Calabria, primo giorno da “zona rossa” tra restrizioni e proteste contro la classe politica

FOTO DI ANDREA ROSITO

Primo giorno del nuovo lockdown nella Calabria “area rossa”. La Regione Calabria, dopo lo sputtanamento nazionale relativo alla manomissione dei dati sui ricoveri in Terapia intensiva ha toccato il fondo. Nessuno, ma proprio nessuno, dà un briciolo di credibilità a questi delinquenti che giocano senza vergogna sulla pelle della gente. Tragicomica anche l’impugnazione annunciata del decreto, viene da dire che forse dovrebbero impugnare da soli i Bollettini di falsità che emettono ogni giorno.

Intanto, e passiamo alle cose serie, i cittadini (in particolare commercianti e imprenditori) si sono uniti e in diverse città della Calabria (compresa la sede della Regione), nella giornata di ieri hanno fatto sentire la loro voce. I manifestanti hanno protestato contro la decisione assunta dal Governo di istituire la zona rossa (questa sulla base di 21 parametri che tengono conto non solo del numero dei positivi ma anche dei tempi di tracciabilità dei contatti e della situazione sanitaria) ma non solo. I calabresi hanno urlato tutto il loro ribrezzo nei confronti della classe politica che ci governa da 20 anni rubando tutto il possibile e lamentano anche l’assenza di interventi come nuove assunzioni in sanità o l’aumento dei posti in terapia intensiva promessi in questi mesi di emergenza. Così, da oggi, la Calabria si ritrova ad affrontare un nuovo lockdown.

Le misure nell’area rossa

Vietati gli spostamenti con qualche eccezione. I cittadini possano trovarsi fuori casa per accompagnare i figli a scuola (le scuole, infatti, fino alla prima media svolgeranno didattica in presenza per le altre è prevista la Dad). Chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, negozi e centri estetici. Prevista comunque la consegna a domicilio. Oltre a motivi di salute o lavorativi, si ha la possibilità di consumare ad asporto (fino alle 22) cibi e bevande da bar e ristoranti. I cittadini possono uscire anche per recarsi da parrucchieri e barbieri che resteranno aperti. Restano comunque aperti anche gli esercizi di somministrazione di alimenti e di prima necessità così come edicole, tabacchi farmacie e lavanderie.

Ritorna l’autocertificazione. Sì all’attività motoria nelle vicinanze della propria abitazione e all’attività sportiva individuale all’aperto. No agli spostamenti in entrata e in uscita dalla regione e dal comune di residenza e all’attività nei centri sportivi. Queste le misure restrittive più importanti previste dal nuovo Dpcm.