Catanzaro e la massomafia. Come nasce Farmaeko: l’interesse diretto di Mimmo Tallini

In data 17-6-2015 Paolo De Sole telefonava a Domenico Scozzafava comunicandogli che la settimana successiva avrebbero costituito una nuova società. Nella circostanza Scozzafava riferiva di essersi dato già da fare e di aver già individuato dei locali da prendere in locazione a Catanzaro, Catanzaro Lido e Sellia Marina. Scozzafava inoltre riferiva a De Sole di aver parlato anche con l’imprenditore catanzarese Noto (titolare dei marchi Sidis e Coop in Calabria nonché del centro commerciale Le Fontane a Catanzaro Lido) al quale avrebbero proposto delle forniture di medicinali da banco (ossia come fornitura per i punti vendita di sua proprietà) ad un prezzo inferiore rispetto a quello offerto da altre società.

De Sole poi richiamava Scpzzafava, al quale riferiva di essere in procinto di fissare per il pomeriggio del 29 giugno 2015 la data in cui effettuare la costituzione della nuova società… Scozzafava diceva a De Sole che avrebbe sicuramente detenuto il 20 per cento (versando 6000 euro) della nuova società che doveva partire con un capitale sociale di 30mila euro.

Nel frattempo si accertava che il Consorzio Farma Italia veniva anche inserito nell’elenco annuale delle imprese autorizzate alla fabbricazione, impiego e commercio all’ingrosso di sostanze stupefacenti e psicotrope e delle imprese che, ai fini del commercio all’ingrosso di sostanze stupefacenti e psicotrope, utilizzano depositi terzi autorizzati.

La formale costituzione della Farmaeko Srl avveniva il 29 giugno del 2015. I soci che figuravano nell’atto di costituzione erano Massimiliano Masini, Pasquale De Sole (padre di Paolo) come amministratore unico della società MTI Srl, Luca Ricciardi, Rosario Munizza, Domenico Scozzafava, Raffaele Sisca e Giuseppe Tallini. La società aveva la stessa sede legale del Consorzio Farma Italia ovvero Roma, via Battistini 34 presso lo studio del dottor Marco Ambroglini. In data 15 luglio 2015 mutavano anche le cariche sociali del Consorzio Farma Italia e venivano nominati i nuovi amministratori. Presidente del Consiglio di amministrazione risultava essere Pasquale De Sole, vicepresidente del Cda Massimiliano Masini, amministratore delegato Raffaele Sisca, cugino di Paolo De Sole, consigliere Giuseppe Tallini, figlio dell’assessore regionale Domenico Tallini.

LA CONVERSAZIONE TRA SCOZZAFAVA E DOMENICO TALLINI 

La mattina del 3 agosto 2015 emergeva che veniva inaugurato il primo punto vendita con il marchio Farmaeko nella zona di viale De Filippis. A tale proposito si rileva che Scozzafava chiamava telefonicamente anche Domenico Tallini, al quale chiedeva che fine avesse fatto il figlio Giuseppe in quanto ancora non si era fatto vedere all’inaugurazione del punto vendita Farmaeko. Nella circostanza Domenico Tallini riferiva che il figlio Giuseppe aveva preferito rimanere al Consorzio in quanto non era rimasto nessuno in azienda. In seguito Scozzafava invitava lo stesso Tallini a partecipare all’inaugurazione della prima parafarmacia Farmaeko ma questi declinava l’invito, facendo capire di non volersi esporre.

La prosecuzione della conversazione assume una straordinaria valenza indiziante. In un secondo passaggio, gli interlocutori esprimevano l’avviso che, in futuro, il progetto Farmaeko si sarebbe dovuto esportare fuori dalla Calabria. Tallini aggiunge di essere stato lui a suggerire di dichiarare la sede legale fuori dalla Calabria. “… Perché io gli ho suggerito… fate la sede legale fuori dalla Calabria perché quando tu ti presenti con una sede legale a Roma e vai in altre regioni d’Italia… sei più credibile… e poi ormai tutto si può gestire on line…”. 

Poi i due parlano di De Sole. “Lui le idee ce le ha…” dice Tallini ed aggiunge: “Poi mi diceva Giuseppe (il figlio di Tallini, ndr) che lui ha fatto dei calcoli… che con un piano economico minimo riesce a gestire… diciamo ad uscire con le spese… insomma i rischi sono minimi… poi pensa che se questa cosa prende piede… hai capito?”.

La conversazione prosegue ancora con Scozzafava che, dopo aver tessuto le lodi di Giuseppe Tallini, chiede al padre il permesso di portarlo una sera a cena per parlargli un po’, sottolineandone l’inesperienza. Nel corso della conversazione i due fanno cenno all’attrito che si stava profilando tra Paolo De Sole e Giuseppe Tallini. Il discorso prosegue e ad un certo punto Tallini si lascia andare a questa affermazione: “No, no… ma nell’interesse di tutti… e insomma… l’investimento è per voi… mica lo facciamo per noi… no? Fino a mo’ ci abbiamo solo rimesso… perché Giuseppe là da 3-4 mesi… non è che ha mai preso un euro…Nella fase iniziale si investe… si investe su una cosa… che poi dovrebbe…”.

E questo è il seguito del dialogo: SCOZZAFAVA: “Poi questo… da settembre-ottobre… ci si deve sedere a tavolino e capire bene i ruoli… la parte che giustamente ci spetta… a ognuno il suo stipendio”.

DOMENICO TALLINI: “Parliamo prima io e te e poi parliamo con gli altri… ha capito? Perché mi devi spiegare meglio com’è impostato tutto il ragionamento mo’…”. 

SCOZZAFAVA: “E per questo ti voglio vedere… quando vuoi tu Mì… io sono a disposizione”.

Particolarmente significativo è l’invito di Tallini: “Parliamo prima io e te…e poi parliamo con gli altri”. Questo passaggio dà l’idea del diretto interesse di Tallini nella vicenda, che è un interesse distinto da quello, puramente economico, di suo figlio.