Catanzaro. Abramo ripropone la città dei puffi, quella dipinta di blu

CATANZARO. ABRAMO RIPROPONE LA CITTA’ DEI PUFFI, QUELLA DIPINTA DI BLU

Nota stampa del 30.03.2022 di Alfredo SERRAO, Presidente Associazione I QUARTIERI

Catanzaro è la città dei divorzi non consensuali, quelli consumati fra agguati e dispetti. L’avevamo già detto nel lontano agosto 2018 quando la creatività del governo Abramo aveva ulteriormente colorato di blu le vie cittadine, facendola diventare a pieno titolo la “città dei puffi”.

Oggi, sui titoli di coda di un’amministrazione ostile e sorda alle necessità ed alla collaborazione, peraltro offerta con grande professionalità dai commercianti della città, la musica non cambia, anzi diventa assolutamente stonata perché qualcuno, come il sindaco Sergio Abramo e la sua giunta prêt-à-porter consuma maldestramente un divorzio armata di pennelli di vernice blu!

Sordità istituzionale? Presunzione amministrativa? Sono gli elementi che se la giocano a pieno titolo per dare l’ultima impronta ad un governo che negli ultimi anni ha soltanto vessato i cittadini, ma la cui storia di improvvisazione e di mancanza di trasparenza oltre che di dialogo si ripropone in modo ciclico, inventando la qualunque, come le gabelle sul grano di memoria medievale, che nell’era Abramo si sono manifestate con le strisce blu o l’ormai famosa tassa sui carrellati.

La creatività non manca alla giunta di Sergio Abramo, anzi al cambio di delega nel settore delle attività economiche si moltiplica, tanto che c’è da domandarsi se questa rotazione dall’igiene del territorio con annessa tassa sui bidoni, abbia portato sfiga ed improvvisazione amministrativa anche alle attività economiche. Di certo non interessa a nessuno, né al sindaco Sergio Abramo né ai suoi assessori il futuro della città ed in particolare quelli di un comparto, rimasto peraltro ormai solitario nel panorama economico, quello del commercio che legittimamente cerca di difendere la sua sopravvivenza rispetto ad una città ormai defunta, perché sapientemente strangolata da chi l’amministra, ancora prima dell’evento Covid.

E’ questa l’amara realtà di una comunità ormai succube delle genialate di Palazzo de Nobili, che non vede la luce in fondo a quel tunnel dove si stanno riposizionando i sabotatori dei contatori, ormai pronti a spacciarsi per innovatori della transizione amministrativa prima che ecologica, ma che portano in dote il seme del dubbio e della compromissione dei rapporti in città. Siamo arrivati alla conclusione drammatica dell’idillio e di quel matrimonio “dipinto di blu” fra la città ed il governo di Sergio Abramo, che come è giusto che sia, si deve concludere con un divorzio ostile senza il riconoscimento degli alimenti. Questo la città l’ha ormai capito, così come l’hanno capito le categorie produttive che sopravvivono nell’improbabile città dei puffi!