Calabria, vitalizi. Abrogata la “legge della vergogna” che #SiIllustraDaSe

“Verificata la sussistenza di incongruenze sia per quanto riguarda il mancato allineamento alle intese raggiunte sulla materia in sede di Conferenza Stato-Regioni e di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative, sia per quanto riguarda l’impatto finanziario per l’Ente che si realizzerebbe potenzialmente con l’allargamento della platea dei beneficiari, mi sono assunto la responsabilità di convocare questo Consiglio Regionale straordinario e d’urgenza per l’annullamento della Legge 5/2020”. Queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini per procedere all’abrogazione totale della norma con la quale sono state apportate modifiche a due articoli della Legge regionale sui vitalizi.

Oggi pomeriggio a Reggio Calabria seduta del Consiglio regionale, convocato con urgenza dal presidente dell’assemblea Tallini, con un unico punto all’ordine del giorno: l’abrogazione della neonata “legge della vergogna” ossia quella sui vitalizi dei consiglieri regionali che lo stesso consiglio regionale della Calabria, solo pochi giorni fa, aveva approvato all’unanimità.

“E’ stato un errore che il consiglio regionale riconosce e ripara. C’è da dire – ha poi sostenuto il presidente del Consiglio regionale – che i consiglieri regionali calabresi percepiscono un’indennità differita inferiore a quella dei consiglieri regionali di tutte le altre Regioni d’Italia…”. Della serie: la faccia come quella parte del corpo dove non batte mai il sole!

Sembra dunque fallito, almeno per ora visti i soggetti…, il tentativo di far tornare i vitalizi nella Regione Calabria. Il provvedimento, approvato il 26 maggio in maniera ultracelere e all’unanimità dai consiglieri regionali è stato definitivamente cestinato. Dopo un dibattito durato poco più di un’ora e mezza, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato, all’unanimità, la legge che abroga la legge sull’estensione del beneficio del vitalizio ai consiglieri regionali decaduti per vari motivi.