Catanzaro. Il calvario di Luberto tra “il capo”, Facciolla, Mimmo Barile e l’albergo di Rende

Vincenzo Luberto e Ferdinando Aiello continuano a conversare “amabilmente” e – credendosi intoccabili, come poi sarà sancito dalle scandalose “assoluzioni” che hanno patteggiato con i poteri forti – non si curano di “limitare” le loro discussioni e il quadro che ne emerge è come sempre desolante più che imbarazzante (https://www.iacchite.blog/catanzaro-luberto-aiello-igreco-e-la-rapina-milionaria-al-caveau-della-sicurtransport/).

La captazione ambientale ha permesso innanzitutto di determinare che il Vincenzo in compagnia di AIELLO era proprio ii Procuratore Aggiunto presso la DOA di Catanzaro, dott. Vincenzo LUBERTO. Tale affermazione trae origine innanzitutto dal fatto che la voce del Dott. LUBERTO è conosciuta dai militari…. Inoltre nell’ambito del dialogo sono stati fomiti diversi elementi che conducono alla persona del magistrato in argomento. Il dialogo si è svolto su svariali argomenti, in particolare ii magistrato ha svelato quelli che potrebbero definirsi una sorta di intema corporis della magistratura, rivelando altarini e dispute tra i vari appartenenti alla categoria.

In questo contesto si fa riferimento, in particolare, al Procuratore di Castrovillari, dott. Eugenio FACCIOLLA, sul quale entrambi si sono scambiati informazioni sulle indagini in corso da parte della Procura di Salerno (competente per materia), che entrambi avrebbero appreso da diversi canali. In particolare AIELLO ha riferito informazionl pervenutegli direttamente dalla polizia giudiziaria di Salerno che si stava occupando delle indagini: “questo mi dicono da Salernogente che lavora a Salerno, questa cosa sua, che sono nella PG a Salerno … lui la dà per certa che se lo inculano a FACCIOLLA, che se lo sta inculando, lui lo dà per certo …, di te niente di male, non mi dicono niente perché magari sa che siamo amici, magari gli sembra male a me di dirlo,di FACCIOLLA lui dice che se lo sta inculando”‘.

LUBERTO, dal canto suo, vista i suoi rapporti, a quanta pare non idilliaci con ii dott. FACCIOLLA, ha evidenziato ii momento che sta vivendo all’interno de/ palazzo di Giustizia a Catanzaro proprio in relazione a tale circostanza: “non lo so come finisce infatti io in attesa di questa cosa non sto facendo casini; non mi sto litigando col Capo… che lui secondo me, la cosa più evidente che sta facendo no, è che cerca di prendere le distanze da me, per dimostrare che dietro questo suo fare contro FACCIOLLA non ci sono io ma io non lo so che cosa ha combinato, capito, cioè la bel!ezza di questa storia no, che tutti pensano che io so, tu compreso, ma non so niente, non me ne frega niente'”.

LUBERTO ha anche fornito altre indiscrezioni che lo vedrebbero vittima di esposti anonimi presentati alla Procura di Salemo (competente per materia) da parte di Mimmo BARILE, imprenditore  nel settore alberghiero ed ex consigliere comunale a Cosenza, con numerosi precedenti penali e di polizla. Il BARILE risulta sposalo in prime nozze con Regina PUPPIO, sorella di Delfina PUPPIO, coniuge del dott. LUBERTO.

II magistrato ha spiegato che i! BARIL.E avrebbe voluto da lui un intervento deciso sui GRECO affinché questi abbandonassero le loro mire affaristiche sull’Executive Hotel. I fratelli GRECO, attraverso la JUREKA s.r.l., di cui è rappresentante FIiomena GRECO, hanno acquisito quello che era !’Executive Hotel trasformandolo nel “Ariha Hotel”.

eh, se ne è andato di testa eh che lui ha cercato in ogni modo di farmi dire ai GRECO andatevene dall’Executive, io figurati se … però sono tre anni che me l’ha detto e me l’ha fotto dire dai figli; l’hanno detto a Delfina, figurati se io mi metto o fare ricorso… no, al contrario, lui aveva chiesto tramite ai figli; avevano chiesto di fare dire a me ai GRECO che se ne dovevano andare dall’ Executive … e tutto sorge quando siamo andati quel Natale, ti r!cordi… “. 

La conversazione poi si è spostata sul dolt. Domenico GUARASCIO, Pubblico Ministero presso la ODA di Catanzaro, e sul fatto che fosse conoscente dei genitori di AIELLO. In relazione a questo magistrato, AIELLO ha manifestato insofferenza, chiedendo al suo interlocutore perche mai ii dott. GUARASCIO, ma pià in generale alcuni magistrati, ce l’avessero con lui: ”non ho capito che cazzo vogliono da me cioè GUARASCIO da me che cazzo vuole voglio vedere che cazzo vanno trovando questi da me” …

AIELLO ha poi commentato la circostanza in cui, alla presenza anche di LUBERTO, aveva incontrato ii dott. GRATTERI e questi lo aveva amichevolmente salutato, si è chiesto come mai, visto che non era una cosa usuale essere salutato dal Procuratore di Catanzaro, come peraltro ha anche evidenziato LUBERTO: “Ahh davanti a me non ti ha mai salutato ti ricordi? …” nonostante fossero frequenti gli incontri in aereo tra loro, visti i molti spostamenti del due… “l‘altra volta l’hai visto che saluti stra-affettuosi? … GRATTERI non ci siamo mai salutatl manco io l’ho salutato per questo mi sono meravigliato (pausa) mai salutato lnfatti ci siamo trovati cento volte all’aereo mai salutati per cui (inc) che cazzo me ne frega…”.