Calabria, sanità venduta. Internet non perdona l’ipocrisia (politica e non) di Gianluca Gallo

di Saverio Di Giorno

Internet non perdona. Internet è una gigantesca memoria, confusa e disordinata, ma infallibile. Qualsiasi cosa caricata su internet resta. Inutile cancellarla. E con questo devono fare i conti gli uomini pubblici. Soprattutto quelli ambigui e poco affidabili che si contraddicono un giorno si e l’altro pure. La mancanza di memoria dei cittadini è sopperita da internet e 15 giorni fa circolava un vecchio post di Gianluca Gallo che mai come adesso è opportuno rispolverare.

Gallo, il ras delle preferenze (dell’agricoltura e dei consorzi), il 19 dicembre 2017 scriveva questo (in un post su facebook ancora visibile): Vogliono che la politica controlli la sanità. Vogliono che il loro governo orienti scelte, decisioni e probabilmente nomine. Invece di occuparsi dei problemi della gente, che non ha più ospedali in cui curarsi ne’ servizi efficienti sui quali poter contare, con un emendamento infilato nella Legge di Stabilità la giunta Oliverio punta a sopprimere le aziende sanitarie provinciali ed a creare un’unica azienda sanitaria regionale, con sede a Catanzaro. Alla faccia del decentramento e delle esigenze dei cittadini, e di negative esperienze passate, con un blitz vogliono accentrare tutto per poter avere maggior potere decisionale. Una vergogna. Ci opporremo con tutte le forze.

Che è esattamente il disegno che è riuscito ad Occhiuto. Un post che riletto oggi fa apparire Gallo e tutto il centrodestra doppiamente ipocrita. Per due motivi. Il primo è che Occhiuto ha lo stesso obiettivo che aveva Oliverio, ma in questo caso a Gallo sta bene perché è lui dalla parte dei potenti. Il secondo richiede un ripassino di storia.

Erano gli anni in cui Oliverio cercava di diventare commissario alla sanità con un emendamento ad hoc sull’esempio di De Luca in Campania. Qualche settimana più tardi l’allora ministra Lorenzin sarebbe venuta in Calabria dicendo che il commissariamento sarebbe proseguito. Nonostante le cerimonie con sindaci e adulatori gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce sarebbero rimasti chiusi. Alla fine ad Oliverio non riesce l’impresa e Gallo avrebbe commentato con un “battaglia vinta”.

C’è però un retroscena che non è mai stato chiarito che rende il racconto ancora più ridicolo. Il governo (Renzi) avrebbe acconsentito all’inserimento dell’emendamento per la nomina di Oliverio, solo se “bilanciata” dalla nomine di Gentile a vicepresidente del consiglio regionale. Una cosa poi avvenuta e l’altra no.

Praticamente la gestione accentrata della sanità andava bene solo se ci si poteva entrare in qualche modo, solo se tutti erano soddisfatti. Oggi nessuno (al di fuori del gruppo DeMa) annuncia nemmeno battaglie finte e la cosa riesce senza problemi: evidentemente sono già tutti soddisfatti. Gallo resta là in silenzione, i Gentile stanno ancora nei posti chiave, i sindaci lo stesso. E gli ospedali restano chiusi.