Cassano, emergenza rifiuti: le domande al sindaco del comitato “La Silva”

Dopo aver seguito il consiglio del 24 novembre 2020 del comune di Cassano all’Ionio come comitato ‘La Silva’ vogliamo, a mezzo stampa, porre  alcune questioni riguardanti la famigerata discarica onde tentare di fare  luce su un argomento spesso trascurato riguardo al tema rifiuti ricordando preliminarmente al primo cittadino del nostro comune che secondo la normativa vigente egli rappresenta comunque la massima autorità sanitaria su tutto il territorio comunale e pertanto non potrebbe spogliarsi del tutto dell’attività di controllo e monitoraggio sulla gestione della suddetta discarica delegandola tout court alla regione settore ambiente come affermato in predetto consiglio.

Innanzitutto gradiremmo sapere se l’inesistenza di certificazione AIA come riferito nell’assise comunale si riferisca solo alla quarta buca o anche al recente sovralzo. In effetti non si capisce come possa avere i requisiti di legalità un sovralzo che sorge su una quarta buca già viziata da pregressa illegalità come già più volte denunciata dal comitato ‘La Silva’, ancor prima della realizzazione del sovralzo stesso, alle autorità comunali e regionali e se le sanzioni per tale inadempimento (omessa AIA) recapitate all’indirizzo del sindaco di Cassano da parte dell’Arpacal siano a carico del primo cittadino oppure incombenti sulle casse comunali.

Per quale ragione i controlli attivati nel sito non abbiano evidenziato le macroscopiche falle nel  sistema di sicurezza quali ad esempio videosorveglianza visto il devastante incendio che di recente è divampato in contrada La Silva.

Quali ragioni hanno spinto questo comune a far prevalere la solidarietà (quando si afferma di aver fatto scaricare 180 mc al giorno nei mesi estivi come richiesto dalla regione superiori ai 150 stabiliti quotidianamente) verso il suddetto ente che da decenni usa il nostro territorio per risolvere i problemi della continua ed endemica ‘emergenza rifiuti’ e non  tutelare la salute dei suoi cittadini, come fanno egregiamente altri sindaci calabresi (Castrovillari con  Lo Polito e San Giovanni in Fiore) anche a colpi di carte bollate e notifiche.

Quanti e quali esposti e/o denunce hanno indotto i carabinieri forestali a richiedere al comune di Cassano la documentazione relativa alla discarica mediante recenti accessi presso i competenti uffici.

La non conforme gestione della società operante in discarica nel rispetto dei capitolati quali in primis la mancata copertura quotidiana dei rifiuti e la conseguente dispersione in atmosfera dei fetidi oltreché nocivi biogas di risulta.

Si vorrebbe conoscere quante e quali analisi dell’aria, dell’acqua del suolo e relativo sottosuolo siano state effettuate da ARPACAL nel corso degli anni in contraddittorio con le analisi provenienti da ditte private commissionate dalla società gerente il sito quando questo comitato pochi mesi fa in presenza degli assessori De Caprio e Gallo ha richiesto suddetti controlli e loro pubblicazione, istanze a tutt’oggi rimaste inevase nonostante le rassicurazioni delle suddette autorità regionali.

Si chiede da ultimo a che punto siano gli sversamenti in discarica concernenti il sovralzo ovvero se sia stata toccata la soglia massima di abbancamenti indicata in ordinanza anche a seguito di controlli altimetrici da parte delle autorità preposte alla vigilanza verificanti la volumetria raggiunta che a nostro parere risulta aver già conseguito la misura colma.

Davide Tarantino portavoce comitato “La Silva” Cassano – Francavilla