Calabria, informazione venduta. La Regione elargisce 50.000 euro (per tre anni) alla “banda” di Maduli

Il consiglio regionale ovvero la combriccola massomafiosa che siede sugli scranni di Palazzo Campanella e della Cittadella da gennaio 2020 dopo il trionfo elettorale della povera Jole Santelli, tra i tanti soldi che spende e spande, ha trovato il modo di finanziare con una bella determina da 50mila euro la società di Domenico Maduli, la Diemmecom, che edita tra gli altri media, la famigerata LaC News. Questo media, tuttavia, che ormai tutti sanno quanto sia vicino ai clan della ‘ndrangheta dopo che tutti hanno conosciuto le frequentazioni non solo dell’editore Maduli, da sempre contiguo alle ‘ndrine vibonesi e al clan Mancuso in particolare ma anche del suo ex direttore (che continua regolarmente a scrivere) Pasquale Motta con il clan Bagalà e dopo le rivelazioni dei contatti dello stesso editore col clan Mancuso di cui sopra contenuti nelle ordinanze delle operazioni Rinascita Scott e Rimpiazzo, continua – non si capisce davvero con quale faccia di bronzo… – a pubblicare articoli sulle spese delle strutture speciali a favore dei portaborse…

Chissà se adesso scriverà anche dei soldi con cui la politica gli paga qualche stipendio per tre anni. Della serie: denuncio l’andazzo dei soldi elargiti ai portaborse “amici degli amici” dei consiglieri ma nel frattempo mi prendo i soldi con lo stesso, identico metodo!

Eh sì, perché la società di Maduli ha partecipato al bando della Regione per le “inserzioni istituzionali” denominato – non senza la solita faccia di bronzo…#openpalazzo…

Capito come funziona? LaC con i suoi articoli sulle strutture speciali e sui portaborse fa credere agli allocchi che sia “implacabile” nel denunciare le clientele del Consiglio regionale ma nel frattempo bussa a soldi e li ottiene alla grandissima per anni tre, con le modalità che seguono…

A questo punto, non resta altro da fare che quantificare il “pacchetto” dell’operazione e le tranche con le quali l’editore vicino ai clan si “pappa” la pila con le sue scadenze. E poi dicono che fanno informazione libera e “lontana” da ogni accordo.