Capodanno a Cosenza, cose buone e non buone (di Sergio Nucci)

di Sergio Nucci

Di ritorno dalla capitale del regno mi imbatto nelle cronache del mio nobile contado sulla bontà o meno del Capodanno bruzio. Ho detto di non aver partecipato al giubilo, tuttavia ho raccolto impressioni e vi sottopongo quanto ho compreso, cose buone e cose non buone.

Cose buone. Da quanto ho letto, odiatori e lecchini, tutti concordano nell’eccellente servizio d’ordine che avrebbe funzionato alla grande. Si potrebbe disquisire su strade chiuse, varchi proibiti etc. ma di questi tempi la prudenza non è mai troppa. E ancora, si concorda che il dj-set di piazza Fera sia stato di livello (poveri residenti però).

Cose non buone. Anche su queste critiche si ritrovano odiatori e lecchini. Concerto sottotono forse per malessere della cantante o del genere non nazional-popolare o del tempo troppo esiguo.

Osservazioni del sottoscritto: se si fosse speso meno o se avessero scelto altro artista (bellissimo Bennato) le cose sarebbero andate diversamente. 240 mila euro, più tutte le spese accessorie non trascurabili (allestimenti vari, dj-set, eventi vari, controlli, varchi, personale etc etc), non sono soldi che passano inosservati, ovvero se spendi tanto, anteponendo questa spesa ad altre, devi davvero offrire un evento oggettivamente al top. Se sgarri la paghi e le critiche le devi anche accettare. Questo il mio resoconto che spero non si discosti molto dalla realtà. Ma se ho sbagliato “mi corrigerete”. Buon anno a tutti.