Catanzaro, processi aggiustati: tra gli arrestati anche Pino Tursi Prato ed Emilio Santoro

Tra gli otto arrestati dalla Dda di Salerno nell’ambito dell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari, oltre al giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, c’è anche l’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato, non certo nuovo a vicende giudiziarie. 

Il suo coinvolgimento in questa vicenda riguarda proprio uno dei suoi tanti processi. Nel 2004 Tursi Prato fu condannato in via definitiva a sei anni di reclusione con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per una vicenda giudiziaria iniziata a metà degli anni Novanta e riguardante il voto di scambio. Di conseguenza, gli era stato revocato il beneficio dell’assegno vitalizio che spettava ai consiglieri regionali calabresi. Tursi Prato era stato consigliere regionale nella quinta legislatura, quando, sotto le insegne del PSDI e insieme a Paolo Romeo, era stato clamorosamente eletto nella competizione regionale del 1990. L’intervento del giudice Marco Petrini era valso a fargli riottenere l’assegno vitalizio, anche se nella questione erano intervenute anche la Corte dei Conti e la Cassazione.

Insieme a Tursi Prato è finito agli arresti un suo vecchio sodale, Emilio Santoro, detto “Mario”, un medico in pensione ed ex dirigente dell’Asp di Cosenza. Costui, oltre a stipendiare mensilmente il magistrato per garantirsi l’asservimento stabile delle funzioni dello stesso si prodigava altresì per procacciare nuova occasione di corruzione proponendo a imputati o a parenti di imputati condannati in primo grado nonché a privati soccombenti in cause civili decisioni favorevoli in cambio del versamento di denaro, di beni o di altre utilità.

Emilio “Mario” Santoro è di Cariati e Tursi Prato è legato a lui da una vecchia amicizia, risalente a quando era presidente dell’allora Usl numero 9 di Cosenza (l’attuale Asp). Nel 2003, poi, all’epoca del fallimento del Cosenza Calcio, Nicola Adamo ed Eva Catizone (all’epoca sindaco di Cosenza) avevano fatto riferimento proprio a Pino Tursi Prato per cercare imprenditori disposti ad assumere la presidenza della nuova società. Ed era stato proprio Tursi Prato ad individuare un gruppo di imprenditori cariatesi. In quella compagine societaria c’era anche Emilio Santoro, la cui pittoresca figura non era certo passata inosservata al suo fianco nel corso di quei travagliati mesi della ripartenza del calcio a Cosenza. Non è un caso che insieme a Santoro siano indagati anche altri due soggetti di Cariati, Vincenzo Arcuri e Giuseppe Caligiuri.

Per l’indagine sui processi aggiustati alla Corte d’Appello di Catanzaro sono dunque finiti agli arresti il magistrato Marco Petrini, Pino Tursi Prato, Emilio Santoro, gli avvocati Marzia Tassone e Francesco Saraco, e altre tre persone: Luigi Falzetta, residente a Crucoli, Vincenzo Arcuri, alias “a fungia”, di Cariati, e Giuseppe Caligiuri, anche lui di Cariati.