Cetraro, carro ponte: la figuraccia del sindaco e dei (suoi) quattro gendarmi

“… Ed arrivarono 4 gendarmi con i pennacchi, con i pennacchi… ed arrivarono 4 gendarmi con i pennacchi e con le armi…” cantava Fabrizio De André in “Bocca Di Rosa” nel lontano 1967.

La storia che vi raccontiamo oggi non si svolge però nel paesino di Sant’Ilario ma nella nostra Cetraro dove nella giornata di ieri un manipolo di tecnici comunali capeggiati dal sindaco con tanto di fascia tricolore, spalleggiati dai gendarmi della Polizia Municipale, si sono recati presso l’area portuale al fine di requisire il carro ponte destinato all’alaggio e varo delle imbarcazioni pescherecce.

Dopo un gran vociare e con gran stupore dei presenti, il geologo Aita, responsabile dell’ufficio porto, si vedeva però costretto a ripiegare presso gli uffici comunali, atteso che il Tar Calabria, con Decreto Presidenziale del 30 maggio aveva accolto, nell’inconsapevolezza dell’ente civico, l’istanza di misure cautelari presentata dal gestore della struttura sospendendo il provvedimento adottato in data 6 maggio 2022 dal Comune e finalizzato ad ottenere il ripiegamento del cantiere allestito e lo sgombero delle aree di lavoro destinate alle imbarcazioni.

Senza entrare nel merito delle rispettive posizioni, il dato preoccupante che emerge da questa vicenda è il disagio diretto e indiretto che verrà arrecato agli utenti della struttura portuale di Cetraro ed in particolare agli addetti alla pesca.

Si auspica pertanto che il Comune di Cetraro, il cui unico fine dovrebbe essere la tutela degli interessi della collettività soprattutto in termini di qualità del servizio reso, riesca ad uscire in breve tempo dalla situazione di stallo venutasi a determinare, frutto evidentemente di scelte non equilibrate dei propri dipendenti.

Al riguardo, sono in molti a chiedere a nome di tutti i pescatori che l’alloggio e varo delle imbarcazioni, fino a qualche anno fa possibile esclusivamente presso il porto di Maratea, possa ritornare in funzione quanto prima anche sul Tirreno cosentino, sperando al contempo che il carro ponte cetrarese non faccia la fine della draga finanziata con soldi pubblici e mai entrata in funzione o delle casette destinate ai pescatori e al mercato ittico, tutte strutture che a causa della negligenza degli uffici comunali stanno andando in rovina.