Catanzaro, l’autogol di Lardieri: il fascicolo con Tavella, il tecnico “esperto” in fuga di notizie per intercettazioni a Vibo

Un tecnico al lavoro con una centralina telefonica. ANSA/FRANCO SILVI

Eugenio Facciolla si è difeso e si difenderà ancora a spada tratta – anche dopo le prime assoluzioni incassate dal Csm – dalle accuse che gli arrivavano dal braccio destro di Gratteri, il maggiore dei carabinieri Gerardo Lardieri, personaggio tutt’altro che limpido. E dopo aver dimostrato, con carte alla mano, il suo tentativo di inquinamento delle prove con tanto di “sparizione” delle intercettazioni che lo riguardavano insieme al colonnello dei Carabinieri Forestali Gaetano Gorpia e di “sconfinamenti” negli atti riservati della procura di Salerno (http://www.iacchite.blog/catanzaro-parla-facciolla-sparite-le-intercettazioni-su-lardieri-e-gorpia-il-maggiore-ha-tentato-di-inquinare-le-prove/), continuava a contestare con veemenza tutto il suo tragicomico impianto accusatorio. In un altro stralcio si fa riferimento ad un “capo”, che secondo il maggiore Lardieri, sarebbe Facciolla. Ma così non è: l’unico capo riconosciuto – fino a prova contraria – è quello di… Lardieri (http://www.iacchite.blog/salerno-facciolla-spiega-la-sceneggiata-del-capo-di-lardieri/). Il resto dev’essere un lapsus per molti versi “freudiano”. Ma vallo a spiegare a Lardieri cosa significa!

E non è finita qui. Perché anche l’apertura del procedimento a Salerno contro Facciolla è decisamente tragicomica e si avvale della “collaborazione” di un noto sito calabrese al soldo di Gratteri e dei Servizi (http://www.iacchite.blog/salerno-la-trappola-di-gratteri-a-facciolla-la-fuga-di-notizie-sul-sito-amico/).

Oggi invece ci occupiamo di un altro clamoroso “autogol” del pessimo Lardieri, che riguarda da vicino un tecnico della famigerata società di intercettazioni STM che il Nostro vorrebbe associare a tutti i costi a Facciolla e che, di fatto, risponde a ben altre logiche di “poteri forti”. Questo il virgolettato delle dichiarazioni spontanee di Facciolla al Tribunale di Salerno. 

“… Addirittura viene utilizzato il procedimento 1436/18 modello 45, Giudice, relativo ad un esposto anonimo. C’è un divieto assoluto di utilizzo di esposti anonimi, di lettere anonime, ed io trovo utilizzato nei miei confronti un esposto anonimo, e viene utilizzato da Lardieri per riscontro a quello che sta scrivendo lui circa i rapporti tra me e Tignanelli e la STM. Quindi siamo davanti anche a questo dato.

Per l’altro fascicolo di cui troviamo traccia abbiamo un rilevante interesse a visionarlo ed è quello che i Pubblici Ministeri che procedono chiedono alla dottoressa Minerva, il 1688/18 modelli 45, che riguarda la STM e le modalità di affidamento del servizio presso la Procura di Vibo Valentia. Dopo averlo visionato, i magistrati lo restituiscono – testuale -, perché il dato della riconducibilità a Vito Tignanelli della titolarità della STM Italy, formalmente amministrata dalla moglie, è assolutamente irrilevante, ben verificato all’interno di questo procedimento. Giudice, io ho interesse ad averlo questo procedimento, e sa perché? Perché io poi mi trovo, dopo che mi vengono fatte le contestazioni ex articolo 415 bis, a proposito della vicenda delle telecamere di cui parlerò più avanti, le dichiarazioni di tal Tavella, tecnico della STM.

Giudice, ho fatto qualche indagine difensiva a questo punto e ho scoperto che il Tavella in questione ha avuto parecchi problemi per una fuga di notizie, una cosa molto delicata, presso la Procura di Vibo Valentia, una fuga di notizie dalla sala intercettazioni. Si stavano intercettando una serie di soggetti per un omicidio di mafia, accaduto qualche giorno prima. I familiari della vittima vengono a conoscenza delle attività di intercettazione, quindi in quel contesto emerge – io non so se c’era la STM, se c’era qualcun altro, eccetera… – questo dato… E allora io ho interesse oggi a conoscere che cosa c’è in quel fascicolo. La Procura non può scegliere che cosa utilizzare e che cosa non utilizzare. E’ stata fatta una raccolta all’interno dell’ufficio di tutti i procedimenti che in quel modo riguardavano il dottore Facciolla – ed è documentale tutto ciò -, però non si può scegliere cosa utilizzare e cosa no, anche perché si lascia traccia. Io la traccia l’ho trovata, sono abituato a leggere bene le carte…”.