Consulenze d’oro: lo studio Carratelli supera i 300mila euro

Il Comune di Cosenza ha speso almeno 301mila 94 euro negli ultimi tre anni (tralasciando anche gli importi più “piccoli”) per cause legali affidate, con regolare schema di convenzione, allo studio legale Carratelli.

Una marea di contenziosi e successive determine dirigenziali, che devono avere impegnato a fondo uno degli studi legali più in vista della nostra città.

Nel lunghissimo elenco, reperibile a Palazzo dei Bruzi e pubblicato con caparbia dal sito web di Buongiorno Cosenza, la lista civica ispirata da Sergio Nucci, che continua a svolgere puntigliosamente il suo lavoro di opposizione, si trova veramente un po’ di tutto.

Ci sono le cause di lavoro intentate dai dipendenti comunali, i contenziosi portati avanti dai professionisti (ingegneri, architetti e chi più ne ha più ne metta) che hanno prestato la loro opera e che evidentemente non sono rimasti soddisfatti dal trattamento ricevuto. Ma anche le cause giudiziarie con l’Azienda Ospedaliera, la Rete Ferroviaria Italiana, l’Edison Energia…

Quelle con le ditte, le spese relative alle sentenze, finanche il contenzioso con l’Associazione Guida Sicura (22mila euro di parcella per le ultime udienze al Consiglio di Stato: complimenti!) e con un “gruppone” di cittadini per vicende che sarebbe complicatissimo andare a riesumare.

Gli avvocati Carratelli, inoltre, hanno prestato la loro opera anche per quei “probi” dipendenti comunali come l’ingegnere Bartucci o la bonanima dell’architetto Cucunato che hanno avuto cause sparse qua e là per quanto sono stati costretti a combinare in questi anni dal cazzaro. Nel mare infinito dei documenti, compare anche una causa con la cooperativa “Nuova Giacomo 2000” e una transazione stragiudiziale che è costata al Comune quasi 25mila euro. Sì, perché tra gli altri compiti affidati allo studio Carratelli c’è anche quello di redigere le transazioni e il particolare, non secondario, fa alzare e non poco l’asticella dei compensi.

Il totale, come accennavamo, ammonta ormai a oltre 300mila euro e non è proprio il massimo della vita, legalmente parlando.

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Verrebbe quasi da dire che a Cosenza, per il sindaco Occhiuto, esiste soltanto lo studio Carratelli mentre, com’è fin troppo logico osservare, ci sono tanti stimati professionisti che potrebbero supportare i pur ottimi legali investiti del compito dal primo cittadino.

L’incarico di consulenza professionale con l’avvocato Benedetto Carratelli (nel suo studio lavorano anche gli avvocati Nicola e Laura) è stato firmato il 21 marzo 2012. Palazzo dei Bruzi era rappresentato dal dirigente Lucio Sconza, anche lui rigorosamente… esterno. Tanto pagano i cosentini!

Nello schema di convenzione si legge testualmente che “per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, l’Avvocatura comunale si avvale di tre dipendenti iscritti all’Albo speciale degli avvocati, di cui due abilitati alle Magistrature superiori”. Questo significa, almeno a parere dell’amministrazione comunale, “che l’organico dei dipendenti svolgenti attività professionale in rapporto all’attuale mole del contenzioso, all’attività stragiudiziale ed all’attività di supporto e consulenza ai settori e servizi comunali è sottodimensionato, per cui è necessario ricorrere alla consulenza di un professionista legale per le diverse questioni di ordine giuridico che di volta in volta si presentano al Comune, al di fuori di tutti i giudizi”.

Nessun dubbio (e ci mancherebbe altro) sulle garanzie di affidabilità dell’ormai leggendario studio Carratelli ma su un punto dello schema di convenzione forse è lecito avanzare qualche riserva.

Nella convenzione infatti si legge ancora: “Va precisato che l’incarico in oggetto non comprende la difesa e rappresentanza del Comune in giudizio, per le quali si provvederà di volta in volta e qualora se ne dovesse presentare la necessità, con appositi e specifici provvedimenti e relativi impegni di spesa”.

E nei singoli articoli della convenzione, si ribadisce che “l’avvocato Benedetto Carratelli si impegna a prestare la propria assistenza legale a favore del Comune di Cosenza qualora se ne dovesse ravvisare la necessità in ordine a singole problematiche inerenti l’instaurazione o meno di contenzioso e la redazione di pareri in ordine a singole pratiche, pareri eventualmente richiesti dai singoli settori”.

Semplificando quel “qualora se ne ravvisasse la necessità” sembra un po’ una presa in giro, dal momento che, vista la mole di procedimenti seguiti, è evidente che lo studio Carratelli ha avuto (e ha ancora) il monopolio pressochè totale degli incarichi legali al di fuori dell’avvocatura comunale.

La scadenza della convenzione era fissata al 31 dicembre 2012 ma era già previsto il suo tacito rinnovo “con successivo provvedimento dirigenziale contenente schema di idonea convenzione”. Mancano i documenti ufficiali ma lo studio Carratelli è strapresente nelle determine dirigenziali, il che significa che è tuttapposto.

In poche parole, il dirigente Lucio Sconza ha ispirato una convenzione con la quale, a dir poco, dà carta bianca all’avvocato di fiducia del sindaco Occhiuto per ogni contenzioso, tenendo in scarsa considerazione non solo gli altri studi legali ma soprattutto le professionalità interne.

Perché si fa presto a dire che l’organico è sottodimensionato ma pagare cifre così alte a un solo studio legale è una pratica che non depone per niente bene nella direzione della trasparenza, alimentando un regime di monopolio a dire il vero anche fastidioso.

E’ il criterio dell’opportunità politica che non viene tenuto in considerazione. Ma con Occhiuto è decisamente un optional. Tanto che ieri a difendere il Comune di Cosenza davanti al Tar per la sacrosanta richiesta di sospensione della chiusura di Viale Parco c’era ancora lui, il trombone per eccellenza dell’avvocatura cosentina: Benedetto Carratelli. Vi confessiamo che la sua sonora sconfitta è stata una goduria per tutti i cosentini!!!