Cetraro, la metafora di Cesareo: “La vita è come un viaggio sul treno…”

Vincenzo Cesareo

Vincenzo Cesareo è il direttore sanitario del Centro Spoke Cetraro/Paola. Stamattina il gip del Tribunale di Paola su richiesta del procuratore capo Pierpeolo Bruni, dopo mesi di indagini, lo ha sospeso per un anno dal servizio per gravi ipotesi di reato, tra le quali la truffa, ma anche la circostanza di procurare tamponi molecolari e vaccini anti-Covid a una rete di suoi amici (http://www.iacchite.blog/cetraro-tamponi-e-vaccini-agli-amici-sospeso-per-un-anno-il-direttore-sanitario/).

Conosciamo personalmente Cesareo ed è doveroso ricordare che combatte da anni una dura battaglia contro la corruzione all’Asp di Cosenza e segnatamente contro Tonino Gentile alias il Cinghiale e i suoi scagnozzi.
Nel 2012 ha presentato denunce a più riprese al commissariato di Pubblica Sicurezza di Paola contro l’ormai ex direttore generale dell’Asp Gianfranco Scarpelli ed altri personaggi a lui vicini.
“… Detto ufficio – scriveva qualche anno fa Cesareo – espletava attività di indagine dalla quale emergevano rilevanti fatti di natura penale, tra i quali il vincolo associativo, ed inviava alla procura della Repubblica di Cosenza, territorialmente competente, una corposa informativa…”.
Chi ci segue sa bene che noi definiamo la procura di Cosenza come il porto delle nebbie. Tutto ciò di compromettente che arriva in quegli uffici nella migliore delle ipotesi viene archiviato. Quando va male viene usato contro chi l’ha presentato ma mai comunque contro i potenti. Quelli non si possono toccare. E Gianfranco Scarpelli, Tonino Gentile e i loro amici godono, da quelle parti, di una totale impunità. Diciamo pure che sguazzano come e quando vogliono. Al pari, sia chiaro, dei loro colleghi politici di tutti i partiti. Tanto, ormai tutti sanno che è come se fosse uno solo. Quello del magna magna tanto per capirci.
Cesareo, poi, in conseguenza alle sue denunce mai prese in considerazione, aveva denunciato apertamente l’inerzia del magistrato Assumma, che evidentemente stava lì per insabbiare tutto e che ormai da tempo ha lasciato Cosenza.

Ma ritorniamo a Cesareo. Per il momento non ha rilasciato dichiarazioni rispetto alla vicenda giudiziaria che lo coinvolge ma sul suo profilo FB, subito dopo aver eicevuto la notifica della sospensione dal servizio, ha scritto un post che sa molto di metafora e ovviamente va interpretato perché è diretto certamente a qualcuno.

Cari amici, ho desiderio di porvi una domanda: se doveste spiegare la vostra vita con una metafora, come la definireste? A mio modesto avviso è come un viaggio sul treno: ad ogni stazione salgono nuovi passeggeri da conoscere, e scendono persone con cui si è condiviso parte del viaggio. Ed a ogni stazione possiamo scendere e cambiare treno, scegliendo quello che ci porterà verso nuove direzioni … Tutti gli incontri sono frutto di coincidenze, incroci di orari etc. Una campagna pubblicitaria recita “Cambiare è saggio e conveniente”. Ditemi voi …. e intanto… Buongiorno Amici miei.

Nel pomeriggio, Cesareo ha aggiunto un post specifico: “Molti amici mi stanno manifestando la propria solidarietà in questo momento e li ringrazio di cuore. Nella vita si cade, ma importante è rialzarsi… ed io mi rialzerò, dimostrando che non merito tutto questo fango. La giustizia degli uomini è lenta, ma prima o poi deve arrivare. La giustizia Divina, invece, sentenzia per quanto si è fatto nella vita, per cui non posso temerla. Grazie“.