Calabria e chiacchiere, il Ponte sullo Stretto: ingegnere Cane o ingegnere Salvini?

INGEGNERE CANE O INGEGNERE SALVINI ?

di Pino Tassi

Se noi calabresi avessimo un po’ di sangue francese nelle nostre vene, altro che le manifestazioni e gli scioperi che i francesi periodicamente mettono in scena. Ci sarebbe una rivolta di popolo contro la sceneggiata indecorosa sul Ponte messa su da Salvini e da questo governo. Non una rivolta violenta, bensì una rivolta dello sberleffo e del vaffa. In questi mesi abbiamo sentito di tutto e di più, adesso siamo all’acuto finale  di Matteo Salvini: “è una giornata storica” e  ancora: “finalmente dopo 50 anni di chiacchiere…”,  per raggiungere l’apoteosi con “sarà l’opera più green del mondo”— Per non parlare delle chiacchiere altrettanto possenti del nostro presidentissimo Occhiuto: “i terremoti non incidono sui ponti (sic!)”, oppure “il ponte a una campata rappresenta il progetto più sicuro rispetto a quello a più campate (doppio sic!)”.  

Ma lo spettacolo deve mettere insieme immagini e parole. Altrimenti che sceneggiata sarebbe. E il nostro  ministro costretto a scendere in Calabria in occasione del Consiglio dei Ministri sulla strage di Cutro – altra sceneggiata immonda -, prima passa il tempo a chattare con il telefonino e poi a mettersi in posa a favore di telecamere e fotografi con la cartellina sotto braccio del ponte di Messina. Cose che nemmeno Cristoforo Colombo fece con gli indigeni d’America  quando gli rifilava paccottiglie in cambio d’oro. 

Ma in un crescendo rossiniano il nostro ministro Salvini, giorno dopo giorno, acquista sempre più le sembianze e il dire di un vero ingegnere. Et voilà, ecco a voi, popolo calabrese, l’Ingegnere Matteo Salvini che ha superato perfino per fama il famoso Ingegnere Cane.

L’Ingegnere Cane è un personaggio interpretato e lanciato dal comico Fabio De Luigi ed è comparso per la prima volta nella stagione 2002/2003 del programma televisivo Mai dire Domenica, condotto dalla Gialappa’s Band. L’Ingegnere Cane è nato per fare una caricatura al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, progetto di cui Cane sarebbe a capo; egli rappresenterebbe l’assurdità di tale progetto e l’incompetenza fatte a persona: oltre a non avere la minima conoscenza nemmeno delle basi dell’ingegneria civile, ha grossissimi problemi in fatto di numeri e unità di misura (quando gli viene sottolineato il fatto che la costa della Calabria cresce di 2 mm l’anno, lui risponde che sono solo numerini e numeroni, con due unità di misura incompatibili tra loro)…

L’ingegnere Cane alla domanda sui tempi di costruzione del ponte rispondeva: “Sul quando non saprei dire, prima o poi, forse più prima che poi, o il contrario… però le posso dare una certezza: sarà costruito con dei blocchi di calcestruzzo modulari, sagomati come i Lego”. Invece il nostro Ingegnere Salvini, con il suo casco ben piantato in testa per non far scappare le poche idee ivi contenute, ci rassicura su tutto, sembra un ‘enciclopedia. “Via ai lavori entro l’estate del 2024 .. Entro il 31 luglio 2024, da cronoprogramma, ho intenzione di far approvare il progetto esecutivo e di partire con i lavori entro l’estate 2024″Per raggiungere una magica fantasmagoria verbale nel promettere che in 5 anni il Ponte sarà terminato al modico prezzo  di 7 miliardi di euro. Prendete appunti e non prendete impegni che tra un annetto si va alla posa della prima pietra ed entro il 2029 all’inaugurazione del ponte e tutti a Messina a mangiare cannoli.

Di fronte a questa sicumera, atti e comportamenti se il popolo calabrese avesse mantenuto  un po’ di sangue francese, ma anche saraceno, normanno o turco, avrebbe risposto in coro  stringendo la lingua stretta coi denti: “… ED ELLI AVEA DEL CULO FATTO TROMBETTA..” (Dante Alighieri). Quale altro atteggiamento avrebbe dovuto avere un popolo trattato da un ministro come un branco di cavernicoli e primitivi. Di un ministro che fino ad un anno fa diceva che il Ponte non si sarebbe tenuto in piedi. Il Ponte per lui è una ebbrezza di godimento e di gioia, una gioia fisica e spirituale per adesso. Poi Dio volendo, vedremo.

Oggi ci vende mercanzia avariata, parole  perché il famoso Consiglio dei Ministri non ha deciso una beata mazza e se ha deciso qualcosa si è concluso con la rituale formula: salvo intese… 

Eh sì, perché la Meloni per tenerlo buono al nostro ingegnere Salvini gli ha promesso che il Ponte glielo compra sempre se fa il bravo. Salvo intese. Intanto per fare qualcosa di utile e forse piazzare qualche collaboratore hanno rimesso su la vecchia e benemerita Società sullo Stretto che già è costata ai contribuenti italiani qualche centinaio di milioni. Messa in liquidazione nel 2013 e ancora commissariata e non liquidata. Per il resto è tutto un casino. Il nostro Ingegnere Salvini ha il coraggio di riproporre un progetto vecchio di decenni. Nessuno gli ha detto che quel progetto è ormai vecchio e obsoleto. Solo lui costruirebbe oggi qualcosa di importante sulla base di analisi di venti anni fa, su una situazione di fatto che potrebbe essere cambiata. Quindi, se anche si ripartisse, è facile pensare che si dovrebbe riiniziare più o meno da zero, altro che prima pietra al 31 luglio 2024.

Il povero Mario Tozzi che ha tentato in tutti i modi di spiegargli che è un’opera pericolosa perché nasce su una faglia ed in un’area a rischio terremoti, ha pubblicato anche la foto dell’area sismica dello Stretto. Chissà, forse con la foto può darsi che il ragazzo Salvini si impressioni e cambi gioco. Altrimenti consigliamo a Mario Tozzi di passare ai disegni o ai cartoni animati. Per quanto riguarda noi, il popolo calabrese, ci dispiace constatare che il processo di minchioneria è in fase irreversibile.