Catanzaro, le “magie” di Lardieri: fa sparire i tabulati di Facciolla e “spara” una falsa intercettazione

Eugenio Facciolla si è difeso a spada tratta dalle accuse che gli arrivano dal braccio destro di Gratteri, il maggiore dei carabinieri Gerardo Lardieri, personaggio tutt’altro che limpido. E dopo aver dimostrato, con carte alla mano, il suo tentativo di inquinamento delle prove con tanto di “sparizione” delle intercettazioni che lo riguardavano e di “sconfinamenti” negli atti riservati della procura di Salerno (https://www.iacchite.blog/catanzaro-parla-facciolla-sparite-le-intercettazioni-su-lardieri-e-gorpia-il-maggiore-ha-tentato-di-inquinare-le-prove/), continua a contestare con veemenza tutto il suo tragicomico impianto accusatorio. E in questo stralcio emergono vicende davvero disarmanti: tabulati spariti e una segnalazione assolutamente falsa di Facciolla a Roma… 

… I rapporti che vengono esaltati – perché questa è un’attività certosina -… io trovo l’acquisizione di tutti i tabulati miei e della mia famiglia, però io non li trovo i tabulati. Giudice, trovo il decreto, il provvedimento, trovo l’esito del Gico della Guardia di Finanza, che dice addirittura che – è scritto in maniera espressa – che non si ravvisa nessun contatto dall’incrocio dei tabulati tra Facciolla, Tignanelli, Tridico, Greco, Santoro, Spadafora, ci mettono tutti quanti dentro e dicono che non ci sono contatti dall’incrocio dei tabulati, ma io non trovo i tabulati, perché quando leggo che emergono rapporti di amicizia tra le persone di cui uno ha perfettamente conoscenza delle relative vicende personali, ebbene, si mette così, a titolo di esempio, quello che accade il 22 marzo del 2018 a Roma.

Tutto ciò, Giudice, è rilevante e pertinente alla contestazione perché attiene ai rapporti che io ho con Tignanelli e con la STM. Vengo portato presente dal Noe, insieme a Tignanelli ed altri…, da una conversazione vengo portato presente a Roma insieme a queste persone, quindi questo è un dato evidentemente rilevante e interessante.

Ebbene, Giudice, io il 21 marzo del 2018 mi sono recato a Roma con ufficiali e sottoufficiali della Guardia di Finanza, Nucleo Polizia Tributaria di Cosenza. Nella serata del 21 marzo, dopo che abbiamo lavorato una intera giornata, è deceduta mia suocera. Alle 23,45 ho ricevuto la telefonata di mia moglie, mi sono allontanato, sono andato via dall’albergo dove stavo, a Borgo Pio, a Roma, e sono andato, con personale di servizio, abbiamo ritirato i bagagli e siamo andati subito via, alle quattro del mattino sono rientrato a Cosenza.

Io nella giornata del 21 marzo 2018 non ho visto né Tignanelli e né altri di cui parla Lardieri. Anzi, dirò di più. Una volta arrivato a Roma, con il personale della Guardia di Finanza al seguito – e se ci sarà un processo ovviamente ci sarà una lista testi di un centinaio di persone che dovremo avere la pazienza di ascoltare, almeno un centinaio di persone, tutte degne di fede  –  predispongo la perquisizione del giorno successivo al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per quanto riguarda l’indagine sul crack del Gruppo Novelli, Alimentitaliani, in cui sono coinvolti gli imprenditori Greco di Cariati, Ferdinando Aiello, di cui abbiamo parlato, e di cui si sta occupando evidentemente la Procura di Salerno, per quello che le cronache ci consegnano, e di cui parlano quelle persone nella famosa intercettazione.

Non solo, Giudice. Le produco il verbale di conferimento incarico che abbiamo fatto con la Guardia di Finanza ai consulenti tecnici nell’ufficio della Procura Generale di Roma, messo gentilmente a disposizione per appoggiarmi per questa attività importante che dovevamo svolgere. Il 21 marzo sera io sono andato a cena, poi è successo quello che le ho descritto. Quindi io non ho mai visto Tignanelli in quella giornata, non avevo niente a che vedere con Tignanelli. Perché vengo portato presente? E non solo. C’è una trascrizione del Noe, di cui probabilmente Lardieri non si avvede, in cui si dà atto che Tignanelli e Tridico il 22 marzo, quindi la mattina successiva, discutono e uno informa l’altro, dice guarda che è morta la suocera di Eugenio, eccetera e dicono esattamente quindi che io mi trovo a Cosenza perché c’è il funerale…

Quindi io non sono a Roma. Chi lo dice che sono a Roma? Da dove emerge questo dato che sono a Roma insieme a Tignanelli, con quella frase riportata da Tridico, mozzicata, con mille puntini… Non c’è una trascrizione integrale, una frase integrale, è sempre intervallata da puntini di tutti i tipi, dove dice: “Ah, tu sei a Roma. Eugenio pure è a Roma, quindi fate tutto, puntini… puntini… fate tutto”. Ma cosa vuol dire? Io non c’ero il 21 marzo, Giudice. non ci sono mai stato con Tignanelli, anzi le dirò di più, il pomeriggio del 21 marzo con il personale della Guardia di Finanza abbiamo ricevuto due autorevoli appartenenti al Parlamento italiano che avevano interesse a seguire la vicenda del crack Alimentitaliani per le ripercussioni che stava avendo questa vicenda sul territorio di Spoleto e Terni con la perdita di circa 1500 posti di lavoro. Questi sono i dati oggettivi. Bastava realmente trascrivere, ascoltare bene, trascrivere e dire le cose come stavano… Questa è una conversazione tra Tridico e Tignanelli che è assolutamente irrilevante per Facciolla…