Citrigno come Casamonica: il mitico party in villa con borghesia mafiosa e ospiti Vip

Citrigno

Tra processioni (perché la chiesa è… sacra), accensioni di alberi (sic!), movida nei locali alla moda, feste private stile Casamonica e cose varie, ogni sera Cosenza sembrava Baghdad. Ovviamente prima che arrivasse il virus.

Per chiudere il cerchio rispetto al potere spregiudicato di una parte della Cosenza affaristica e criminale (l’altra fa riferimento ai Cinghiali ai quali comunque è strettamente legata) c’è da ricordare ai nostri lettori di una festa di qualche anno fa ma della quale ancora si parla.

L’ha organizzata Pierino Citrigno, per gli affiliati don Pierino, condannato in via definitiva per usura dal Tribunale di Cosenza, padrone e padrino di 3 cliniche tra Cosenza e Catanzaro e un Centro Radiologico ad Amantea in attesa che gli diano il via libera anche per il secondo a Castrolibero. Ancora imputato in delicati processi per bancarotta fraudolenta e violenza privata, alla Corte d’Appello di Catanzaro, dopo che il Tribunale di Cosenza, pardon il porto delle nebbie gli ha fatto il “solletico” con pene ridicole…

Da qualche tempo non fa certo mistero della sua felicità perché gli sono stati dissequestrati i beni (circa 100 milioni di euro comprese le sue tre cliniche private) attraverso l’uso spregiudicato delle mazzette ai giudici ed è stato proprio per festeggiare quell’evento che ha convocato il meglio di una parte della Cosenza Criminale. Mancavano appunto i familiari dei Cinghiali, più che altro per una questione di prudenza, non certo sostanziale.

Sì, perché la festa si è svolta proprio a un tiro di schioppo dalle ville di Pino e Tonino Gentile. Pierino Citrigno, infatti, ha costruito la sua e quelle dei fratelli Gentile sulla collina di Muoio Piccolo, a poche centinaia di metri l’una dall’altra. Ma, almeno ufficialmente, i due gruppi sono in “tregua armata” per la vicenda del “cinghiale”.

Da tempo in tutta Italia non si fa altro che parlare di come vivono e come amano divertirsi i Casamonica, fino al blitz romano di qualche anno fa. Digitando il loro nome su youtube era possibile già da anni – prima che la Raggi si decidesse a fare il blitz – intrufolarsi nelle loro case agghindate a festa in occasione di celebrazioni ed eventi importanti.

Abbiamo visto il party organizzato in occasione dei 19 anni di Vittorio, uno dei rampolli dei Casamonica, il fidanzamento di Vittorio Casamonica e Desirè Morelli e un’altra bellissima festa di Nando Casamonica.

A villa Citrigno, qualche anno fa, se possibile, li hanno superati.

Non si sa bene come, ma pare che don Pierino o chi per lui sia stato in grado di arrivare nientepopodimeno che a Le Iene e a Umberto Smaila (il popolare cabarettista de “I Gatti di Vicolo Miracoli”, assurto alla popolarità con la conduzione dello show erotico “Colpo Grosso” ma anche cantante itinerante).

E sia i simpaticoni di Italia Uno che il corpulento artista si sarebbero prestati a una sit-com del tipo “Le Iene a caccia di Smaila”.

Tutto questo a Cosenza, a villa Citrigno, alla presenza di un parterre de roi che era davvero tutto un programma. Non potendo avere certezze assolute sulla presenza di magistrati, glissiamo sui nomi e cognomi, sono in tanti a sussurrare della presenza di politici funzionali (diciamo così) alla linea politica di Enza Bruno Bossio.

Citrigno, si sa, non ha mai fatto mancare il suo appoggio a Madame Fifì ed in molti ricordano la virulenta polemica riguardante proprio i finanziamenti delle cliniche dell’imprenditore usuraio alla Bruno Bossio per la sua ultima campagna elettorale. Anche se don Pierino, per sua forma mentis, non è certo chiuso (tutt’altro!) al rapporto trasversale con i “rivali”.

Aspettando che il partito del potere torni di nuovo a essere unito anche ufficialmente, oltre che sottobanco come accade da decenni, che c’è di meglio di un bel party, con tanti colletti bianchi della borghesia mafiosa cosentina? Che ha riconfermato quanto sia sfacciata l’ostentazione della loro impunità. E che ha voluto lanciare un segnale ben preciso anche ai renziani calabresi.

Citrigno come Casamonica, dunque. Con una sostanziale differenza: non c’è nessuno che abbia solo l’ardire di pronunciare quel cognome… Ma chi te lo fa fare? E questo ci fa capire quanta strada bisogna ancora fare per liberare Cosenza.