C’era una volta a Cosenza. Le visite dei parenti americani (di Franco Panno)

di Franco Panno

Le visite dei parenti americani, erano come lo sbarco degli alieni. Ero bambino, l’America , l’avevo vista in televisione fino a quel momento. Lo sbarco cominciava con abbracci e lacrime. I primi che piantarono la bandiera li ricordo bene. Zia Connie, che sembrava uscita dal parrucchiere di Quei bravi ragazzi di Scorsese, pettinatura alta, zatteroni e camicia multicolore. Zio Vinnie, pantaloncini, camicia a fiori, sigaro e una pancia che si proiettava nel futuro. La cugina Helene, che non capiva cosa stesse succedendo, non parlava una parola d’italiano, masticava Chewingum e rideva sempre. L’apertura dei regali, sigarette e capi d’abbigliamento, che mia madre riciclo’ come strofinacci.

Zio Vinnie fotografava tutto, con una polaroid, inizio’ con le pietanze in tavola e fini’ con la Signora del secondo piano del palazzo di fronte. Guardavo con curiosita’ quelle persone che parlavano un misto di dialetto e inglese e una cugina che non capiva cosa stessimo dicendo. Non era come nei telefilm, la Casa nella prateria era un’altra cosa. Ma dietro quelle risate e l’ostentazione del benessere raggiunto c’era una profonda malinconia.

Zio Vinnie racconto’ gli inizi, durissimi. Sguattero in un ristorante, aveva tredici anni, con sacrifici riusci’ ad aprirne uno tutto suo a Pittsburg, dove era emigrato. Ingoio’ tantissimi rospi. Si senti’ chiamare Wap (guappo), Mafia e altro. Una confidenza al sottoscritto quando chiesi “Zio, cos’è ‘ l’America ?”. La sua risposta malinconica “C’e’ il lavoro, ma se avessi avuto soldi, appena arrivato, sarei tornato in Italia il giorno stesso”. Durante il pranzo lo zio odorava il pane, come estasiato, lo bagnava nel vino e si commuoveva. Zia Connie snocciolava l’elenco delle persone originarie della nostra citta’ che vivevano nel suo quartiere. La cugina Helene rideva, dopo un po’ si secco’. Chiese a mio Padre; “Ma no c’e’ uno night de si parti?”. No, non ‘erano night, ne avevano aperto uno, ma poco dopo l’inaugurazione, una sparatoria tra clan ne chiuse i battenti.
Smise di ridere la cugina Helene, non vedeva l’ora di tornare in America.
Intanto gli zii si abbuffavano di pasta al forno e ricordi.
Arrivavano gli americani, piu’ o meno di questi periodi, ma non erano come nei telefilm.
That’s amore, Dean Martin
Buongiorno