Catanzaro, Sant’Anna Hospital. Sally guida il fallimento “pilotato” senza bilancio: aria pesante a Viale Pio X

Sono bastati due scatti, due fotografie per racchiudere la storia del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, la clinica cardiochirurgica ormai in sala mortuaria o peggio ancora, ormai caduta nel buco nero della criminalità economica, quella che presta il fianco alla ‘ndrangheta usando le finanziarie, quelle che fanno base a Milano e dintorni.

C’era una volta una storia, un’eccellenza, un vanto per la città di Catanzaro e per la regione Calabria. Era l’esempio di una difesa comune, dopo la vicenda di “Cuore Matto”, che attraversava il sentire della comunità, che considerava famiglia la clinica in tutte le sue maestranze, ma c’era soprattutto una speranza, che si manifestava con le vittorie contro la burocrazia miope ed altrettanto corrotta dell’Asp locale guidata dagli ex prefetti di ferro (!), con la ripresa delle attività sanitarie come segnale di resistenza e di rinascita verso la legalità. C’era… Ma quello che c’era oggi non c’è più.

Anzi chiariamo meglio, c’è il ritorno del sistema “Cuore Matto” attraverso le opere – non pie – della signora Sally Frontera, detta la cattolica che, blindata nella torre di Londra, in questo caso di Pontepiccolo il quartiere di Catanzaro, difende il suo orgoglio, la sua libertà in pericolo di manette e quello che resta del “tesoro” della Royal Family. Quello che ieri c’era oggi è diverso, perché inquinato da Sally e dai suoi scagnozzi e soprattutto perché non offre una speranza, quella che deve essere sempre ferma sul principio di legalità e di non commistione con ambienti criminali.

«Sulla sanità stiamo scoperchiando un sistema di interessi milionari. Ecco perché si indignano… » sono queste le parole, quasi profetiche, del presidente e commissario alla sanità della regione Calabria, il parassita Roberto Occhiuto che, dimenticando la sua storia e le sue malefatte di famiglia con la sanità… privata (perché gli Occhiuto sono bravissimi a mistificare la realtà), ogni tanto si erge sul piedistallo della comicità, forse per fare ridere i calabresi – ormai perennemente incazzati – oppure facendo capire che il ragazzo, Robertino, ha seri problemi di memoria e di vergogna, quindi l’umana comprensione è la scelta meno impegnativa.

Ecco perché le sue “scoperte” sono l’ennesima barzelletta, peraltro raccontata male, quella che non fa ridere, se in questa sua caccia al volpe, si circonda di “fate ignorantissime”; di riconosciuti faccendieri; di miserabili ladri di polli; di mistici della truffa e degli unti del Signore Peppe ‘ndrina, Ciccio bummino e Michele (Comito) lecchino, mettendo da parte le mezze figure. E le sue scoperte, quelle che scoperchiano gli interessi milionari, diventano ‘na fricata bugia rispetto a chi le truffe alla sanità calabrese le ha realmente scoperte, indirizzando con la forza delle notizie anche gli inquirenti verso i ladruncoli.

Ritorniamo sulla riva sicura della truffa, quella sanitaria, sempre a Catanzaro dove tutti cercano di superarsi in qualità criminali, dove le dinastie sono ormai diventate clan e ‘ndrine. Ritorniamo a parlare del Sant’Anna Hospital e della nuova “gestione” dei faccendieri venuti da Roma e Padova che siedono nel CdA, forti dell’alleanza con la famiglia di Limbadi, la ‘ndrina che celebra il direttore sanitario Cesare Pasqua, secondo la preordinata regia della signora Sally Frontera, la cattolica destinata alle fiamme eterne.

La domanda è sempre la stessa: ma Sally la cattolica li ha selezionati dal casellario giudiziale i suoi “faccendieri”?

Già, perché è solo questo il metodo di selezione autentico se poi si scopre, come abbiamo scoperto che ancora ad oggi, la società Villa S.Anna SpA non ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021. Di fatto si materializza che i nuovi “amministratori” o sono dei deficienti, oppure dei criminali avvezzi a costruire documenti contabili addomesticati. Sono quei bilanci che si annacquano nei conti e, si gonfiano nelle poste per nascondere agli occhi del Fisco gli utili, ma nel caso del Sant’Anna Hospital si cerca di aumentare – artificiosamente – la massa debitoria potendo così operare per un “fallimento” pilotato, quello che accontenta Sally la cattolica ed i suoi complici della ‘ndrangheta. L’idea non è affatto fuori dal mondo, se bisogna fare arrivare la proprietà della clinica nelle mani della Giomi SpA, con l’appoggio dei padrini cosentini, come il “tenero” Enzo Paolini, da sempre amico di Sally e di Gino/Camillo, il recluso nella Balmoral di Calabria!

Forse è per questo che i faccendieri del CdA, Mariani, Coi e la slanciata di coscia Francesca Galasso hanno di fatto congelato il contante, bloccato ogni pagamento degli stipendi ormai in arretrato ai dipendenti e, recitano la sceneggiata do suricillo ccu i lacrime all’uocchie quasi a voler fare capire che soldi nelle casse della clinica non ce ne sono e non ne arrivano. Anche a questo non ci crede più nessuno ed il personale è ormai imbufalito, tanto che gli amministratori ladruncoli stanno chiusi nelle loro stanze, mentre nei corridoi scoppiano gli scontri verbali e quasi fisici con il “delegato di Limbadi”, Cesare Pasqua che reclamava il pagamento per i dipendenti. La risposta? E’ stata negativa, ma per bocca di Mario Coi svela l’arcano, quando risponde: “che i soldi servono per pagare il suo commercialista”. Così fra un malore, un urlo ed una minaccia di stampo ‘ndranghetista, si celebra l’apoteosi della criminalità, ma si scopre finalmente il legame fra i faccendieri del CdA ed altre figure di cui finora avevamo capito il ruolo delinquenziale senza intuire il collegamento.

Si è capito che il “commercialista”, il mio commercialista di Mario Coi è Alessandro Castellini, riconosciuto delinquente dalle procure della Repubblica Italiana, quello che gestisce le finanziarie dove si nascondono le quote azionarie, anche del Sant’Anna Hospital. E’ lui che ha deciso di non presentare il bilancio 2021? Perché ancora non ha finito con il pallottoliere ed il bianchetto a costruire l’ennesimo documento contabile falso? E’ lui il “pupillo” di Sally ed il collegamento con le mafie finanziarie di Milano e quelle che rispondono ai grandi numeri della sanità privata, con residenza sicura nella città Eterna, dove la Giomi SpA è vicina di casa di Sanità Futura…

Così mentre c’è chi fa la fame come i dipendenti del Sant’Anna Hospital, gli “altri” si pagano. Viene pagato Alessandro Castellini nonostante stia architettando una truffa colossale e sottoscrivendo un reato fiscale nel silenzio sospetto, molto sospetto del Collegio Sindacale; si pagano i faccendieri del CdA che certamente non offrono la loro consolidata esperienza professionale e criminale a gratis; si pagano due volte i faccendieri del CdA se è altrettanto vero che la clinica Sant’Anna Hospital ogni settimana prenota e paga i loro voli sugli aerei che li portano a Catanzaro e li riaccompagnano ai loro domicili; oltre alle spese aggiuntive e non certamente economiche per alberghi e ristoranti. E’ d’obbligo a questo punto una annotazione di costume, perché è giusto sapere che l’italica pennuta eccedente in lunghezza di coscia, la faccendiera Francesca Galasso, pretenda di dormire solo all’Hotel Perla del Porto nel quartiere marinaro della città, di certo per la sua posizione, di certo per la dotazione stellata, ma soprattutto perché lei, la nativa della stirpe di Pontida, non dorme in alberghi che non abbiano una Spa… da non confondere con la SpA (società per azioni) dove in complicità stanno svuotando la cassa e falsificando i bilanci.

L’aria che si respira a Viale Pio X n.111 è sempre più pesante. Sally sta nascosta nella Torre di Pontepiccolo, a custodia e garanzia del tesoro di famiglia e della vecchiaia dorata sempre promessa, salvo non indicare che si trattava di una specie di sequestro collettivo; Cesare Pasqua pretende di gestire il personale sotto il profilo economico, insomma vorrebbe i codici di accesso ai conti, forse per accelerare la trasformazione della clinica in lavanderia dei fondi illeciti della ‘ndrangheta;  Mariani, Coi e la coscia autostradale – che si misura da casello a casello – Francesca Galasso restano blindati nei loro uffici e partoriscono ormai, una coglionata dietro l’altra come la mancata visita al procuratore Nicola Gratteri e, quella che si sono inventata oggi – ieri – per chi leggerà domani.

Già perché nel pomeriggio di oggi, giorno 28 settembre 2022 si è svolto una riunione urgente del CdA del Sant’Anna Hospital, tutti presenti con l’aggiunta della presenza nella riunione del board della clinica, della cosiddetta “proprietà”… Scatta a questo punto l’altra domanda d’obbligo: ma la proprietà chi era? Sally & Dodo anche in rappresentanza degli anziani Frontera che stanno vivendo la vecchiaia dorata? Oppure quel Mario Sabatini il barbone del lungo Tevere amministratore unico di Sanità Futura?

State certi scopriremo anche questa, perché nonostante le preghiere di Sally, la proprietà del Sant’Anna Hospital oggi è nelle mani di Sanità Futura e quindi rappresentata da Mario Sabatini: la “testa di legno” della ‘ndrangheta e dei delinquenti padovani. Il fatto è curioso, così come si annuncia curioso e pure pirotecnico il volo radente degli elicotteri che ormai in tanti, anzi tutti, stanno aspettando.