla legge istitutiva del Fondo unico Cultura, affidandoli direttamente, per la somma di 20mila euro al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”, di cui Siculi è direttore artistico.

In particolare, in forza di un accordo collusivo per cui Toman avendo chiesto a Sicoli il materiale di una mostra sui futuristi da lui già, con l’obiettivo di proporre al Moma di New York  una rete tra artisti calabresi e l’esposizione delle opere al Museo americano,  lo segnalava a Sonia Tallarico, organizzando anche un incontro negli uffici della Regione. Nel corso della riunione, Sicoli avrebbe chiesto alla dirigente dei contributi per l’organizzazione di alcune mostre, concordando poi con la stessa l’importo di 20mila euro, affidato direttamente, senza alcun preavviso pubblico, al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”.  Un importo inserito nelle azioni da finanziare alla voce  “Realizzazione di mostre storiche sull’arte in Calabria del ‘900 con i massimi esponenti dell’arte contemporanea”. Dicitura concordata da Tallarico direttamente con Sicoli e il cui contributo sarebbe stato autorizzato dalla stessa Tallarico con decreto a favore del Centro “Achille Capizzano”. In questo modo non avrebbero indetto alcuna gara, bypassando la legge regionale numero 19/ 2009. Ma c’è di più.

Agendo in concorso tra di loro Sonia Tallarico, Giancarlo Festa, coordinatore dell’avvocatura regionale, Dario Borruto avvocato dell’avvocatura regionale, Pasquale Giorgio Piraino, Angela Rotella, Gaetano Giacinto, rispettivamente presidente e componenti della commissione di valutazione nominata per l’avviso di selezione, su istigazione di Adriana Toman e con il concorso morale  di Marco Silani, direttore artistico per la compagnia teatrale di Porta Cenere, avrebbero concluso un accordo collusivo, turbando la selezione indetta con decreto del dirigente generale del dipartimento “Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura” per la realizzazione di iniziative culturali da finanziare per l’annualità 2016, in particolare quella relativa ai circuiti teatrali, suddivisi per area nord, area centro e area meridionale. Sebbene l’associazione culturale “Officina teatrale” fosse risultata assegnataria per l’area centro del contributo di 220mila euro, questi fondi sarebbe stati dirottati a favore dell’associazione  culturale “Porta Cenere”, grazie all’intervento degli avvocati Festa e Borruto. In sostanza,  l’avvocatura regionale, smentendo il parere in precedenza reso,  ne avrebbe fornito uno nuovo con l’effetto di assegnare il contributo a “Porta Cenere”. Fonte: Zoom 24