Campanella: “L’ASP continua a ritardare la mia immissione in servizio”

Raffaele Mauro

Nonostante il rinvio a giudizio dell’ex commissario Filippelli e la decisione del Gip Alfredo Cosenza di archiviare la denuncia dello stesso Filippelli circa la transazione siglata il 2 dicembre del 2014 l’Asp di Cosenza continua a infierire su di me, spendendo soldi pubblici pur di ritardare la mia immissione in servizio.
Lo afferma il giornalista Mario Campanella.
Non sono bastate le migliaia di euro spese per un parere farlocco di un anno fa – continua  Campanella – perche se c’è da darmi fastidio e considerando che paga Pantalone non si bada a spese.
La cosa piu assurda è che per la prossima udienza del 17 giugno dinanzi al giudice del lavoro di Cosenza – continua il  giornalista – l’Asp si è costituita contro di me affidando la difesa al suo capo ufficio legale, quel Giovanni Lauricella che firmò e siglò la conciliazione legale e oggi viene a dire che non era valida.
Solo a Cosenza può succedere tutto ciò – dice ancora il giornalista – e solo a Cosenza può  accadere che chi ha firmato una conciliazione liberamente e sulla base della legge si presenti a dire che quella conciliazione non era valida.
L’Asp, considerando che paghiamo noi, invece che ritirare quel provvedimento illecito in autotutela, si è fatta fare un altro parere a pagamento pur di perdere ancora tempo.
Mi chiedo se aver votato liberamente per Occhiuto – dice  Campanella – non abbia “aggravato” la mia posizione.
In un ‘Asp in cui albergano condannati e inquisiti – conclude il giornalista – io sono ancora carne da macello. Oliverio e i suoi epigoni dimostrano che tutte le belle parole sui diritti espressi anni fa erano solo enunciazioni vuote”.

campanella Fin qui il comunicato di Campanella. Con il quale ho avuto decine di scontri e con il quale certo non condivido nulla. Ma come si fa a rimanere in silenzio davanti ad un’ingiustizia del genere?
Dove può succedere che un avvocato che ha firmato e siglato una conciliazione davanti al giudice oggi venga a dire che non deve essere valida? A Cosenza, signori. Perché a Milano quello stesso avvocato sarebbe stato licenziato.
Giovanni Lauricella, lo stesso signore del quale ci siamo occupati anche su Iacchite’, rinviato a giudizio per avere dato 416 (quattrocentosedici) incarichi a Nicola Gaetano di Paola, l’uomo del Cinghiale, quello per il quale ci fu la famosa telefonata. Perché aveva dato incarichi anche al figlio del Cinghiale, Andrea.
Quattrocentosedici incarichi a uno solo mentre migliaia di avvocati tirano la carretta con enorme difficoltà.
E il direttore generale Raffaele Mauro che fa? Invece di prendere atto che finanche a Cosenza Filippelli è stato rinviato a giudizio per quella revoca assurda, insiste in giudizio e nomina Lauricella.
Non sappiamo chi sia il giudice del lavoro di Cosenza che si occuperà di questa vicenda. Maccarone? Ferrentino? Bonofiglio? Chiunque sia, non ci faccia perdere ancora di più fiducia nella Giustizia.
g. c.Â