Catanzaro, blitz “Coccodrillo”. Capomolla: “Il Gruppo Lobello aveva il monopolio degli appalti grazie al rapporto diretto con i clan”

Il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla da anni è alle calcagna del “Gruppo Lobello” per tirare fuori tutta la corruzione e i rapporti con i clan della ‘ndrangheta che vanno avanti da un bel po’ di tempo. Ed è proprio Capomolla che, in conferenza stampa, spiega nei dettagli l’importanza dell’operazione di oggi.

“Si è dato un quadro chiaro – ha affermato – delle attività che negli ultimi 15-20 anni questo gruppo ha messo in piedi grazie ai rapporti di connessione e di reciproco sostegno con i clan criminali delle province di Crotone, Reggio e Catanzaro. Il fondatore del gruppo, Antonio Lobello, in un primo tempo in prima persona e poi attraverso il figlio Giuseppe, ha rapporti diretti con gli esponenti apicali dei clan calabresi più pericolosi. Questa scelta determina l’acquisizione di un numero formidabile di lavori e un arricchimento patrimoniale ed imprenditoriale elevatissimo, oltre che alla sicurezza nei cantieri”.

Capomolla ha spiegato che il “Gruppo Lobello” aveva il monopolio assoluto delle forniture di calcestruzzo per grandi opere come la statale 106 sulla costa jonica catanzarese insieme alle imprese di pertinenza dei Mazzagatti e degli Arena. “Lobello – ha sottolineato il procuratore aggiunto – aveva rapporti diretti con personalità come Nicolino Grande Aracri e i capi del clan Arena ed era riuscito a creare il cosiddetto “alone” sul territorio, che gli consentiva di essere riconoscibile come imprenditore di riferimento dei clan più importanti della ‘ndrangheta. Aveva dunque un rapporto paritario con le cosche e così facendo distorceva inevitabilmente il meccanismo del mercato, sottomettendo di fatto anche i lavoratori alle sue dipendenze”.

Il procuratore Nicola Gratteri, dal canto suo, ha sostenuto che il blitz di oggi è “un ulteriore passo avanti che dimostra quello che è oggi la ‘ndrangheta. Non più le solite famiglie ma il mondo delle imprese che si rapporta in modo diretto con i clan. Decine di imprese che cercano di non farsi acchiappare e di sfuggire ai controlli, ma questa volta la Finanza è stata più brava e veloce di loro”.