Catanzaro, se Cotticelli e Abramo hanno lo stesso pusher… (di Francesco Di Lieto)

Il pusher di Cotticelli colpisce ancora

di Francesco Di Lieto, Codacons 

Non sono passati neppure otto mesi dai festeggiamenti per la nomina di Mimmo Tallini sullo scranno più alto di palazzo Campanella: “E’ il meritato coronamento di una proficua e importantissima carriera che premia non solo la figura politica e umana di Tallini … un nostro concittadino sul seggio più alto del consiglio regionale è senz’altro motivo d’orgoglio. Sono sicuro, perché conosco Tallini da anni e so quanto ami Catanzaro, che al capoluogo calabrese verrà riconosciuto ciò che merita con ancora più forza”.
Così esultava Sergio Abramo, alias Sergiun. 

Lo stesso Abramo che ieri da Roma, nel corso di un incredibile assembramento, dichiarava: “Sono sempre stato distante, molto distante da questo tipo di comportamenti. Anzi sono comportamenti che, per come ho amministrato in questi anni, mi hanno creato anche dei problemi a livello personale, perché io sono stato molto rigido negli anni, ho avuto dei conflitti molto spesso per il mio modo di gestire la cosa pubblica, quindi sono molto lontano da questi comportamenti”.
Un sindaco bipolare? Assolutamente no, forse drogato.
Infatti a chi gli ricorda il brindisi, gli abbracci e la gioia del 26 marzo scorso, pare abbia replicato:
“Non ero io, forse mi hanno drogato. Sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore o qualche altra cosa”. …Sicuramente “qualche altra cosa”.
Premesso che non riesco ad esultare quando qualcuno viene privato della libertà. Fosse anche il peggior criminale, quelli che mi fanno ribrezzo sono gli opportunisti, i nani e le ballerine.
E a proposito di “ballerine”, con le sue dichiarazioni Abramo ha finito per seppellire tutte le garanzie costituzionali e secoli di civiltà, condannando (senza appello) una persona che gli è servita per ottenere la carica di sindaco.
Ebbene sarebbe doveroso – se davvero è “molto lontano da questi comportamenti” – che si dimettesse immediatamente.
Altrimenti taccia e si goda i voti che gli ha portato Tallini, come del resto ha fatto in questi decenni. Povera Catanzaro nostra!