Corigliano-Rossano, il vero problema è il braccio di ferro Stasi-Malavolta

Appare sempre più evidente la strana, e per certi versi forzata, convivenza tra l’amministrazione comunale di Flavio Stasi ed il gruppo di Corigliano-Rossano Domani, che fa riferimento al vicesindaco Claudio Malavolta. Una convivenza nata poco prima delle elezioni amministrative, ma figlia di una frequentazione iniziata nei movimenti No-Triv, e che in queste settimane ha raggiunto punti di tensione notevoli.

Intanto è chiaro che il sindaco movimentista ed il suo nucleo storico di Terra e Popolo non possano assolutamente parlare lo stesso linguaggio politico di un’associazione composta da imprenditori dagli interessi vari e variegati. Se in un primo momento questa vicinanza nasceva per via degli interessi degli imprenditori agricoli affinché non si realizzassero i progetti di trivellazione sulla costa sibarita, oggi altri tipi d’interessi provocano continue discussioni e litigi.

Il comandante Arturo Levato

Intanto le nomine: tutta da giocare ancora la partita sul comandante dei vigili urbani Arturo Levato che gode, per il momento, del sostegno del movimento ausonico ma che appare sempre più debole. Poi quelle in capo all’ufficio tecnico dove si perora la causa di una figura “correntizia” come Francesco Castiglione piuttosto che ricercare soluzioni più ambiziose. Questa continua polemica resa evidente da frequenti discussioni anche pubbliche tra le parti ha un effetto disastroso: rende sempre più evidente le difficoltà della costruzione di una città unica. Infatti è chiaro a tutti come Corigliano Domani soffi e spinga sulla necessità di nomine ed incarichi coriglianesi quasi a voler rimarcare una diversità irrinunciabile. Questo a scapito delle effettive esigenze della città e dell’amministrazione comunale.

Un atteggiamento che cogliamo proprio nel silenzio che, in giorni in cui il sindaco e l’amministrazione vengono attaccati sui media di regime in maniera durissima, mantiene il movimento ausonico. Silenzio mantenuto nonostante spesso sia oggetto degli attacchi lo stesso vicesindaco Malavolta che, a dire il vero, a parte le discussioni sugli incarichi, fatichiamo a comprendere cosa faccia. Si ha sempre la netta sensazione che Corigliano-Rossano Domani voglia evidenziare la sua diversità rispetto al sindaco.

Questo movimento, politicamente eterogeneo (esprime anche un consigliere che si trova in mezzo al guado tra Forza Italia e l’amministrazione e che prima o poi dovrà dire che pesce è), con legami profondi con Mario Oliverio (alle regionali non ha fatto mancare il sostegno ad Aieta), oggi sembra rappresentare più un problema che una risorsa per il sindaco. Ed allora, e devono chiederselo anche quei cittadini convinti sostenitori della città unica, come si può realizzare in questo clima il bene della città? Come si possono scegliere le figure più preparate se poi va tutto soppesato sul bilancino del luogo d’origine?
Ed è questa la cosa che chi ha votato Stasi non può sopportare: la vittoria elettorale rischia d’essere vanificata, e con lei l’idea di città unica, dagli ostacoli frapposti da un gruppo di imprenditori che ragiona mettendo prima i suoi interessi. E se questo è il clima oggi, figuriamoci come potrebbe essere quando si parlerà di investimenti milionari per le infrastrutture della città.