Celico, la Sila ritorna discarica: il diktat della Santelli e il silenzio di capitano Ultimo

Con l’ordinanza n.45 del 20/05/2020 della Regione Calabria la discarica di Celico ritornerà ad operare a pieno regime.

Nell’ordinanza si chiede infatti alla società MI.GA. srl di accettare nella discarica in esercizio autorizzata con il DDG n. 12587 del 27.14.2014 e s.m.i. (emendamento Orsomarso), sita in loc. San Nicola nel Comune di Celico (CS), i rifiuti provenienti dagli impianti di trattamento regionali, pubblici e privati al servizio del circuito pubblico sino ad un quantitativo massimo di 300 t/giorno, comprensivo di quelli prodotti dall’impianto di Lamezia Terme, per una durata massima pari a 60 giorni e nelle more del perfezionamento della eventuale procedura di omologa. Alla società MI.GA. srl è riconosciuta la tariffa di conferimento, a carico degli enti di governo degli ambiti, non superiore a 105 euro/tonnellate.

Verrebbe da dire a tutti quelli che abitano in Presila e che hanno votato la Santelli: vi sta bene, ora tenetevi a munnizza puzzolente nel bel mezzo del Parco Nazionale della Sila.

Tenetevi i cattivi odori, il percolato e tutti i danni alla salute pubblica che una discarica di questo tipo produce. Non solo: respirate a pieni polmoni tutti i gas di scarico che le decine e decine di automezzi carichi di munnizza di ogni genere rilasceranno per le vostre strade, vie e piazze. Vi sta bene. L’importante è toglierla da sotto le nostre case per portarla sotto le vostre case. Tonnellate e tonnellate di indifferenziato che inquineranno per sempre, non solo l’ambiente, ma anche la vostra vita. Mesi e mesi di lotta, per evitare tutto questo, buttati al vento. Denunce, scontri, presidi non sono bastati per fermare la volontà della Santelli che voi presilani avete votato, che con una firma ha cancellato per sempre l’aria fresca e pulita della Sila.

La Sila secondo la Santelli si può trasformare in una discarica, tanto turisti non se ne vedono, e allora è meglio sfruttarla così: scaviamo un po’ di buche e sotterriamo ogni tipo di rifiuto sull’altopiano più grande e più bello d’Europa, poi ricopriamo tutto e piantiamo qualche albero così sono tutti felici e contenti. Ambientalisti compresi.

300 tonnellate di spazzatura indifferenziata passeranno ogni giorno sotto i vostri balconi, per finire sepolti in una discarica che non risulta neanche a norma. E tutto questo senza neanche chiedere un minimo di parere ai cittadini che dovranno subire questo abuso in silenzio e a cuccia.

In tutto questo non si capisce che fine ha fatto e cosa dice l’assessore mascherato. C’è da dire che la discarica di Celico, nel silenzio di tutti, compresi gli amministratori di Casali del Manco, risulta già aperta da  diversi giorni “accogliendo” la munnizza proveniente da Lamezia. Non solo quella di Cosenza, ma anche quella da fuori provincia.

Ma il capitano Ultimo lo sa a chi appartiene quella discarica? E’ forse questa la politica ambientale del capitano mascherato? Domande che non potranno avere risposte perchè Ultimo è latitante, non si trova. Da cattura latitanti a latitante il passo è stato breve. Bisogna costituire un gruppo investigativo che si occupi di scovare Ultimo e costringerlo a dire qualcosa su questa altra ignobile  presa di posizione di quella capra della Santelli. Non sarà facile, ma è l’unica speranza che abbiamo per fermare questo scempio ambientale. Il primo che lo vede informi tutti gli altri. Diamoci da fare prima che sia troppo tardi.