Caso scrutatori, Cipparrone (PSE): “Perché il PD non ha fermato Marco Ambrogio?”

Meglio tardi che mai. Adesso anche il PD, con qualche anno di ritardo, si è accorto che, in assenza di sorteggio, la scelta degli scrutatori rappresenta nient’altro che una lottizzazione tra i componenti della commissione elettorale. Ne prendiamo atto ma è singolare che il Pd se ne accorga solo ora, dopo avere utilizzato per anni proprio la nomina degli scrutatori come strumento per la raccolta del consenso elettorale.

È storia che nel 2011, subito dopo le elezioni comunali, il PSE ha scelto di convergere sulla presidenza di un organo politico come la commissione consiliare Controllo e garanzia mentre il PD ha indirizzato la sua attenzione sulla commissione elettorale, abitualmente utilizzata come potente mezzo di clientela elettorale.

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Se il Pd vuole davvero ristabilire le “garanzie democratiche”, dovrebbe guardare al suo interno e porsi due semplici domande: perché la questione del sorteggio viene posta solo ora e perché nessuno, dentro e fuori il PD, ha chiesto conto del comportamento del consigliere Ambrogio, dominus della commissione elettorale comunale e candidato alle ultime regionali nel corso delle quali ha continuato a nominare gli scrutatori senza porsi il problema del conflitto di interessi e mantenendo una condotta che, pur non essendo proibita espressamente dalle normative vigenti, non è certo un esempio di trasparenza e di etica pubblica?

La questione morale non è prerogativa di una parte politica e non appartiene a nessuno ma proprio per questo non possiamo accettare lezioncine da chi usa la moralità a corrente alternata e solo per difendere i propri interessi.

Da parte nostra, alla vigilia delle amministrative di giugno, confermiamo quanto abbiamo sempre sostenuto e cioè l’opportunità di scegliere gli scrutatori tramite sorteggio da compiersi nelle liste dei disoccupati.

Cosenza – 22.03.2016

Giovanni Cipparrone

PSE