Corigliano-Rossano. Il Pd e Flavio Stasi: ma siamo diventati tutti pazzi? (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

La polemica è il sale della politica. Ma alcune volte sembra essere puramente pretestuosa e senza particolare senso.
Il fermento che si sta creando, con l’avvicinarsi del congresso del Pd, nella nostra città di Corigliano-Rossano è alquanto difficile da comprendere. Intanto nell’ultimo incontro del partito, di tutto il partito e di tutti i circoli, si era deciso che, in un momento di particolare difficoltà dell’amministrazione comunale, dopo il rimpasto e la rinuncia all’appoggio di tre consiglieri, dovevamo aprire un ragionamento che scongiurasse l’arrivo di un commissario prefettizio. Tutta l’assemblea era concorde sul fatto che un commissario sarebbe stato devastante per le sorti della città unica. E, andando probabilmente oltre l’immediato futuro, si è espressa la necessità di rafforzare il partito anche attraverso un confronto con l’amministrazione comunale.

Oggi, che questo avviene, da più parti si sollevano proteste, pruriti e distinguo. Divertenti poi sono quelle sollevate da chi da anni non partecipa manco per sbaglio ad una riunione.
Ma qual è il problema rispetto a ciò che ci siamo detti? Abbiamo detto tutti che gli ultimi risultati elettorali erano terribili. Abbiamo detto che occorreva aprirsi. Abbiamo detto che, cito a memoria un dirigente cittadino, “non si può non partire da un confronto con il sindaco”… ed allora qual è il problema? In fondo già avevamo iscritti in giunta ed a sostegno di Stasi. Ora il problema è l’arrivo di volti, e speriamo voti, nuovi? Il problema è che forse, finalmente, possiamo farci da parte e lasciare il campo a chi, almeno una volta, le elezioni le sa vincere? O il problema è chi “porta in dote” Flavio, eventualmente, nel Pd?

Nel primo caso, beh francamente mi viene da ridere. Abbiamo sbagliato tutto, come centrosinistra, negli ultimi 10 anni. Abbiamo perso elezioni già vinte per non fare le primarie perché non piacevano a qualche vecchio residuato bellico, che poi ha mollato al macello il candidato sindaco. Abbiamo avuto la capacità di non arrivare nemmeno al ballottaggio prendendo legnate politiche dal “ragazzino”… ed ora che con fatica si apre la possibilità di ritrovarci almeno seduti allo stesso tavolo… saltano i nervi perché scappa la sedia a qualcuno? Ma anche no grazie.

Se poi il problema è il “chi” svolge il ruolo di collegamento allora “no grazie” due volte. Premesso che io, a puro titolo personale visto che non ho ruoli e non sono manco interessato ad averne perché non è “cazzo mio” fare il dirigente, sono mesi che chiedo a tutti di ragionare insieme, ora che lo fa, bene, chi ha il potere ed il titolo per farlo… non ci va più bene proprio perché è lui a farlo?

Ma siamo pazzi? L’importante dovrebbe essere la crescita di un partito a pezzi in questo territorio. Il rafforzare un partito che da anni non ha nemmeno un segretario cittadino e che non è nemmeno riuscito a celebrare un congresso. Il tutto mentre il Pd rinasce in tutta Italia. E se una cosa funziona dappertutto tranne che qui… non è che il problema è qui piuttosto che altrove?

A me interesserebbe dare un contributo mirato alla costruzione di una comunità aperta, plurale, di sinistra. Posso non essere concorde con una corrente o con un’altra… ma se esiste la possibilità di costruire qualcosa… beh andrebbe colta ora e subito puntando sui volti giovani che i voti li prendono. Sempre ricordando che l’obiettivo serio dovrebbe essere quello di evitare di consegnare la città alla destra e, magari, vedere se può esserci la possibilità di avere una voce autorevole in un luogo importante come la presidenza della Provincia. Ma anche questa possibilità viene messa in secondo piano perché prima viene l’orgoglio personale di troppi.