Cetraro, chi è il medico che ha fatto partorire Santina: rispettati i protocolli delle emorragie post partum?

La morte dopo il parto della 36enne Santina Adamo all’ospedale di Cetraro tiene inevitabilmente banco e si presta a diverse interpretazioni, specie se associata alle tristi notizie da “ospedali da incubo” che hanno causato il varo del celeberrimo “Decreto Calabria” da parte del governo.

Le prime notizie che sono filtrate dall’ospedale di Cetraro riferivano dei problemi derivanti dall’impossibilità di operare in regime di emergenza-urgenza, visto che il Polo chirurgico è stato concentrato nell’ospedale di Paola insieme al Centro trasfusionale. Ma non c’è dubbio che in questo momento si stiano vagliando anche le responsabilità del personale medico e sanitario che è intervenuto sulla paziente deceduta.

Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Giovanni Iannelli di Cetraro eroga prestazioni in regime di ricovero, di day surgery ed ambulatoriale ma non ha un primario ormai da più di due anni. In un primo tempo era stato nominato come facente funzioni Domenico Introini e poi, circa un anno e mezzo fa, è toccato – sempre ad interim – a Mario Greco, che svolge già le funzioni di primario di Ginecologia all’ospedale di Castrovillari e non può certo avere il dono dell’ubiquità.

Dietro la mancanza del primario ci sono le solite agghiaccianti logiche politiche e di potere, Due anni e mezzo fa era stato espletato il concorso di primario ma l’allora direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, alias Faccia di Plastica, non intese affidare l’incarico a Raffaele Misasi, risultato primo ed evidentemente non gradito ai protettori politici del famigerato digì depresso cronico. Tanto che non ha mai preso servizio a Cetraro. E oltre al danno è subentrata anche la beffa, perché allo scadere dei due anni, il concorso non è più considerato valido e quindi dovrà essere ripetuto. Con conseguente perdita di tempo prezioso e di altri gravi rischi per la salute dei pazienti.

Tornando alla tragedia di mercoledì, il dirigente medico che ha operato sulla sfortunata Santina sarebbe la dottoressa Concetta Perri, 46 anni, assunta a tempo indeterminato nel Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Cetraro da un paio d’anni, nella stessa divisione nella quale lavora il marito, Lello Soranna, in servizio da una decina di anni. Sarebbe stata lei di turno quella notte, sarebbe stata lei a farla partorire e sarebbe toccato a lei verificare come procedeva il decorso post partum. Per quanto se ne sa, il parto sarebbe avvenuto dopo l’una di notte mentre l’allarme dell’emorragia è scattato intorno alle due, quando la perdita di sangue di Santina era già vistosa. In preda al panico e con la situazione già decisamente compromessa, la dottoressa Perri, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, intorno alle tre, avrebbe chiamato il dottore Angelo Cannizzaro, 64 anni, nativo di Napoli ma ormai residente da molti anni a Belvedere e in passato dirigente medico anche all’ospedale di Paola. Ormai da oltre 15 anni lavora all’ospedale Giannelli di Cetraro e ha, dunque, grande esperienza ma neanche lui è riuscito a fare qualcosa per salvare Santina.

Quello che si sta cercando di appurare in queste convulse e frenetiche ore è il rispetto dei protocolli delle emorragie post-partum, che sono codificati e quindi riscontrabili dalle cartelle cliniche delle pazienti. In queste ore si sta verificando accuratamente la cartella clinica di Santina Adamo e quindi anche il rispetto di questi parametri che possono decidere la sorte di una persona. Non è nostra intenzione criminalizzare nessuno, ma è del tutto evidente che qualcuno avrà avuto responsabilità per la morte della donna. Ed è giusto che la gente sappia – anche perché ce lo chiede con insistenza – chi erano i medici presenti all’ospedale di Cetraro in quella notte maledetta. AGGIORNAMENTO: CETRARO, 6 AVVISI DI GARANZIA PER LA MORTE DI TINA ADAMO (http://www.iacchite.blog/cetraro-6-avvisi-di-garanzia-per-la-morte-di-tina-adamo/)